mercoledì 26 novembre 2008

Ussana, Frecciate sui precari assunti [L'UNIONE SARDA]

Con cadenza mensile l'Unione Sarda pubblica articoli che trascendono dalla situazione politica ussanese; per chi ha seguito le proteste portate avanti dal gruppo di minoranza Ussana Democratica e dal PD ussanese non sarà difficile verificare che anche l'ultimo articolo rappresenta una realtà surreale, mentre per chi non è conoscenza della sequenza temporale e logica dell'impegno del Pd ussanese profuso in solidarietà degli Lsu leggete i nostri precedenti post:
http://lanostraussana.blogspot.com/2008/03/per-i-lavoratori-socialmente-utili-di.html
Ecco l'articolo apparso ieri sull'Unione Sarda:

Per i lavoratori socialmente utili in servizio al Comune di Ussana arriva, finalmente, la stabilizzazione. L'assunzione è scattata dal primo novembre scorso, dopo la ratifica del consiglio comunale alla deliberazionedella Giunta guidata daEmidio Contini. L'assunzione degli operai ex cassintegrati di Ussana arriva al culmine di due anni di polemiche roventi, con la minoranza di centrosinistra che accusava la giunta Contini «di non fare abbastanza per la stabilizzazione dei lavoratori, precari da 13 anni, una miseria di stipendio, 600 euro, e senza contributi previdenziali». Dopo il voto in consiglio che ha portato all'assunzione degli lsu il quadro politico sembra ora ribaltarsi.
Gli ultimi due lsu rimasti ad Ussana entrano a far parte dell'organico del Comune grazie al voto della sola maggioranza. Il gruppo composto da Pier Paolo Loddo, Barbara Puddu e Davide Sarais, ha invece votato contro. «La Giunta -dice Paolo Loddo- sta stabilizzando gli ultimi due lsu ma si è fatta sfuggire gli altri quattro gia inseriti all'interno dell'azienda ospedaliera Brotzu ».
Il primo cittadino di Ussana replica: «Le questioni portate avanti dall'opposizione erano solo strumentali».

Bocciato dai dissidenti, Soru si dimette

Ieri, quarto anniversario della sua legge più famosa, la «salvacoste», Renato Soru si è dimesso dopo essere stato battuto in Consiglio regionale per il dissenso di oltre 20 esponenti del Centrosinistra su uno dei punti più caldi della riforma urbanistica: il Piano delle zone interne. Il governatore aveva posto una sorta di fiducia sull'emendamento della giunta e così ne ha tratto le conseguenze. Ma non è detto che lo sbocco siano le elezioni anticipate. Soru stesso ha lasciato intendere che potrebbe ritirare le dimissioni: la scadenza cade proprio il giorno di Natale.
Dopo tre lunghi rinvii delle sedute e altrettanti inutili vertici del Centrosinistra, ieri il braccio di ferro tra Soru e una parte della sua maggioranza è arrivato al dunque. Assieme al presidente, nel voto, si sono schierati una parte del Pd (la stessa che sostiene la segretaria Francesca Barracciu e il capogruppo Antonio Biancu, più i consiglieri che fanno riferimento politico ad Emanuele Sanna) e Rifondazione comunista. Contro hanno invece votato i dissidenti del Pd, capeggiati dal relatore della legge Giuseppe Pirisi e da Silvio Lai, Sinistra democratica di Renato Cugini e il Ps di Peppino Balia, vale a dire la parte del Centrosinistra che chiede le primarie di coalizione proprio per contrastare la conferma di Soru.
In effetti lo scontro che ha portato Soru alle dimissioni è tutto politico. Il motivo scatenante è stato l'emendamento della giunta sulle norme transitorie. Soru chiedeva che, come previsto per i Comuni, anche la Regione potesse utilizzare le vecchie regole per completare gli atti di pianificazione già avviati: nel suo caso il Piano paesaggistico delle zone interne. Una parte della maggioranza da settimane dice «no»: la seconda parte del Ppr (la prima è quella sulle coste) va approvata con le regole della nuova legge urbanistica e non con quelle indicate dalla legge «salvacoste».
Ieri mattina alle 13, prendendo per la prima volta la parola in Consiglio nella discussione sulla riforma urbanistica, Soru ha posto sull'emendamento una sorta di questione di fiducia chiedendo che assieme ai Comuni fosse esplicitamente indicata anche la Regione per l'opportunità della deroga: «La Regione può già andare avanti sul Ppr grazie all'articolo 44 già approvato, ma se viene sconfessata la politica sull'atto più qualificante, quello della pianificazione -ha concluso- le conseguenze sarebbero gravi».
Il presidente dell'assemblea, Giacomo Spissu, ha colto l'occasione di alcuni contrasti procedurali per sospendere la seduta e rinviarla alle 16.30. I lavori sono ripresi, però, solo alle 17.05 con una sorpresa. Un nuovo emendamento della giunta che non prevedeva più l'indicazione della Regione ma un riferimento all'articolo 44. I dissidenti hanno chiesto spiegazioni e la giunta assieme al capogruppo Biancu hanno spiegato ai consiglieri del Pd che era solo un'indicazione utile per consentire alla giunta di fare un passo indietro senza sconfessarsi. Così Giuseppe Pirisi e Silvio Lai hanno dato il via libera e sono intervenuti in aula, assieme ad altri, anch'essi accusato di dal Centrodestra di aver subito il diktat del governatore, per spiegare che invece avevano ottenuto ciò che volevano e che cioé la giunta di fatto non potesse fare il Ppr delle zone interne. Ma prima Chicco Porcu (Pd di area Progetto Sardegna) e Luciano Uras (Pr), poi Biancu, quindi l'assessore Gian Valerio Sanna e infine lo stesso Soru hanno chiarito -su richiesta di chi chiedeva una interpretazione autentica dell'emendamento prima del voto- che la giunta poteva andare avanti ma ma con le nuove regole, con la sola differenza (giudicata però inaccettabile dai dissidenti) che il riferimento di partenza del Ppr delle zone interne non sarebbe stato il Documento di programmazione territoriale, di competenza del Consiglio, ma sarebbero le vecchie linee guida del 2005, cosa che consentirebbe alla giunta di approvare il tutto prima delle elezioni.
C'è stata la rivolta dei socialisti con Peppino Balia e Pierangelo Masia e soprattutto, nel Pd, di Pirisi e Alberto Sanna (quest'ultimo ha accusato Biancu: «Non sei più il mio capogruppo»). C'è stata una nuova pausa, ma gli animi di sono persino surriscaldati.
Nessun accordo. E alla ripresa Soru ha chiesto che l'emendamento venisse votato nella sua interezza. Gli altri non hanno accettato e la parte gradita alla giunta è stata bocciata con 55 «no» e 21 «sì». L'altra parte dell'emendamento (quella sui Comuni) è stata invece approvata con 42 «sì» e 31 «no» (ma Soru e altri a lui più vicini non hanno partecipato al voto). Dopo un'ora e tre quarti (nel frattempo era stato cassato un altro emendamento) le dimissioni, con gli applausi del Centrodestra. Spissu prova a proseguire nell'esame della legge, ma la giunta ha abbandonato l'aula. La legge, quindi, non può essere approvata: Soru, in caso di bocciatura dell'emendamento, aveva anche pensato di votare contro l'intero provvedimento.
La crisi politica è dunque aperta. Il Centrosinistra è in grado di ricompattarsi? Un mese per capire se si voterà a marzo (elezioni anticipate) o a giugno.

lunedì 24 novembre 2008

Una Finanziaria speciale per le famiglie, l'impresa, la scuola

Ecco tutte le risorse e le molte misure previste dalla manovra finanziaria per le famiglie con i redditi più bassi, gli anziani, le fasce sociali più povere.
Confermata e rilanciata la politica sociale degli anni scorsi, viene introdotto il reddito di cittadinanza, il pullman gratis per i giovani universitari e per chi ha più di 65 anni, 50 milioni di euro consentiranno a 2000 giovani coppie di costruirsi la casa e dal 1° gennaio per ogni nuovo nato 100 € al mese.
"Di fatto - ha detto il Presidente della Regione nel corso della conferenza stampa - ci siamo concentrati in una politica di grande sostegno alle famiglie, che scontano una ripresa dell'inflazione, un aumento dei prezzi, la necessità di contrarre i consumi, una difficoltà importante. Noi non possiamo diminuire l'Irpef o le imposte sui redditi perché in Sardegna l’addizionale sulle imposte sui redditi è la più bassa d'Italia e certamente la più bassa tra tutte le regioni del meridione; ed è la più bassa perché nessuno ci può costringere, come invece sono state costrette le altre regioni, ad aumentarla per finanziare il disavanzo in sanità. Così come i ticket sanitari in Sardegna sono al livello più basso perché nessuno ci ha dovuto costringere ad aumentarli. Quindi alle famiglie già chiediamo il meno possibile, come imposte sui redditi e come ticket sulla sanità. Le famiglie però cerchiamo di sostenerle in tutti i modi possibili, e le sosteniamo intanto investendo ulteriormente nelle politiche sociali: non autosufficienza, anziani e tutta quella mole di impegni familiari per i quali le famiglie non sono lasciate sole".
"Restituiamo soldi alla famiglie - ha continuato il Presidente Soru - intervenendo sui disagi più marcati, sulle povertà, con un investimento che l'anno scorso era di 20 milioni e che quest'anno portiamo a 30 milioni, e che fino a tre anni fa non esisteva, una sorta di reddito di cittadinanza. Interveniamo sulle famiglie nelle loro esigenze fondamentali: prima fra tutte è quella della casa, investendo ancora di più nel contributo per le famiglie che devono pagare il canone d'affitto e lo facciamo investendo ulteriormente in un grande piano di edilizia residenziale, nella costruzione di nuove case e investendo ancora di più, 50 milioni di euro, nei contributi alle giovani coppie, e anche meno giovani, che vogliono costruirsi o comprare la prima casa: che significa raggiungere 2000 famiglie che possono coronare il sogno di comprarsi una casa". "Inoltre - ha detto ancora il Presidente della Regione -, senza distinzioni di reddito e con molta semplicità, noi diamo il benvenuto a ogni bambino che nasce in Sardegna garantendo alla sua famiglia 100 euro al mese per 18 mesi, che possono servire per i costi fondamentali, a chi nasce dal 1° gennaio. Anche questo è un segnale che vogliamo dare, a prescindere dal reddito perché un bambino che nasce è una gioia e una necessità per tutta la comunità regionale".
Consulta gli allegati:

giovedì 20 novembre 2008

USSANA FINALMENTE ADERISCE A COMUNAS




L'Amministrazione Comunale ha aderito al progetto di eGovernment Regionale denominato Comunas.
L'obiettivo di Comunas è di definire il nuovo modello operativo per la realizzazione di un sistema informativo integrato per gli Enti locali della Regione Sardegna.
In quest'ottica è stata concepita una fase di sperimentazione tendente ad analizzare e definire la possibile realizzazione di un sistema di intercambio di flussi informativi tra le amministrazioni locali, di divulgazione e accessibilità agli atti amministrativi e di erogazione di servizi on-line evoluti verso cittadini ed imprese. Comunas è dunque un portale in rapida evoluzione che, diventerà il nuovo strumento per il supporto ai servizi online di eGovernment per la pubblica amministrazione locale, voluto e realizzato dalla Regione Sardegna.
Al seguente link potrai effettuare l'accesso al portale http://www.comunas.it/
L'Amministrazione Comunale ha attivato i seguenti servizi per i cittadini: Tassa rifiuti solidi urbani - TARSU: questo servizio permette di controllare online la propria situazione tributaria in merito al tributo per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. La TARSU è dovuta da tutti i soggetti che occupano o detengono, nell'ambito del territorio comunale, locali e/o aree scoperte adibiti a qualsiasi uso, nei quali si producono rifiuti solidi urbani o rifiuti speciali assimilabili agli urbani, purché il servizio di smaltimento sia reso in maniera continuativa dall’amministrazione comunale. Il servizio permette al cittadino, o al rappresentante dell'impresa, di controllare la propria situazione tributaria relativa allo storico delle denunce e dei pagamenti effettuati.
E' possibile inoltrare al comune eventuali dichiarazioni di variazione.
Tassa per l'occupazione del suolo pubblico - TOSAP: con questo servizio l'utente può consultare online quanto da lui dovuto per la tassa comunale per l'occupazione degli spazi pubblici. I cittadini e gli amministratori di imprese che sfruttano o utilizzano, per la propria attività, aree pubbliche comunali, possono consultare online le quote spettanti.

Imposta comunale sugli immobili - ICI: questo servizio permette di effettuare online molti adempimenti. Sono contemplati sia la visura storica delle denunce e delle variazioni presentate dal contribuente, che lo storico dei pagamenti effettuati, insieme allo stato catastale degli immobili soggetti al tributo. L'Imposta comunale sugli immobili (ICI) è un tributo basato sulla dichiarazione e sul versamento volontario da parte di ogni persona fisica o giuridica proprietaria dell'immobile a cui si riferisce, fatto nei confronti del comune dove tale immobile risulta ubicato ai fini catastali. Un innovativo sistema di aiuto verso il cittadino presenta la visura storica delle denunce e delle variazioni riferite agli immobili posseduti sul territorio del comune. Dall'archivio storico dei pagamenti effettuati, è possibile certificare la loro presenza negli archivi tributari del comune, insieme allo stato catastale degli immobili soggetti al tributo ICI. Questo sistema rappresenta anche un metodo innovativo di prevenzione dell'elusione tributaria. Attraverso il calcolo e il raffronto con i dati storici posseduti dall'ente, è infatti in grado di proporre al contribuente le quote presunte di ICI da pagare per gli anni successivi.
Al termine del processo di calcolo, è possibile dare conferma o ridefinire volontariamente le proprie quote ICI.
Come utilizzare i servizi online
Per accedere ai servizi che l'Amministrazione Comunale di Ussana ha messo a disposizione per il Cittadino e l'Impresa è necessario avere una password. Attraverso una prima fase di registrazione otterrai una prima parte della password, mentre la parte restante, indispensabile per completarla, ti verrà recapitata nei giorni successivi tramite posta prioritaria, direttamente a casa tua.
Al seguente link potrai effettuare la registrazione https://servizi.comunas.it/Registrazione.aspx

mercoledì 19 novembre 2008

TESSERAMENTO PD


Il Partito Democratico, inizia a muovere i primi passi a livello territoriale. Come previsto dal regolamento approvato dalla direzione regionale del 20 ottobre, infatti, ogni circolo dovrà costituire i propri organismi direttivi. Per partecipare a questa fase, occorre tesserarsi al PD; ad Ussana sarà possibile farlo ogni giovedì dalle 16 alle 19 presso la sede del Circolo, in via Sant’Angelo 18. I tesserati entro il 15 dicembre 2008 possono partecipare alle Convenzioni comunali ed essere eletti alla carica di Segretario provinciale o di componente delle Assemblee provinciali. Nel corso delle Convenzioni comunali, infatti, gli iscritti sono chiamati a sottoscrivere le proposte di candidatura alla carica di Segretario provinciale e delle liste ad esso collegate per l’elezione dell’Assemblea provinciale. L’elezione del Segretario e dell’Assemblea provinciale si terranno sabato 31 gennaio 2009 con il meccanismo, ormai ampiamente collaudato, delle primarie. In quella giornata, parteciperanno i candidati alla carica di Segretario che hanno ottenuto almeno il 5% delle sottoscrizioni (distribuite in almeno 3 comuni) dei partecipanti al voto delle Convenzioni comunali; verranno inoltre eletti i 120 componenti delle Assemblee provinciali e ciascun elettore dovrà votare obbligatoriamente per un uomo e per una donna, altrimenti il voto sarà nullo. Nel corso delle Convenzioni comunali, che dovranno svolgersi entro il 18 gennaio del 2009, saranno inoltre eletti i componenti dell’Assemblea di Circolo del PD ussanese.
Possono essere eletti tutti i tesserati entro il 15 dicembre 2008; possono invece partecipare al voto tutti coloro che faranno richiesta di tesseramento entro l’orario fissato per la conclusione della Convenzione comunale. Nel nostro comune, l’Assemblea dovrà essere composta da 20 persone. Nella prima seduta utile dopo l’elezione, in seno a tale organismo, verrà eletto il Segretario comunale a maggioranza assoluta nelle prime due votazioni e a maggioranza semplice dalla terza in poi. Per maggiori informazioni, ci si può rivolgere alla sede del Circolo PD nei giorni previsti per il tesseramento.

Ricordiamo che nella sede del Circolo è aperto, ogni giovedì dalle 16 alle 19, il servizio di Segretariato sociale, che ha l’obiettivo di fornire a tutti gli ussanesi informazioni relative a:
· assistenza, previdenza e disoccupazione
· attività amministrativa comunale
· mondo giovanile

domenica 16 novembre 2008

In parrocchia preghiere con l'ombrello

Lavori-lumaca: malumore tra i fedeli costretti a seguire le funzioni tra i disagi.

La cupola senza finestre da mesi, piove sull'altare maggiore

USSANA - Le finestre della cupola sono state rimosse e quando piove la parrocchia si allaga. Si celebra messa in un altare improvvisato. Piove in parrocchia. La causa: la cupola senza finestre, rimosse per lavori di un restauro che sembra infinito. Si fa messa in un altare improvvisato e la stagione delle piogge promette di essere ancora molto lunga: i fedeli mugugnano, il sindaco preferisce non parlarne.
LAVORI Don Giulio Madeddu evita «ogni commento», ma la vicenda della parrocchia di Ussana che, in seguito alle violente precipitazioni delle ultime settimane si è più volte inondata, sta creando fortissimi malcontenti. A fare discutere sono i lavori alla cupola della bella chiesa in titolata a San Sebastiano: 55 mila euro per "un'indagine diagnostica propedeutica al restauro". IL CORO «I lavori sono cominciati a settembre e interrotti quasi subito», attacca Dante Serra, ex consigliere di maggioranza dimissionario un anno e mezzo fa e animatore del coro parrocchiale. «La scelta di realizzare i lavori nella stagione delle piogge è davvero infelice», continua arrivando a stigmatizzare le frequentazioni di sindaco e assessori a messe e funzioni: «loro la chiesa la vedono solo dall'esterno».
ALTARINO Il risultato è la perdurante precaria situazione all'interno della chiesa, con il parroco costretto a dire messa in un altarino estemporaneo ai piedi della balaustra dell'altare maggiore, imgombro di un'impalcatura che si innalza per una dozzina di metri fino a sotto la cupola. «Preferisco non en-trare nel merito», dice il sacerdote che, comunque, ha «fatto presente al competente ufficio del-la curia arcivescovile questa situazione di disagio, soprattutto in vi-sta dell'inverno ormai prossimo».
CALCINACCI I lavori che stanno facendo tanto discutere erano stati presentati come il primo degli «interventi sulla via della messa in sicurezza della struttura: interessata qualche anno fa dalla caduta di calci-nacci all'interno della cupola». Una rete, piazzata sotto la cupola, permise la riapertura dell'altare maggiore, ora di nuovo interdetto, e bagnato, dalla pioggia che filtra dalle finestre.
SINDACO E se don Madeddu è cauto sulla vicenda anche il sindaco Emidio Contini sembra volere evitare commenti. «Più se ne parla e peggio è», dice però. Certo è, comunque, che attorno ai lavori alla casa del Signore di Ussana non è che regni proprio la pace. «Realizzeremo un ingresso laterale destinato ai disabili»: anche quest'annuncio, due mesi fa, dell'assessore ai Lavori Pubblici Luigi Littera non è che sia servito a far scop-piare la pace, anzi: parroco e Curia non ne sarebbero a conoscenza di questo intervento.
IGNAZIO PILLOSU

venerdì 14 novembre 2008

Vigilanza Rai, blitz della maggioranza.

Di pietro: «Colpo di mano contro la democrazia». Berlusconi: «Scelta autonoma dei gruppi»
Vigilanza, Pdl e Lega eleggono Villari (Pd) Veltroni: «Si dimetta, no ad arroganza»
L'esponente del Partito democratico votato dalla maggioranza. Lui: «Non volevamo che accadesse»

ROMA - Riccardo Villari (vedi foto) eletto dalla maggioranza (Pdl+Lega) e invitato subito a dimettersi dal suo partito, il Pd. La telenovela sulla Commissione di Vigilanza Rai si arricchisce di un nuovo capitolo. Un vero e proprio colpo di scena, arrivato dopo che Pdl e Lega avevano annunciato l'intenzione di sostenere l'ex esponente della Margherita (contro il parere dell'opposizione). E in effetti, Villari è stato eletto presidente con il voto di 21 commissari della maggioranza, ma anche di due membri dell'opposizione, visto che in totale gli esponenti del Pdl e della Lega in Vigilanza sono 22 e che uno era assente. A Leoluca Orlando, candidato dell'opposizione, sono andati 13 voti. Immediata la reazione di Antonio Di Pietro, leader dell'Italia dei valori: «Da Berlusconi un colpo di mano contro la democrazia». Poco dopo, il leader del Partito democratico, Walter Veltroni, ha annunciato le imminenti dimissioni di Villari: «Mi ha telefonato ora per comunicarmi che andrà dal presidente della Camera e dal presidente del Senato a rassegnare le sue dimissioni». Veltroni non ha usato mezzi termini per commentare il comportamento della maggioranza: «Si tratta di una cosa inimmaginabile e mai vista prima nella storia delle istituzioni parlamentari. È una cosa che avviene nei regimi e non nelle democrazie». Più tardi, il premier, Silvio Berlusconi, ha affermato di essere «estraneo» a quanto successo sulla Vigilanza: «Villari è una scelta autonoma dei gruppi» ha assicurato.

martedì 11 novembre 2008

Fascisti all'attacco di "Chi l'ha visto?"

Sono quattro le telefonate di minacce arrivate nella redazione di "Chi l'ha visto" dopo la puntata della scorsa settimana in cui sono stati mostrati i volti di alcuni appartenenti a Blocco Studentesco coinvolti negli scontri di piazza Navona: a parlare è una voce maschile, sembrerebbe sempre la stessa, che parla a nome di Forza Nuova. Almeno due telefonate inoltre, secondo quanto si apprende, arrivano da un'utenza telefonica intestata a Roberto Fiore, parlamentare e segretario del movimento di estrema destra.
- prima telefonata: "questa è la segreteria nazionale di Forza Nuova, abbiamo visto il vostro numero del 3 novembre in cui pubblicate foto di persone in cui chiedete a "Chi l'ha visto" dove abita e il nome e cognome. Noi facciamo lo stesso su di voi, su tutti voi. Chi ha visto voi, chi lavora con voi, dove abitate, nome e cognome. E poi verremo sotto le vostre case".
- seconda telefonata: "Non solo i parenti fino al secondo e al terzo grado, ma anche cani, gatti, pesci rossi e canarini. stateci attenti".
- terza telefonata: "Chi l'ha visto noi vi abbiamo visto, vi guardiamo. Sotto casa, quando uscite, quando andate a portare a passeggio il cane, vi guardiamo sempre. Vi abbiamo visto, vediamo, vedremo, stiamo sempre con gli occhi bene aperti. Voi invece no".
- quarta telefonata: "Qualcuno di voi si è perso un cane? Noi lo abbiamo visto, che dobbiamo fare lo dobbiamo prendere? lo laviamo? gli dobbiamo levare le pulci? poi lo dobbiamo ridare? E' valida anche per i cani questa trasmissione? Qualcuno di voi ha perso cani o gatti? Noi ne abbiamo trovati svariati. Diteci che dobbiamo fare, se dobbiamo lavarli o togliergli le pulci prima di restituirli. Li portiamo direttamente a casa. Eventualmente prendiamo anche i bambini davanti all'asilo, ci andiamo direttamente noi se volete, ditecelo, fatecelo sapere".

lunedì 10 novembre 2008

La Giunta approva il programma ambientale "1 milione di nuovi alberi"

La Giunta regionale ha approvato il programma ambientale "1 milione di nuovi alberi" che abbina l’azione di riqualificazione ambientale e paesaggistica di sistemi verdi urbani e periurbani, di corti e giardini degli istituti scolastici e delle fasce attigue alla viabilità stradale, ad una iniziativa didattica di educazione ambientale rivolta agli alunni delle scuole elementari e medie. L’iniziativa si inserisce nel contesto della pianificazione forestale ambientale regionale e si manifesta con un rilevante impegno finanziario complessivo sia per forza lavoro e investimenti impiegati dalle programmazioni per la gestione e tutela delle aree naturalistiche demaniali e pubbliche, sia per la difesa del suolo e, complessivamente per il potenziamento dei serbatoi di carbonio atmosferico. I laboratori didattici che si attiveranno nella scuole, oltre che all’implementazione delle competenze scientifiche, sono finalizzati anche ad una migliore comprensione del mondo della natura e dei cambiamenti ad esso apportati dall’attività umana, nell’ottica della formazione di una coscienza ambientale e di un atteggiamento consapevole nei confronti dell’ambiente e dei suoi equilibri. L’iniziativa sarà supportata da una campagna informativa e divulgativa dell’iniziativa nei confronti delle amministrazioni locali e delle scuole; successivamente avrà inizio la raccolta di apposite schede tecniche, diffuse attraverso il sito internet istituzionale della Regione, che dovranno essere compilate a cura degli enti locali, comuni e province, interessati ad aderire all’iniziativa, per consentire di identificare puntualmente le singole aree. Per la compilazione delle schede gli enti locali interessati riceveranno il supporto tecnico del Corpo Forestale della Regione attraverso le locali stazioni. Un concreto contributo al rispetto del Protocollo di Kyoto, infatti, a regime, è stato stimato che un milione di alberi possano consentire l’assorbimento di CO2 atmosferica pari a 17.000 tonnellate annue equiparabili all’anidride carbonica emessa da 5.000 autovetture che percorrono mediamente 10.000 Km ciascuna in ambito urbano ovvero paragonabili anche all’anidride carbonica emessa da 40.000 abitanti per l’utilizzo domestico dell’energia elettrica. Il programma prevede l’utilizzo esclusivamente delle diverse specie forestali arbustive ed arboree autoctone dell’Isola.

sabato 8 novembre 2008

G8, Berlusconi non dà i soldi per la Sardegna

Finanziamenti che non arrivano, opere che rischiano di bloccarsi e la paura che «il G8 possa essere spostato da La Maddalena a Napoli». A prospettare questa possibilità, ossia che il vertice cui parteciperà il presidente neo eletto Barak Obama possa spostarsi dalla ex colonia Usa a Napoli, mettendo tutto nero su bianco con un’interpellanza in parlamento sono i deputati sardi del Partito democratico. «Sino a questo momento l’unico governo intervenuto per finanziare le opere di La Maddalena è stato il Governo Prodi con 70 milioni di euro - esordisce Giulio Calvisi, primo firmatario del provvedimento sottoscritto anche dal vicecapogruppo del Pd Gianclaudio Bressa - mentre le opere che si stanno realizzando viaggiano grazie ai soldi destinati dallo Stato alla regione Sardegna». Motivo? «Al momento attuale il governo Berlusconi - spiega Calvisi - non ha messo un euro per l’organizzazione del vertice internazionale». Un fatto che, a sentire il parlamentare ha un fine, ossia quello di «far finanziare tutti gli interventi dalla Regione».Ricostruendo l'intero percorso realizzato per far arrivare i finanziamenti necessari per la realizzazione delle opere collaterali al G8, i parlamentari sardi spiegano: «Già Confindustria sarda ha messo in evidenza che il Governo nel decreto N. 162 di ottobre non mette a disposizione quei 522 milioni di euro promessi in una ordinanza ( n.3698) dello stesso Consiglio dei Ministri ad agosto per le opere collaterali, tra cui l'Olbia-Sassari e l'allungamento della pista dell' Aeroporto di Olbia». La presa di posizione non si ferma qui. «La cosa grave del decreto 162 è che il Governo non svincola secondo le procedure concordate soldi che erano già dei sardi - proseguono i parlamentari - In questo modo si mettono a rischio la prosecuzione dei lavori già in corso di esecuzione della Olbia-Sassari e l'allungamento della pista dell'aeroporto Costa Smeralda. I soldi che di suo lo Stato metteva a disposizione della Sardegna per il G8 erano stati promessi ad agosto nella citata ordinanza 3698 del Consiglio dei ministri. Erano 96 milioni di euro che veniva prelevati dalla voce Fondi Fas per interventi nazionali per "attrattori culturali" e che dovevano essere destinati al G8».Risultato? «Nel decreto 162 questi soldi spariscono del tutto. Ma non è tutto: i fondi stanziati nel decreto 162 sono soldi destinati - come già denunciato da Confindustria e dall'Assessore Mannoni- all'isola di La Maddalena . Si escludono perciò tutte le altre opere collaterali della Gallura e dell'intera Sardegna. Inoltre, scopriamo oggi che sono fondi in conto capitale previsti per investimenti infrastrutturali che però - in virtù di un artificio contabile - possono essere utilizzati in parte corrente: tradotto vuol dire che vi è il serio rischio che i banchetti,i ricevimenti del G8, secondo il Governo dovrebbero essere pagati con Fondi destinati alle infrastrutture della Sardegna».Con una possibilità, poi, tutt'altro che remota. Ossia che alla fine il vertice internazionale possa essere itinerante e quindi, dopo una piccola presenza a La Maddalena, spostarsi altrove. «Non vorremmo che il ritardo provocato dalla mancanza degli stanziamenti statali - conclude - venisse preso a pretesto per trasferire il grosso dell’appuntamento a Napoli».


mercoledì 5 novembre 2008

La Legge 133, approvata il 6 agosto di
quest’anno, rappresenta una minaccia
inaccettabile, contro la quale si sta schierando
l’intero mondo dell’Università.

Il movimento degli studenti, unitamente al
personale docente e non docente, sollecita la
cittadinanza a mobilitarsi in difesa dell’Ateneo di
Cagliari e dell’istruzione pubblica.

VENERDI’
7 NOVEMBRE

MANIFESTAZIONE
Ore 9:30 – Piazza del Carmine

HISTORY HAPPENS: OBAMA WINS!

martedì 4 novembre 2008

Atenei, retromarcia governo: confronto con l'opposizione

Primi segnali di marcia indietro da parte del governo sull'università. Il primo ad aprire al confronto con l'opposizione è il ministro Roberto Calderoli che chiede la collaborazione del segretario del Pd Walter Veltroni; spiega: "so di aver commesso un errore in passato, quando ho fatto di tutto per cambiare la Costituzione a colpi di maggioranza. Sulla scuola il governo ha sicuramente sbagliato in termini di comunicazione, nelle strade e in parlamento si sta protestando per cose che risalgono a luglio e agosto. Si è utilizzato il decreto Gelmini, che nulla c'entra con un euro tolto alle università, per sollevare il problema". I due temi sono separati e Calderoli si dice "d'accordo con gli universitari quando chiedono più formazione e più ricerca" mentre afferma di condividere il decreto Gelmini che "non è una riforma ma un intervento limitato alla scuola dell'obbligo".
D'altra parte sulla riforma dell'università arriva l'ufficializzazione di tempi molto ritardati. Lo annuncia il vicecapogruppo Italo Bocchino. "Il ministro Gelmini presenterà le linee guida della riforma dell'Università che sarà discussa preventivamente con tutte le parti interessate e solo dopo saranno oggetto di uno o più disegni di legge".
E anche da importanti esponenti del centrodestra arrivano segnali negativi per Gelmini e Berlusconi. Il governatore della Lombardia Formigoni ha detto: "Il mio è un invito al ripensamento. Capisco che in un momento di crisi bisogna stare molto attenti ma la razionalizzzazione deve puntare alla qualità. Non ci devono essere tagli indistinti ma bisogna distinguere le università inefficienti da quelle virtuose".
Dall'opposizione l'apertura viene presa con cautela. "Bene il confronto, ma è possibile solo se il governo sospende i tagli". Il segretario del Pd, Walter Veltroni, detta la linea per riaprire il dialogo con la maggioranza su scuola e università. "Vedo che il governo manifesta sull'Università una preoccupazione e una attenzione nuove rispetto a quanto ha mostrato sinora. Ne prendiamo atto. Ma, se il governo è interessato ad aprire su questi temi un confronto in Parlamento questo sarà possibile solo a condizione che vengano sospesi e resi inefficaci i provvedimenti contenuti nella manovra finanziaria che impediscono, con tagli indiscriminati a scuola e università, ogni intervento necessario per il rilancio del nostro sistema formativo ed educativo".
"Crediamo che la scuola e l'università -conclude Veltroni- abbiano bisogno di un intervento serio di rinnovamento e di riforma, su questa strada si può avviare in Parlamento un confronto reale che coinvolga il mondo della scuola ma, ripeto, dopo aver preliminarmente sospeso gli effetti perversi innescati dai tagli".
I sindacati intanto confermano lo sciopero e la manifestazione del 14 novembre e propongono un intervento per lo sviluppo dell'università italiana, che va in una direzione diametralmente opposta ai tagli imposti dalla legge 133, ma che anzi avvicini l'Italia alla media Ocse. "È necessario -ha spiegato Marco Broccati di Flc Cgil- un radicale rovesciamento del provvedimento legislativo che produrrebbe uno scenario di desertificazione, destrutturazione e definitiva scomparsa dell'università. Avvicinando l'Italia alla media Ocse, invece, l'università godrebbe di ben quattro miliardi di euro di finanziamento aggiuntivo". Tra le proposte dei sindacati figurano una previsione pluriennale di crescita del finanziamento che avvicini l'Italia alla media Ocse; un'operazione di reclutamento straordinario per dare prospettiva all'abnorme area del precariato e la ripresa di quello ordinario evitando immissioni concentrate nel tempo e riavviando un processo di immissione di giovani. Prevista anche l'istituzione di un organismo di coordinamento nazionale capace di assicurare l'autonomia del sistema universitario e un suo sviluppo organico. Altro punto è la «rimozione delle barriere di accesso alle facoltà e la valorizzazione del merito degli studenti attraverso un monitoraggio nel corso del loro percorso di studio». Infine, una riforma del dottorato che organizzi i corsi in scuole in grado di fare da tramite tra la ricerca universitaria, la ricerca privata e i motori di innovazione. «Siamo i primi a denunciare i problemi dell'università perchè non è una questione che riguarda solo noi ma il Paese intero», ha aggiunto Sergio Sergi, professore associato all'università di Cassino, spiegando che sarebbe necessaria una «rimodulazione dell'assetto complessivo e un adeguato sistema di valutazione che potrebbe produrre senz'altro una diminuzione delle spese. I tagli indiscriminati della 133, invece, mettono alcuni atenei sull'orlo del baratro».
[fonte:
http://www.unita.it]