giovedì 20 marzo 2008

Per i Lavoratori socialmente utili di Ussana uno spiraglio dalla legge finanziaria.

«Tredici anni in attesa della stabilizzazione, e di uno stipendio degno di questo nome che ci consenta di programmare il futuro dei nostri figli»: nelle parole di Giancarlo Piras tutti i tratti del dramma della condizione di precario senza futuro. Piras è uno dei cinque ex cassintegrati (Aurelia Farci, Lucia Argiolas, Efisio Lai, Gianfranco Congiu e lo stesso Piras) utilizzati dal Comune di Ussana in mansioni di cura del verde e degli stabili comunali.
Una miseria per stipendio (600 euro) e senza contributi previdenziali: il tema degli lsu torna d'attualità a Ussana, e non solo. L'occasione è stato l'incontro promosso dai lavoratori in cui sindacati e amministratori hanno fatto il punto sulla strada verso la stabilizzazione, oggi possibile alla luce degli incentivi previsti dalle finanziarie nazionale e regionale.
«Inutile dire che la sorte degli lsu ci sta a cuore, ne stiamo discutendo ma la strada per arrivare a una sintesi e alla assunzione non è facile», dice Luigi Littera, assessore comunale ai Lavori pubblici, facendo intendere all'interno della stessa Giunta guidata da Emidio Contini, sul problema degli lsu, «non tutti la pensano allo stesso modo». Tutti d'accordo, maggioranza, opposizione e sindacati, sulla necessità di «dare sicurezze a lavoratori che sono indispensabili all'amministrazione».
Ma il nodo non si scioglie. Come invece è successo a Monastir. «Abbiamo assunto cinque lavoratori precari», annuncia Ignazio Puddu, sindaco di Monastir, dove hanno deciso di sfruttare la congiuntura favorevole. «Abbiamo capito che è una situazione vantaggiosa per l'amministrazione, che si dota così di figure importanti per i servizi, e dà dignità e uno stipendio ai lavoratori».
La legge finanziaria mette in gioco 9 milioni di euro per incentivare l'assunzione degli Lsu nelle amministrazioni pubbliche. Copertura totale dei costi: salari e oneri contributivi, per i primi tre anni e del 75 per cento per il successivo biennio. «Un vero peccato non approfittare dell'occasione», dice Paolo Loddo, esponente della minoranza di Ussana. Occorre, su questo sono tutti concordi, «superare gli steccati partitici». Stavolta i lavoratori possono, legittimante, sperare.
Non è così a Nuraminis dove per gli 8 LSU (che due anni fa scelsero di iscriversi alle liste di disoccupazione ordinaria) la prospettiva, come dice il sindaco Cappai, «è quella dell'assunzione tramite una coop sociale».
[tratto da: L'UNIONA SARDA, articolo di Ignazio Pillosu].

4 commenti:

paololloddo ha detto...

L'incontro citato dall'articolo dell'unione sarda, al quale ha partecipato tutto il gruppo di Ussana Democratica e le segreterie dei partiti della coalizione collegata,si è conluso con l'accordo verbale tra maggioranza (due assessori e il capogruppo) e l'opposizione di dare una risposta di stabilizzazione ai lavoratori LSU.Confidiamo nella sensibilità dimostrata dai due assessori Socialisti presenti, per una rapida e definitiva assunzione nell' organico del comune ,che tra breve manderà in pensione anche gli ultimi due operai comunali. Abbiamo dato il massimo appoggio in consiglio comunale per risolvere questo problema in tempi ragionevolmenti brevi.
Paolo loddo

Unknown ha detto...

E' evidente anche dall'articolo che non c'è la volontà della maggioranza di assumere gli LSU. A parole ad Ussana è stato aperto anche il club house e si è risolto il problema della periferia dimenticata. Sveglia!

Unknown ha detto...

Giusto, basta con le chiacchiere e i tanti giri inutili e dannosi, sempre sulle pelle di chi soffre.
Basterebbe che i tre di maggioranza che si sono resi disponibili ad una risoluzione in positivo del problema (i due Assessori Socialisti ed il Capogruppo in consiglio) portassero questo serio problema al voto del Consiglio comunale.
I numeri ci sono: minoranza 5, più i 3 di maggioranza resisi disponibili, abbiamo un totale di 8, ma, capisco che non basta.
Quindi per trovare il nono di animo buono sarebbe sufficiente che il Presidente del Consiglio Comunale Ussanese si mettesse la mano sulla coscienza, visto il forte legame di sangue che lo lega a Giancarlo Piras, uno dei 5 LSU, e desse anche lui un voto favorevole alla stabilizzazione dei 5 presso il Comune.
Questa proposta di voto in Consiglio, lo può chiedere anche la minoranza, servirà a conoscere e vedere in faccia chi è contrario e chi favorevole alla risoluzione di questo grave problema.
Forza e coraggio.

Unknown ha detto...

Giustissimo, condivido la proposta, non bisogna lasciare nulla di intentato e questo suggerimento credo sia il più praticabile ed efficace, per quei motivi menzionati sopra.
Quindi, cosa aspettano i consiglieri di minoranza a portare la discussione in Consiglio? Naturalmente seguita dal voto. O stiamo attendendo il responso di chi, nella maggioranza, si è reso disponibile a risolvere la questione?
a.m.