giovedì 28 ottobre 2010

Ussana, le prime note dell'organo

USSANA. Le lunghe canne dello strumento musicale svettano dietro l’altare della parrocchia cittadina di San Sebastiano. L’impianto sarà inaugurato stasera alle 18 nella chiesa al centro del paese con una messa solenne presieduta dall’arcivescovo di Cagliari Giuseppe Mani e dal parroco di Ussana don Giulio Madeddu. Sarà una festa con la partecipazione del sindaco Paolo Loddo. «Si tratta - osserva il sacerdote - di una scommessa vinta. L’idea di dotare la parrocchia di un organo a canne di ultima generazione è stata proposta dopo la missione popolare dello scorso anno. Un segno importante che ci aiutasse a conservare il ricordo di questa forte esperienza di evangelizzazione». Un sogno che si è dunque trasformato in una realtà attraverso il sostegno finanziario di tutti i fedeli del centro campidanese. «Ussana - conferma il religioso - ha così dato un supporto importante alla realizzazione del progetto. L’apparecchio musicale è stato installato con una mobilitazione popolare senza precedenti. E’ necessario chiarire che l’obiettivo principale del programma ha così il sigillo di un grande risvolto sociale e culturale. L’organo a canne è il simbolo della generosità del popolo della parrocchia. La costruzione dello strumento è un’opera di ampio respiro, destinato a rimanere nei secoli». Il taglio del nastro sarà poi accompagnato, subito dopo la funzione religiosa, da un concerto diretto dal maestro della cattedrale di Cagliari Andrea Sarigu con l’esibizione del coro polifonico San Sebastiano. Saranno eseguiti brani religiosi e musiche dei compositori più famosi.

Luciano Pirroni 

fonte: http://lanuovasardegna.gelocal.it/

venerdì 22 ottobre 2010

Vino di qualità, premiato il nuragus di Ettore Contini

Una legge per salvaguardare il grano e i prodotti tipici della Sardegna. A questo lavora il comitato “Identità e futuro”, che sta raccogliendo le firme necessarie per l'iniziativa. Ma per capire di cosa si parla, e provare la differenza, per esempio, fra un civraxiu preparato con semole di grano sardo e cotto nel forno a legna, e il pane in busta dei discount, bastava fare un salto a Ussana lo scorso fine settimana. La rassegna “S'AgriCultura” ha visto le vie del centro trasformate in laboratori di panificazione e caseifici a cielo aperto.
A Ussana sono arrivati in tanti, ed è stato come prendere coscienza con la genuinità del pane, formaggio e vino fatti come succedeva una volta. Con criteri della tradizione e assoluta competenza. Come il vino “nuragus” ottenuto dal fiore di mosto di prima pigiatura di Ettore Contini, un produttore ussanese, che si è aggiudicato il primo premio, nella categoria vini bianchi, al Concorso enologico organizzato da Comune e Proloco nell'ambito di “S'AgriCultura”. E se Contini col suo “fatt'è craccau” ha conquistato il parere dei giurati del concorso (premiati anche il vermentino di Ambrogio Argiolas e il nuragus di Pasquale Bandino), la vera superstar della sezione vini rossi è stato il monica. Classico o ciliegiolo non fa differenza: il tradizionale vitigno autoctono ha piazzato tre suoi estimatori, e produttori, nei primi tre gradini del podio: Gigi Serra con un monica ciliegiolo, Graziano Caboni e Sedda-Contini (monica classico).
«Anche quest'anno il concorso per vinificatori ha avuto un buon successo», dice il sindaco di Ussana, Paolo Loddo, «il nostro paese punta a dare valore al lavoro e al prodotto agricolo, oggi fortemente deprezzato». Ettore Contini e gli altri partecipanti al concorso enologico sono vinificatori per passione, ma il loro prodotto ha tutte le caratteristiche dell'eccellenza. Si può acquistare nelle cantine caserecce, secondo l'uso che torna in voga, della vendita diretta, e nel solco della tradizione dei bingiatteris e vinificatori ussanesi. Quelli della canna, o della palma, esposta sul portone di casa per annunciare l'avvio della vendita del novello, de su binu nou . «Qualità e vendita diretta possono essere una delle strade per dare rendere remunerativo il prodotto, sia vino o pane, formaggio o verdure», dice ancora Paolo Loddo.
A Ussana, per “S'AgriCultura”, la teoria si è fatta realtà. Raffaele Fenu, il presidente della Proloco è soddisfatto: «Le nostre donne hanno preparato il pane in piazza, e un casaro ha fatto il formaggio. Inoltre si è vinificato dal vivo. Tutti i prodotti sono stati dati in degustazione e hanno conquistato tutti».
«È la dimostrazione che per la qualità la gente è disposta anche a spendere qualcosa in più, riconoscendo il giusto a gente che, per preparare il pane o la pasta tipici, si alza alle tre del mattino», conclude il sindaco di Ussana.

IGNAZIO PILLOSU
 
fonte: www.unionesarda.it

Inaugurazione del nuovo organo a canne della Parrocchiale di Ussana

Domenica 24 ottobre alle 18.00 ci sarà la benedizione e il concerto inaugurale del NUOVO ORGANO A CANNE della Chiesa Parrocchiale di San Sebastiano Martire in Ussana, in occasione del primo anniversario della Missione Parrocchiale. E' invitata tutta la popolazione.
Interverranno:
Mons. Giuseppe Mani - Arcivescovo di Cagliari
Don Giulio Madeddu - Parroco di Ussana
Dott. Pier Paolo Loddo - Sindaco di Ussana

Programma:

Maestro Andrea Sarigu
Organista della Cattedrale di Cagliari

Organo

J. Pachelbel - Chaconne in Fa minore
N. Bruhns - Preludio e Fuga in Mi minore
J.S. Bach - A. Vivaldi - Concerto in La minore BWV 593 (Allegro - Adagio - Allegro)
J.S. Bach - Aria dalla Suite in re maggiore BWV 1068
- Trio super Allein gott in der Höh sei ehr BWV 664
- Fantasia e Fuga in Sol minore BWV 542

Organo E Coro Polifonico S. Sebastiano

L. Da Viadana - Exultate Justi
B. Somma - Ave Maria
J. S. Bach - Corale dalla Cantata BWV 147
B. Marcello - Salmo XVIII - I cieli immensi narrano

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IL NUOVO ORGANO DI USSANA

Costruttore: Seifert - Colonia
Montaggio: Andreas Ladach - Wuppertal
Armonizzazione E Accordatura: Davide Murgia - Cagliari
Disegno cassa: Arch. Terenzio Puddu

Composizione Fonica

Pedale
1. Subbasso 16'
2. Basso 8'

I Manuale
3. Principale viola 8'
4. Bordone 8'
5. Ottava 4'
6. Silvestre 2'
7. Mistura 5 file 2'

II Manuale
8. Corno tappato 8'
9. Flauto a Camino 4'
10. Principalino 2'
11. Quinta 1 1/3'
12. Sesquialtera 2 file

Unioni
I-II / I-P / II-P

Viticoltura, è una fase di rilancio

USSANA. L’autunno del 2010 ha regalato all’isola una vendemmia con produzioni di qualità e tra Campidano e Parteolla i 400 ettari di vigneti hanno contribuito a rilanciare il settore. I numeri sono ancora piccoli ma è il momento di riprendere un cammino che sembrava interrotto da estirpazioni e doc declassati. E’ quanto emerso nel corso di un convegno dedicato al mercato del vino in Sardegna: «L’auspicio - dicono il sindaco Paolo Loddo e l’assessore all’agricoltura Dario Murtas - è che davvero ci siano i primi segnali di riscossa per il settore vitivinicolo». Una scommessa? «Chissà - azzarda Enrico Contini dell’agenzia Laore - certo che Ussana ha avuto un grandissimo sviluppo economico e sociale grazie al lavoro di centinaia di vignaioli. Poi l’apertura della cantina con i sogni degli agricoltori. Le speranze sono state spezzate da una politica scellerata dell’Unione europea con numerosi espianti che hanno provocato il declino della produzione. Ora però si registra un’inversione di tendenza. Il segreto è il mondo della cooperazione con le cantine sociali che devono compiere passi da gigante verso l’innovazione e la competitività nel mercato globale». Un percorso centrato dalle cantine di Dolianova: «Si tratta di una realtà ormai consolidata nell’universo enologico - sottolinea il direttore Gianni Covone - il nostro polo è un’ancora di salvataggio per tanti piccoli coltivatori». Non sono un caso i riconoscimenti di prestigio internazionale ottenuti in giro per l’Europa e nei mercati asiatici. Si riorganizza per affrontare nuove sfide anche la cantina di Monserrato: «Dopo il crollo dell’ultimo decennio si spera in una risalita - conferma il direttore Paolo Cardu - certo che la Sardegna deve ricominciare a credere nella viticoltura».

Luciano Pirroni
fonte: http://lanuovasardegna.gelocal.it/

mercoledì 20 ottobre 2010

Assemblea Nazionale dei Segretari di Circolo - 6 novembre 2010


Pubblichiamo la lettera di Bersani (puoi anche scaricarla qui) con cui siamo stati convocati all'Assemblea Nazionale dei Circoli del PD, che si terrà il 6 novembre a Roma, all'Auditorium della Conciliazione.
Spero di poterci essere anche quest'anno. Nel 2009 è stata un'esperienza davvero interessante, che mi ha permesso di conoscere lo specifico di altre realtà territoriali e di confrontarmi con i "colleghi" delle altre regioni che ho avuto modo di conoscere proprio in quell'occasione. 
Sarebbe anche auspicabile, visto che il regime di precarietà, dovuto alla mancanza di regole e organismi ai diversi livelli è ormai finito, quest'anno si possa avere una delegazione sarda meglio coordinata e più folta. Ne gioverebbero tutti.
Di questi e di altri temi, avremo modo di discuterne insieme prima, all'Assemblea Regionale dei segretari, (luogo e data restano ancora da definire).

Dal blog del PD di San Sperate: http://pdsansperate.blogspot.com/

lunedì 18 ottobre 2010

Incontro informativo-scientifico con la popolazione di Ussana sul servizio zonale di IPPOTERAPIA

L'OASI CLINICA POLISPECIALISTICA DI PREVENZIONE, DIAGNOSI, TERAPIA E RIABILITAZIONE DEI DISTURBI NEUROPSICOMOTORI PATOLOGIE PSICHICHE, SOCIALI E DIPENDENZE promuove: un incontro informativo-scientifico con la popolazione di Ussana sul servizio zonale di IPPOTERAPIA che verrà attivato in loc. “Su Boscu”.

Area CLINICA - IPPORIABILITATIVA DEI DISTURBI NEUROPSICOMOTORI.
Mirata al trattamento di: Cromosomopatie (Sindrome di Down, sindromi rare…); PCI e disturbi dell’SNC (tetraparesi, paraparesi…); Disturbi dell’alimentazione (anoressia, bulimia); Disagio sociale; Disturbi del comportamento; Logopatie (disturbi del linguaggio, dislessia…); Autismo e altre. Nei soggetti (bimbi e adulti) in normoevoluzione e normoevoluti, miglioramento delle performances neuropsicomotorie (equilibrio, coordinazione, attentività...) e modellamento corporeo.
L’ACCESSO ALLA PRESTAZIONE SANITARIA PER I DIVERSABILI AVVIENE ANCHE CON COPERTURA LEGGE 162


scarica qui la locandina dell'evento


L’incontro si terrà VENERDI' 5 NOVEMBRE 2010 ore 18.00 presso il Montegranatico

venerdì 15 ottobre 2010

S'AgriCultura, viaggio nel mondo contadino

Si scrive "S'AgriCultura", si legge viaggio nel mondo contadino di una volta. A Ussana, da oggi a domenica, va in scena la sagra-convegno "S'AgriCultura". Organizzata dal Comune, la manifestazione inizia oggi alle 9 con la dimostrazione di panificazione nel cortile di Casa Fontana, con degustazione guidata a cura di Gerardo Piras dell'agenzia Laore Sardegna. Nel Montegranatico sarà allestita una mostra del pane, a cura dell'associazione "Museo del pane" di Siurgus Donigala. Gino Serra, con la partecipazione di Massimiliano Sicilia di Laore, darà sfoggio della sua abilità di casaro, tutto con il contorno dei suonatori di launeddas e dei gruppi folk. Alle 16,30 il convegno "La qualità e la filiera del grano".
Domani sarà la giornata dedicata alla vinificazione. Dalle 10, in piazza Municipio, prove di vendemmia e pigiatura dell'uva e, a seguire, il Concorso enologico dei produttori locali nel Montegranatico. Dopo il convegno (16,30) "Il mercato del vino", alle 19 premiazione del concorso enologico e alle 20 lo spettacolo musicale dei "Fourboni Quartet". Domenica l'Estemporanea di pittura, la rappresentazioni di antichi mestieri e la mostra di prodotti tipici nella piazza Municipio e nella via Chiesa. In serata degustazione di prodotti locali. 

Ignazio Pillosu
fonte: www.unionesarda.it

Pomodori, angurie e meloni. Di strada

 La rivoluzione dei contadini: li vendiamo noi, basta intermediari


Statale 128, bivio per Ussana. Canne, frasche, bandiere tricolori e quattro mori. Sul banco meloni, angurie, fagiolini. Arrivano dal campo che si estende dall'asfalto fino al cuore delle colline, dove la Trexenta si confonde con il Parteolla. È il negozio di Dario Murtas. Il negozio di una catena commerciale un po' particolare. Premiata ditta Vendita diretta. Pomodori, melanzane, susine, tutto il bene e il buono della terra a chilometri zero, per dirla nel gergo ecologista in voga. Quei campi alle spalle dei venditori sono una garanzia: freschezza, stagionalità, tracciabilità, meno inquinamento. «Facciamo da soli. Il nostro obiettivo è garantire i consumatori, avere la loro fiducia. Se la merce non è di gradimento, siamo pronti a sostituirla», dice Dario.
NESSUN GROSSISTA Nessun intermediario, nessun grossista. Nessuna delega. Prodotti portati (e venduti) direttamente dagli agricoltori: in strada, nelle case, in azienda, nei mercatini. È l'unico modo per raddrizzare i conti, sempre più in rosso. E per tenere in tasca quel poco che resta dal lavoro nei campi, per non finire nelle schiere sempre più folte dell'esercito in fuga dalle campagne sarde, che perde, in provincia di Cagliari, il 2,5 per cento di occupati all'anno e dove soltanto il dieci per cento degli addetti ha meno di 40 anni. Un mercato con prezzi da insulto: un quintale di grano vale la metà di vent'anni fa mentre gasolio e concimi sono raddoppiati. Ma i resistenti qualche volta sanno essere coraggiosi. La vendita diretta, fra Parteolla e Trexenta, è diventata un piccolo consorzio, con tanto di regole (un decalogo, per essere precisi) e presto con un marchio e un sito Internet. I coraggiosi hanno cominciato in cinque: Ussana, San Sperate, Senorbì, Guasila e Serdiana. Ma pare che la categoria sia in rapida crescita. Miracolo verde. Sono i primi nell'Isola a unire le forze, seguendo gli esempi di altre regioni, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana. Hanno messo, nero su bianco, un punto fermo. Garantiscono che i prodotti sul bancone o negli scaffali provengono dai campi dello stesso coltivatore-venditore o da aziende che aderiscono all'iniziativa. «È quello che stavamo sempre sognando, creare una rete tra produttori, collegare i nostri punti vendita», dice Marcello Pilloni, terreni a San Sperate, produttore di pomodori in serra e meloni. Punto-vendita: la sua azienda nel Paese museo o il mercatino cagliaritano nel piazzale davanti alla sede Uil (il sabato mattina): «Vogliamo vedere in faccia i nostri clienti, e spiegare che si possono fidare perché stanno acquistando un prodotto di qualità, che proviene dai nostri campi».
PRODOTTI SICURI Vogliono che si sappia che il loro prodotto è sicuro, che non arriva da mondi lontani, che non viene fatto maturare sui tir con il gas. Marianna Saba è la più giovane della compagnia: 24 anni, studia Viticoltura a Oristano, quattro fratelli tutti lontani dall'Isola, negozio nell'ingresso di casa a Senorbì, sistema economico, antico come il mondo. Ortaggi, frutta, olive, olio, marmellate: direttamente dai campi di Genna Olione. «Si può dire che sia nata qui. Se il portone è chiuso, basta bussare, io o mia madre Luisa apriamo. Credo molto al progetto. Spero che il sito Internet si faccia presto, servirebbe molto».
Coraggiosi e ottimisti. Alla faccia della cronica crisi dell'agricoltura. Pronti ad aprire le loro aziende ai consumatori per le visite guidate, in particolare a quei consumatori più attenti e esigenti, quelli che si organizzano nei gruppi di acquisto, anche on line. Garantiscono prezzi congrui e che nelle cassette della frutta non finiranno prodotti modificati geneticamente. «Solo col sostegno da parte dei consumatori la nostra agricoltura potrà sopravvivere. Sui prezzi dobbiamo dire che i nostri prodotti potranno costare meno o più dei mercati tradizionali o dei centri commerciali. Non possiamo permettere che il prezzo sia falsato dalle merci che arrivano da lontano. Noi però garantiamo la qualità», aggiunge Dario Murtas, fresco presidente del consorzio, battezzato Comitato promotore per la valorizzazione della vendita diretta (Pilloni è il vice). Ha una bella azienda di cento ettari (Mediterranea) nelle campagne di Ussana: 2800 quintali l'anno tra angurie (anche a pasta gialla) e meloni, vigneti, oliveti, grano e un allevamento di cavalli anglo-arabo-sardi nel cuore della tenuta, a Monte Trexenta. E il negozio sulla statale 128, passaggio continuo di pendolari e camionisti.
VALORE AGGIUNTO Loro hanno promosso l'idea, lo Sportello territoriale della Trexenta dell'agenzia Laore (in collaborazione con quelli del Basso Campidano e del Parteolla) le ha dato gambe. Battesimo nella sede di Suelli. Con un obiettivo: puntare sulla formazione degli addetti e su nuove forme di aggregazione delle produzioni. Dice la responsabile dello Sportello territoriale Paola Ugas: «Con la vendita diretta si punta a mantenere il valore aggiunto nelle aziende e a tenere alta la qualità dei prodotti. È una carta vincente, va gestita bene». Pare che siano disponibili anche finanziamenti per i consorzi di strada, secondo una legge regionale del gennaio scorso. Intanto i coraggiosi-resistenti vanno avanti. Hanno cominciato ognuno per conto proprio, in ordine sparso. Camminavano da soli, a un certo punto si sono ritrovati. «Ci siamo incontrati e abbiamo detto: proviamoci. Se vendo i pomodori all'ingrosso ricavo 40 centesimi il chilo, se li vendo in proprio incasso un euro. Però ci vuole onestà: i clienti devono essere sicuri che i prodotti sono nostri, che non andiamo al mercato a comprarli per poi rivenderli», dice Salvatore Baldussi, 62 anni, 49 di lavoro nei 40 ettari di Zinnipiri e Sibiolla a Serdiana (famiglia di agricoltori, da 25 anni vende in casa). È il medesimo spirito che anima Francesco Simbula, dipendente regionale in pensione, tornato tra i suoi campi di Guasila («A fare il Cincinnato e a riprovare le antiche varietà di grano sardo»). Dietro il banco hanno deciso di mettersi loro. Hanno voglia di fare, non di lamentarsi. Vogliono un marchio per pomodori, zucchine, pesche, uva, angurie, meloni, olive. Un bollino di qualità. Per far capire ai clienti che alle spalle del negozio c'è il loro campo. Senza trucchi.

fonte: www.unionesarda.it

lunedì 11 ottobre 2010

COMPRA SARDO: proposta di iniziativa popolare sulla valorizzazione dei prodotti regionali

«Identità e futuro» per rilanciare i prodotti sardi

NURAMINIS. Un’antica macina isolana per la lavorazione del grano. Un aratro trainato dai buoi per la coltivazione di un podere inglobato nel Basso Campidano. Gli agricoltori del territorio impegnati nella mietitura del cereale per eccellenza della Sardegna. Senza poi dimenticare la lavorazione del pane prodotto dalle sapienti mani delle massaie. Sono le cartoline di un’Isola che sembra essere stata cancellata dalla modernità. Una realtà mai dimenticata. E che presto potrebbe essere riprodotta con la salvaguardia delle produzioni agricole nostrane. È la speranza del comitato “Identità e futuro” che propone la ricetta per uscire dalla crisi: «Una legge regionale per la conservazione e valorizzazione dei prodotti sardi - esordisce il presidente del movimento Modesto Fenu - per ridare speranza al comparto agropastorale azzerato da una politica comunitaria che ci ha affossato permettendo l’importazione selvaggia delle merci nei grandi magazzini». La restaurazione parte dallo storico granaio della Sardegna. Il Monte Granatico di Nuraminis che, sino a qualche decennio fa, accoglieva i semi dell’oro isolano. Segni di un passato lontano. Non è un caso che la rivoluzione dei campi ricominci dal regno dell’agricoltura. «La nostra non è una battaglia contro la globalizzazione - aggiunge Dario Murtas, uno dei rappresentanti del comitato - è una vera e propria sfida. Perché vogliamo ritornare a coltivare le nostre campagne e promuovere i prodotti nel mercato isolano». Un’impresa. Una follia? Chissà. «Certo - va giù duro il sindaco di Ussana, Paolo Loddo - è inaccettabile che il civraxiu, le lorighittas, i malloreddus, il pane carasau vengano confezionati con il grano sbarcato dall’Ucraina o dal Canada. E che le pesche possano arrivare dalla Spagna o dal Marocco. Stesso identico discorso vale per i maiali e gli agnelli. E poi che dire del latte?». Tradotto: «Il nostro slogan - avanza Giancarlo Picciau, imprenditore agricolo di Sestu - è la Sardegna deve ricominciare a scrivere la sua storia». Per voltare pagina occorre un nuovo strumento: «La nostra proposta di legge sarà presentata alla Regione - aggiunge il leader del sodalizio - Si parte dalla filiera del grano duro. Ma si potrebbe allargare alle altre produzioni tipiche. La coltivazione del cereale in Sardegna ha subito una consistente contrazione delle superfici negli ultimi 20 anni. Un crollo dovuto alla internazionalizzazione del prezzo del prodotto con l’aumento indiscriminato delle importazioni de altri Paesi dell’Europa e non solo». Il messaggio è chiaro: «L’impalcatura legislativa è volta - rimarca Fenu - a tutelare la produzione isolana, salvaguardare le antiche lavorazioni per poi favorire il ripopolamento delle campagne. Ci sarà anche un marchio con una macina».  

Luciano Pirroni

fonte: http://lanuovasardegna.gelocal.it/

Grano sardo, una legge per difenderlo

Affollata assemblea a Nuraminis di amministratori, molitori, cerealicoltori e panificatori. Nato il comitato Identità e futuro.

«Sì ai granai sardi pieni, no alle navi con le stive gonfie di grano importato dall'Argentina, Ucraina o dall'Australia. Così si salva la cerealicoltura sarda, e la sua filiera, e anche una bella fetta del tessuto socioculturale della Sardegna». La scommessa parte da Nuraminis, dove è stata presentata la proposta di legge di iniziativa popolare per una "Legge regionale per la conservazione e valorizzazione dei prodotti sardi".
LA RACCOLTA La sala convegni dell'ex Montegranatico, da dove è iniziata la raccolta delle 50 mila firme necessarie per la proposta di legge, era piena: almeno 200 persone tra operatori agricoli, amministratori provinciali e comunali, molitori e panificatori. Modesto Fenu, consigliere provinciale di Monastir, capofila del Comitato promotore Identità e futuro che ha scritto il testo della proposta: «Oggi il consumatore ha difficoltà a capire la provenienza del prodotto, la qualità, e cosa si porta in tavola. Per contro le campagne sono abbandonate e incolte». Dario Murtas, cerealicolture e assessore comunale all'Agricoltura di Ussana: «L'iniziativa interessa tutti. Agricoltori, molitori, pastai, consumatori». Fenu ha precisato il senso dell'iniziativa: «Non è possibile che molte delle eccellenze alimentari della Sardegna non siano prodotte con la materia prima coltivata in Sardegna». E il grano sardo? «Confuso nella massa di prodotto importato dall'estero».
IL CALO I dati del calo fanno rabbrividire, con la superficie coltivata passata dai 90 mila ettari degli anni Novanta, ai 38-40 mila stimati per la prossima campagna. Idem la produzione, passata da 180 mila quintali agli attuali 60-70 mila. «Serve una legge che tuteli le nostre produzioni tipiche ed identitarie», ha detto ancora Fenu. Il treno della legge che punta a riscrivere il futuro della ceralicoltura sarda è partito. Fra i passeggeri, centinaia di operatori e molti amministratori pubblici: dall'assessore provinciale Piero Comandini ai sindaci di Nuraminis Stefano Anni, di Ussana Paolo Loddo, di Monastir Ignazio Puddu.
LE FIRME Per la legge servono 50 mila firme, e la campagna iniziata a Nuraminis continuerà nei municipi dei Comuni e in altri punti di raccolta. «Ci crediamo», ha esortato Dario Murtas, uno dei promotori (con Fenu anche Antonio Secci, mugnaio di Senorbì, Cristian Attori, panificatore di Settimo San Pietro e Giancarlo Picciau, cerealicoltore di Sestu) della legge che non lascia spazio alle interpretazioni: «I prodotti derivanti da semole e sfarinati, che si definiscono "prodotti tipici e identitari della Sardegna, devono essere prodotti con semole e sfarinati ottenuti da grano duro coltivato in Sardegna».
 
Ignazio Pillosu

fonte: http://www.unionesarda.it/


Il sito del comitato: www.comprasardo.it

Resoconto Consiglio comunale del 7 Ottobre 2010

La seduta è durata più di due ore con cinque punti all'ordine del giorno. Assenti i consiglieri Gianfranco Loddo e Corrado Murtas per la maggioranza "La Nostra Ussana" e Giuseppe Piras per il gruppo di minoranza "Prima Ussana".
Il primo oggetto all'ordine del giorno era correlato ad una ratifica della delibera di Giunta n° 87 del 17/09/2010 con la quale si approvava la variazione n° 4 al Bilancio di Previsione 2010 - Relazione Previsionale e Bilancio Pluriennale 2010-2012; il consiglio ha approvato la ratifica con 12 voti a favore e 2 astenuti, questi ultimi entrambi della lista di minoranza "Prima Ussana". Il secondo oggetto portato in consiglio è stato esposto dall'Assessore ai Servizi Sociali Barbara Puddu che ha esplicato in cosa consistesse la variazione n° 4, strettamennte correlata al PLUS (Piano Locale di Servizi alla Persona): 25 richieste per l'inserimento nella lista delle "povertà estreme" sono state accolte in toto dall'ufficio competente secondo le linee guida del gruppo di maggioranza "La Nostra Ussana". E' stato spiegato il funzionamento del servizio civico per le 60 persone ussanesi che vi parteciperanno, secondo progetti ad hoc in relazione alle mansioni che gli occupati potranno svolgere, anche in funzione del sesso. Inoltre sono stati predisposti dei tirocini formativi conformi alle strategie del PLUS che consentiranno di inserire, in un percorso di crescita e formazione, almeno 4 concittadini ussanesi.
Il gruppo di minoranza "Prima Ussana" ha espresso 2 voti di astensione, dimostrando scarsa sensibilità nei confronti delle fasce più deboli della comunità ussanese; i consiglieri del gruppo "Concordia per Ussana" hanno votato con il gruppo di maggioranza per un totale di 12 voti favorevoli.
Il terzo punto, esposto dall'Assessore al Bilancio Bruna Spiga, conteneva la variazione n° 5 al bilancio che consentirà principalmente di:
- proseguire il progetto "Ore Preziose" (contributi per l'acquisto di servizi alla prima infanzia);
- proseguire il programma “Ritornare a casa” finalizzato al rientro nella famiglia o in situazioni di vita di tipo familiare di persone attualmente inserite in strutture residenziali a carattere sociale e/o sanitario e superare la istituzionalizzazione e promuovere la permanenza delle persone nel proprio domicilio;
- rafforzare i piani per il sostegno dei portatori di handicap;
- istituire il servizio per la ginnastica dolce.
Anche per il terzo voto si è giunti a 12 posizioni a favore (10 voti del gruppo di maggioranza più 2 voti del gruppo di minoranza "Concordia per Ussana") contro i 2 voti contrari del gruppo di minoranza "Prima Ussana". Il voto del quarto oggetto riguardava la nomina dei rappresentanti del Consiglio Comunale in seno alla Commissione per lo Sport. Il sindaco Paolo Loddo è intervenuto per dire che questo voto era un atto dovuto da parte del Consiglio comunale, ma non era soddisfatto della composizione di questo organo (ne fanno parte per diritto il Sindaco, un consigliere di maggioranza, un consigliere di minoranza e una lista di persone proposte dalle associazioni sportive) perchè non rispecchiava l'attuale mondo dello sport ussanese, e che quindi, come più volte ribadito in campagna elettorale, la maggioranza si sarebbe riservata di istituire una consulta dello sport che avrà la funzione di ascolto e di rappresentanza di tutte le realtà agonistiche e non presenti nel nostro comune. Nella prima votazione sono arrivati a pari merito due consiglieri delle minoranze, vista l'assenza di un consigliere di minoranza del gruppo "Prima Ussana"; quindi si è deciso per la sospensione di cinque minuti dell'assemblea così come richiesto dal capogruppo di maggioranza Meloni.
Dopo la sospensione, infruttuosa evidentemente per un eventuale accordo tra le minoranze, il gruppo di minoranza "Prima Ussana" ha abbandonato l'aula platealmente, pretendendo che non si rivotasse l'oggetto, richiamandosi a ipotetiche leggi che regolamentavano queste situazioni. Forse i due consiglieri di "Prima Ussana" erano abbastanza indispettiti dalla pesante assenza del loro collega di minoranza Piras (nel caso fosse stato presente avrebbero avuto con facilità il posto nella commissione tanto ambita) che per altro, visto che i due consiglieri di "Prima Ussana" erano rispettivamente Sindaco e Presidente del Consiglio fino a poco tempo fa, e conoscono benissimo (o almeno dovrebbero) il funzionamento del Consiglio comunale. Non è bastato nemmeno l'intervento del Presidente del Consiglio comunale Maryvonne Sedda, che ha letto testualmente l'articolo specifico del Regolamento di funzionamento del Consiglio comunale che disciplina proprio questi casi e che ovviamente dice che dopo una votazione in cui si arriva a pari merito si passa a una seconda votazione. Dopo l'uscita di scena del gruppo "Prima Ussana" sono stati eletti, oltre al sindaco, il capogruppo della maggioranza Pierangelo Meloni e la consigliera del gruppo "Concordia per Ussana" Marta Littera.
L'ultimo oggetto riguardava la convenzione per lo svolgimento in forma associata del servizio di segreteria comunale: in questo caso il servizio sarà svolto in concomitanza col comune di S.Sperate; il sindaco ha fatto notare che rispetto agli anni passati, la segretaria comunale starà un giorno in più nel nostro comune facilitando così lo svolgimento dell'attività amministrativa. L'oggetto ha avuto il solo voto contrario del gruppo "Concordia per Ussana".
A margine del Consiglio comunale, il Presidente del Consiglio Maryvonne Sedda, ha ricordato che sono aperte le iscrizioni per il "Nonno Vigile", mentre il sindaco Paolo Loddo ha preannunciato l'istituzione del corpo di Polizia Locale dell' Unione dei Comuni del Basso Campidano.

GRUPPO DI MAGGIORANZA "LA NOSTRA USSANA" 

venerdì 8 ottobre 2010

giovedì 7 ottobre 2010

Riapre la Ludoteca "Lo Scrigno dei Giochi" in piazza Mercato

A partire da martedì 12 Ottobre 2010, alle ore 16.00 riapre la Ludoteca "Lo Scrigno dei Giochi" di Piazza Mercato per i ragazzi dai 6 ai 14 anni nei giorni:

Bambini 6/10 anni 
martedì 16.00/17.30
giovedì 17.30/19.00
venerdì 16.00/17.30

Ragazzi 11/14 anni 
martedì 17.30/19.00
giovedì 16.00/17.30
venerdì 17.30/19.00


Per iscrizioni e info, rivolgersi all'assistente sociale o mandare una mail a ludotecaussana@tiscali.it

mercoledì 6 ottobre 2010

Regione Old Style: con Cappellacci ritorna la “Giunta del bigliettino”

Intorno alle 20 e 10, prima che un livido Mario Diana impedisca al corteo di giornalisti, assessori, onorevoli e presidenti a vario titolo di installarsi nella sala grande del gruppo del Pdl, il coordinatore regionale Delogu si avvicina a Cappellacci e gli porge un bigliettino. “Guarda qui”, dice il senatore. “Adesso ne parliamo”, risponde il presidente, e i due insieme ad un sempre più livido Diana si chiudono in una stanza ad esaminare la lista degli assessori. E’ con grande piacere e con un pizzico di emozione che dunque oggi celebriamo un grande ritorno nella scena politica sarda: signore e signori, un grande applauso alla “Giunta del Bigliettino!”. Cappellacci come Palomba? Fate voi. In ogni caso questo esecutivo sembra più fragile del precedente. “Quanto è durato Papa Luciani? Ne riparliamo alla Finanziaria”, dice sarcastico ai giornalisti l’Udc Capelli. E Ignazio Artizzu del Pdl detta alle agenzie la seguente dichiarazione: “Il presidente si è assunto la responsabilità non condivisa di aver dimezzato la presenza in giunta dell’ex componente di An. Non è un buon inizio”.Facciamo partire il conto alla rovescia perché questa giunta, mi sa mi sa , che è veramente spacciata. Perché? Andiamo per ordine.
Il gruppo del Pdl è spaccato più di prima. Gli ex An sono inferociti. Mario Diana dovrà lasciare la carica di capogruppo (un altro oristanese è entrato in giunta, Oscar Cherchi, e due oristanesi sono troppi per qualunque istituzione, evidentemente) e la sostituzione provocherà nuove tensioni. Di Artizzu abbiamo già detto. Il gallurese Matteo Sanna presidente della commissione Urbanistica, aveva già minacciato di mollare Cappellacci qualche settimana fa, figuriamoci ora.
Insomma, tira aria brutta nel Pdl.
Poi è evidente che l’obiettivo presidenziale di spaccare l’asse Riformatori-Sardisti è fallito. Cappellacci ha tentato fino all’ultimo di convincere Giacomo Sanna ad accettare l’assessorato ai Trasporti e addirittura la vicepresidenza della Giunta. In questo caso, Cappellacci avrebbe avuto buon gioco a dimostrare che i sardisti avevano provocato la crisi solo perché volevano solo più potere. Ma Sanna ha detto un sonoro no e il piano presidenziale è fallito. I sardisti però sono stati puniti: lasciano i Lavori Pubblici (che contano molto) per i Trasporti (che non contano nulla). Risultato: vedete adesso che cosa faranno i sardisti! Di tutto! Abolizione delle province, riduzione dei consiglieri regionali e delle loro indennità, vere bombe atomiche buttate tra i banchi del Consiglio. Da lunedì sui vostri schermi.
I Riformatori dal canto loro sono furibondi. Lo spostamento di Sannitu da Turismo ai Lavori Pubblici è uno schiaffo che non accetteranno. Infatti hanno bloccato la nomina di Luigi Crisponi al Turismo. Poi adesso torneranno alla carica. Azzardiamo una previsione: volete vedere che entro lunedì Carta e Sannitu torneranno ai loro assessorati originari?
E al Turismo? Qualcuno del Pdl, of course. Perché il partito di maggioranza esce veramente squassato e Cappellacci qualcosa dovrà ancora concedere. Magari anche l’assessorato all’Agricoltura, concesso a Prato per altri sessanta giorni, in scadenza come uno yogurt.
E l’Udc? Vogliamo tornare sulle dichiarazioni di Capelli e del presidente paragonato a Papa Luciani? Meglio di no.
Insomma, ma alla fine questa Giunta chi soddisfa? Mario Floris e Giorgio Oppi. Dovevate vederli i due grandi vecchi ex democristiani seduti affianco a Cappellacci, come lo guardavano, pregustando la preda! Oppi che poi torna per la seconda volta in diciotto mesi a guidare l’assessorato all’Ambiente (facendo rimangiare pubblicamente al Presidente la frase detta in conferenza stampa mesi fa: “La giunta non è un hotel con porte girevoli”) è veramente un’icona del potere che non tramonta mai. Cappellacci pensa che con i due grandi vecchi al suo fianco potrà tenere buono il Consiglio, ma il prezzo che pagherà all’opinione pubblica sarà altissimo perché l’immagine che dà è di una giunta dominata dai due grandi vecchi che ne hanno visto di cotte e di crude e che sono pronti a tutto.
Infine le curiosità: in questa giunta non ci sono donne. Che fine faranno le defenestrate? Per l’assesuora Baire monsignor Mani ha chiesto una candidatura a sindaco di Cagliari ma Delogu ha preso a urla il prelato. La zuncheddiana Ketty Corona verrà risarcita andando a dirigere Sardegna Ricerche. La Lorettu tornerà a fare la psichiatra e soprattutto l’amica della moglie di Giorgio Oppi.
E gli altri? Lasciano l’indagato eolico Asunis, Uras (non pervenuto) e Sandro Angioni (che adesso che si è tolto lo sfizio di fare l’assessore tornerà a fare il suo vero lavoro, speriamo in fretta perché la tv sarda ha bisogno di lui, veramente).
Altra curiosità: la giunta è nata ufficialmente ieri, non oggi. Perché ieri il presidente si è preso una strizza pazzesca quando ha saputo della lettera, fondatissima, del senatore del Pd Francesco Sanna a Napolitano. Così, senza dire niente a nessuno ha fatto i decreti di nomina (e chissà chi aveva fatto assessore!), poi oggi ha rettificato il tiro.
Il corteo intanto si sposta nel Transatlantico, poi dopo venti minuti migra nuovamente nella sala del gruppo Pdl. Mario Diana più che livido è proprio incazzato nero. La conferenza stampa ha inizio. Il presidente Cappellacci sorride. Ma anche l’assessore Franco Manca nel salotto di casa sua sorride. Appena due settimane fa giorni fa aveva organizzato un rinfresco di addio negli uffici dell’assessorato al Lavoro. Invece è ancora lì. Che culo.
Ecco la nuova Giunta regionale:
Presidente: Ugo Cappellacci (Pdl)
Affari generali, personale e riforma della Regione: Mario Floris (Uds)
Agricoltura e riforma agro-pastorale: Andrea Prato (tecnico)
Difesa dell’ambiente: Giorgio Oppi (Udc)
Enti locali, finanze e urbanistica: Nicola Rassu (Pdl)
Sanità e dell’assistenza sociale: Antonello Liori (Pdl)
Industria: Oscar Cherchi (Pdl)
Lavori pubblici: Sebastiano Sannitu (Riformatori)
Lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale: Francesco Manca (tecnico)
Programmazione e bilancio: Giorgio La Spisa (Pdl)
Pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport: Sergio Milia (Udc)
Trasporti: Angelo Carta (Psdaz)
Turismo, artigianato e commercio: il Presidente mantiene l’interim.

fonte: [http://vitobiolchini.wordpress.com/2010/10/05/regione-old-style-con-cappellacci-ritorna-la-giunta-del-bigliettino/ ]

sabato 2 ottobre 2010

Consiglio comunale - giovedì 7 ottobre · ore 18.00

Ordine del giorno:
1. Ratifica delibera di giunta - Variazione n° 4 Bilancio di previsione 2010, Relazione previsionale e Bilancio pluriennale 2010-2012.
2. Piano Locale di Servizi alla Persona (PLUS) - Variazione n° 4.
3. Bilancio di previsione anno 2010, Bilancio pluriennale 2010-2012 e Relazione previsionale e programmatica 2010/2012 - Variazione n° 5.
4. Nomina rappresentanti del Consiglio Comunale in seno alla Commissione per lo Sport.
5. Convenzione per lo svolgimento in forma associata del servizio di segreteria comunale.

GRUPPO DI MAGGIORANZA "LA NOSTRA USSANA"