"Quanto sangue ancora dovrà scorrere prima che si arrivi a decidere per quella che è l'unica strada possibile, cioè il riconoscimento dello Stato di Palestina e la sicurezza dello Stato di Israele?"
Prosegue lo stato di tensione in Medio Oriente. Nella Striscia di Gaza la situazione è in continua evoluzione. Le buone notizie che giungono dai Territori si alternano ad altri drammatici aggiornamenti che lasciano il mondo con il fiato sospeso. E’ delle prime ore dell’alba l’annuncio del ritiro delle truppe israeliane da Gaza e della conclusione dell’operazione “inverno caldo” che ha provocato in cinque giorni oltre cento vittime, molte delle quali civili palestinesi. Nei giorni scorsi l’Onu, l’Unione Europea e gli Stati Uniti avevano chiesto la cessazione delle violenze. Violenze che, purtroppo, non sono cessate neppure dopo il ritiro. Un ragazzo palestinese è stato ucciso in Cisgiordania, mentre dalla Striscia di Gaza i miliziani di Hamas hanno continuato a lanciare missili contro le città del sud di Israele. Tegole che cadono sul già complicato cammino verso un accordo di pace.
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