La nostra compaesana Cristina Batzella, giovedì 15 a Villasor, ha fatto da testimonial per Renato Soru nell'incontro tenuto all'ex convento dei capuccini, e ha parlato della sua esperienza di studio. E' per noi un grande onore avere una ussanese che testimoni il cambiamento della Sardegna di questi anni: inoltre, sia per la passione che per i contenuti, il discorso di Cristina, secondo il parere degli stessi organizzatori, è stato quello che ha suscitato più entusiasmo e trasporto. Grazie Cristina!
Di seguito il discorso di Cristina:
Di seguito il discorso di Cristina:
"Buonasera a tutti,
Mi chiamo Cristina Batzella.
Provengo da una famiglia di operai che per permettermi di studiare ha dovuto fare enormi sacrifici. Sono stata la prima della famiglia a laurearmi e questo è già un bel riscatto. Dare ai miei familiari la soddisfazione di vedermi conseguire una laurea per me è stato un motivo di grandissimo orgoglio. Ho sempre avuto un grande amore per l’ambiente, per la sua gestione e la sua salvaguardia. Ed è proprio per questo che mi sono laureata in Scienze naturali, all’università di Cagliari. Durante la mia formazione ho sempre cercato di fare esperienze fuori dalla Sardegna, perché penso che questo aiuti a crescere sia professionalmente che umanamente. Durante i miei studi all’ università ho vinto una borsa Erasmus, poi tramite il settore relazioni estere dell’Università di Cagliari e, infine, con il progetto Master and Back ho girato l’Europa. Ho studiato e lavorato sul campo in Francia, a Lille e in Corsica, e poi in Toscana, a Siena dove, grazie al master and back, ho partecipato con altri ricercatori a un interessante studio sulla fauna selvatica. Proprio il master and back ha permesso a tanti giovani come me di potersi pagare un master, un corso di formazione, un dottorato di ricerca spesso molto costosi e che difficilmente molti di noi si sarebbero potuti permettere senza questo provvedimento della giunta guidata da Soru, che vi posso assicurare, tutti i giovani d’Italia ci invidiano. E adesso, proprio in questi giorni, sto per iniziare il percorso di rientro e per due anni potrò continuare nella mia formazione, ancora grazie ai soldi del Master and back. Ma soprattutto potrò lavorare qui in Sardegna, nella NOSTRA terra, nella MIA regione, con un contratto da ricercatrice all’Università di Cagliari. Come me tanti giovani stanno tornando, più preparati e più motivati. Abbiamo la consapevolezza che l’esperienza fatta servirà non solo al proprio percorso, ma sarà utile anche a dare un contributo alla crescita della nostra regione. Durante gli studi in Toscana ho avuto la possibilità di conoscere molte famiglie sarde, immigrate da decenni, che probabilmente qui non ci torneranno più, se non in vacanza. Sono persone che amano la nostra terra in modo viscerale. Sono orgogliosi di essere sardi, ma vedono la loro isola lontana come una chimera. Noi no, a noi è stata offerta la possibilità di tornare. Per questo, per tutti loro, per tutti quelli che non possono tornare, dobbiamo rispettare la nostra terra, le nostre tradizioni e la nostra cultura. Rispettiamola e aiutiamola ad essere migliore semplicemente cercando di essere migliori noi stessi. Voglio ringraziare personalmente il nostro presidente Soru, per aver creduto nelle doti dei giovani studenti sardi. Lo ringrazio perché egli è l’unico uomo politico italiano che ha messo in pratica un principio fondamentale della nostra costituzione, che all’articolo 34 dice: “I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno DIRITTO di raggiungere i gradi più alti degli studi”. Noi, migliaia di giovani sardi, in questi ultimi anni questo diritto lo abbiamo raggiunto anche grazie alle politiche di Soru. Una buona istruzione è fondamentale per migliorare la condizione sociale ed economica dell’isola, soprattutto quando si ritorna nella nostra isola portandosi dietro un bagaglio di esperienze e di conoscenze essenziali.
Concludo citando una frase che lessi tempo fa in un murales ad Orgosolo:
TORNEREMO TUTTI INSIEME UN GIORNO, 500.000 URLA COME UN SOLO URLO SQUARCIANDO IL MUTO CIELO DI SARDEGNA.
MEGLIO SORU, MEGLIO LA SARDEGNA"
Cristina Batzella
Villasor, 15 Gennaio 2009
Mi chiamo Cristina Batzella.
Provengo da una famiglia di operai che per permettermi di studiare ha dovuto fare enormi sacrifici. Sono stata la prima della famiglia a laurearmi e questo è già un bel riscatto. Dare ai miei familiari la soddisfazione di vedermi conseguire una laurea per me è stato un motivo di grandissimo orgoglio. Ho sempre avuto un grande amore per l’ambiente, per la sua gestione e la sua salvaguardia. Ed è proprio per questo che mi sono laureata in Scienze naturali, all’università di Cagliari. Durante la mia formazione ho sempre cercato di fare esperienze fuori dalla Sardegna, perché penso che questo aiuti a crescere sia professionalmente che umanamente. Durante i miei studi all’ università ho vinto una borsa Erasmus, poi tramite il settore relazioni estere dell’Università di Cagliari e, infine, con il progetto Master and Back ho girato l’Europa. Ho studiato e lavorato sul campo in Francia, a Lille e in Corsica, e poi in Toscana, a Siena dove, grazie al master and back, ho partecipato con altri ricercatori a un interessante studio sulla fauna selvatica. Proprio il master and back ha permesso a tanti giovani come me di potersi pagare un master, un corso di formazione, un dottorato di ricerca spesso molto costosi e che difficilmente molti di noi si sarebbero potuti permettere senza questo provvedimento della giunta guidata da Soru, che vi posso assicurare, tutti i giovani d’Italia ci invidiano. E adesso, proprio in questi giorni, sto per iniziare il percorso di rientro e per due anni potrò continuare nella mia formazione, ancora grazie ai soldi del Master and back. Ma soprattutto potrò lavorare qui in Sardegna, nella NOSTRA terra, nella MIA regione, con un contratto da ricercatrice all’Università di Cagliari. Come me tanti giovani stanno tornando, più preparati e più motivati. Abbiamo la consapevolezza che l’esperienza fatta servirà non solo al proprio percorso, ma sarà utile anche a dare un contributo alla crescita della nostra regione. Durante gli studi in Toscana ho avuto la possibilità di conoscere molte famiglie sarde, immigrate da decenni, che probabilmente qui non ci torneranno più, se non in vacanza. Sono persone che amano la nostra terra in modo viscerale. Sono orgogliosi di essere sardi, ma vedono la loro isola lontana come una chimera. Noi no, a noi è stata offerta la possibilità di tornare. Per questo, per tutti loro, per tutti quelli che non possono tornare, dobbiamo rispettare la nostra terra, le nostre tradizioni e la nostra cultura. Rispettiamola e aiutiamola ad essere migliore semplicemente cercando di essere migliori noi stessi. Voglio ringraziare personalmente il nostro presidente Soru, per aver creduto nelle doti dei giovani studenti sardi. Lo ringrazio perché egli è l’unico uomo politico italiano che ha messo in pratica un principio fondamentale della nostra costituzione, che all’articolo 34 dice: “I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno DIRITTO di raggiungere i gradi più alti degli studi”. Noi, migliaia di giovani sardi, in questi ultimi anni questo diritto lo abbiamo raggiunto anche grazie alle politiche di Soru. Una buona istruzione è fondamentale per migliorare la condizione sociale ed economica dell’isola, soprattutto quando si ritorna nella nostra isola portandosi dietro un bagaglio di esperienze e di conoscenze essenziali.
Concludo citando una frase che lessi tempo fa in un murales ad Orgosolo:
TORNEREMO TUTTI INSIEME UN GIORNO, 500.000 URLA COME UN SOLO URLO SQUARCIANDO IL MUTO CIELO DI SARDEGNA.
MEGLIO SORU, MEGLIO LA SARDEGNA"
Cristina Batzella
Villasor, 15 Gennaio 2009
1 commento:
Non conosco personalmente Cristina, ma dal suo discorso carico di valore, forza d'animo e speranza si evince limpidamente che è una ragazza speciale.
Meglio Soru, meglio Cristina, meglio la Sardegna.
a.m.
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