Di pietro: «Colpo di mano contro la democrazia». Berlusconi: «Scelta autonoma dei gruppi»
Vigilanza, Pdl e Lega eleggono Villari (Pd) Veltroni: «Si dimetta, no ad arroganza»
L'esponente del Partito democratico votato dalla maggioranza. Lui: «Non volevamo che accadesse»
ROMA - Riccardo Villari (vedi foto) eletto dalla maggioranza (Pdl+Lega) e invitato subito a dimettersi dal suo partito, il Pd. La telenovela sulla Commissione di Vigilanza Rai si arricchisce di un nuovo capitolo. Un vero e proprio colpo di scena, arrivato dopo che Pdl e Lega avevano annunciato l'intenzione di sostenere l'ex esponente della Margherita (contro il parere dell'opposizione). E in effetti, Villari è stato eletto presidente con il voto di 21 commissari della maggioranza, ma anche di due membri dell'opposizione, visto che in totale gli esponenti del Pdl e della Lega in Vigilanza sono 22 e che uno era assente. A Leoluca Orlando, candidato dell'opposizione, sono andati 13 voti. Immediata la reazione di Antonio Di Pietro, leader dell'Italia dei valori: «Da Berlusconi un colpo di mano contro la democrazia». Poco dopo, il leader del Partito democratico, Walter Veltroni, ha annunciato le imminenti dimissioni di Villari: «Mi ha telefonato ora per comunicarmi che andrà dal presidente della Camera e dal presidente del Senato a rassegnare le sue dimissioni». Veltroni non ha usato mezzi termini per commentare il comportamento della maggioranza: «Si tratta di una cosa inimmaginabile e mai vista prima nella storia delle istituzioni parlamentari. È una cosa che avviene nei regimi e non nelle democrazie». Più tardi, il premier, Silvio Berlusconi, ha affermato di essere «estraneo» a quanto successo sulla Vigilanza: «Villari è una scelta autonoma dei gruppi» ha assicurato.
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