Intorno alle 20 e 10, prima che un livido Mario Diana impedisca al corteo di giornalisti, assessori, onorevoli e presidenti a vario titolo di installarsi nella sala grande del gruppo del Pdl, il coordinatore regionale Delogu si avvicina a Cappellacci e gli porge un bigliettino. “Guarda qui”, dice il senatore. “Adesso ne parliamo”, risponde il presidente, e i due insieme ad un sempre più livido Diana si chiudono in una stanza ad esaminare la lista degli assessori. E’ con grande piacere e con un pizzico di emozione che dunque oggi celebriamo un grande ritorno nella scena politica sarda: signore e signori, un grande applauso alla “Giunta del Bigliettino!”. Cappellacci come Palomba? Fate voi. In ogni caso questo esecutivo sembra più fragile del precedente. “Quanto è durato Papa Luciani? Ne riparliamo alla Finanziaria”, dice sarcastico ai giornalisti l’Udc Capelli. E Ignazio Artizzu del Pdl detta alle agenzie la seguente dichiarazione: “Il presidente si è assunto la responsabilità non condivisa di aver dimezzato la presenza in giunta dell’ex componente di An. Non è un buon inizio”.Facciamo partire il conto alla rovescia perché questa giunta, mi sa mi sa , che è veramente spacciata. Perché? Andiamo per ordine.
Il gruppo del Pdl è spaccato più di prima. Gli ex An sono inferociti. Mario Diana dovrà lasciare la carica di capogruppo (un altro oristanese è entrato in giunta, Oscar Cherchi, e due oristanesi sono troppi per qualunque istituzione, evidentemente) e la sostituzione provocherà nuove tensioni. Di Artizzu abbiamo già detto. Il gallurese Matteo Sanna presidente della commissione Urbanistica, aveva già minacciato di mollare Cappellacci qualche settimana fa, figuriamoci ora.
Insomma, tira aria brutta nel Pdl.
Poi è evidente che l’obiettivo presidenziale di spaccare l’asse Riformatori-Sardisti è fallito. Cappellacci ha tentato fino all’ultimo di convincere Giacomo Sanna ad accettare l’assessorato ai Trasporti e addirittura la vicepresidenza della Giunta. In questo caso, Cappellacci avrebbe avuto buon gioco a dimostrare che i sardisti avevano provocato la crisi solo perché volevano solo più potere. Ma Sanna ha detto un sonoro no e il piano presidenziale è fallito. I sardisti però sono stati puniti: lasciano i Lavori Pubblici (che contano molto) per i Trasporti (che non contano nulla). Risultato: vedete adesso che cosa faranno i sardisti! Di tutto! Abolizione delle province, riduzione dei consiglieri regionali e delle loro indennità, vere bombe atomiche buttate tra i banchi del Consiglio. Da lunedì sui vostri schermi.
I Riformatori dal canto loro sono furibondi. Lo spostamento di Sannitu da Turismo ai Lavori Pubblici è uno schiaffo che non accetteranno. Infatti hanno bloccato la nomina di Luigi Crisponi al Turismo. Poi adesso torneranno alla carica. Azzardiamo una previsione: volete vedere che entro lunedì Carta e Sannitu torneranno ai loro assessorati originari?
E al Turismo? Qualcuno del Pdl, of course. Perché il partito di maggioranza esce veramente squassato e Cappellacci qualcosa dovrà ancora concedere. Magari anche l’assessorato all’Agricoltura, concesso a Prato per altri sessanta giorni, in scadenza come uno yogurt.
E l’Udc? Vogliamo tornare sulle dichiarazioni di Capelli e del presidente paragonato a Papa Luciani? Meglio di no.
Insomma, ma alla fine questa Giunta chi soddisfa? Mario Floris e Giorgio Oppi. Dovevate vederli i due grandi vecchi ex democristiani seduti affianco a Cappellacci, come lo guardavano, pregustando la preda! Oppi che poi torna per la seconda volta in diciotto mesi a guidare l’assessorato all’Ambiente (facendo rimangiare pubblicamente al Presidente la frase detta in conferenza stampa mesi fa: “La giunta non è un hotel con porte girevoli”) è veramente un’icona del potere che non tramonta mai. Cappellacci pensa che con i due grandi vecchi al suo fianco potrà tenere buono il Consiglio, ma il prezzo che pagherà all’opinione pubblica sarà altissimo perché l’immagine che dà è di una giunta dominata dai due grandi vecchi che ne hanno visto di cotte e di crude e che sono pronti a tutto.
Infine le curiosità: in questa giunta non ci sono donne. Che fine faranno le defenestrate? Per l’assesuora Baire monsignor Mani ha chiesto una candidatura a sindaco di Cagliari ma Delogu ha preso a urla il prelato. La zuncheddiana Ketty Corona verrà risarcita andando a dirigere Sardegna Ricerche. La Lorettu tornerà a fare la psichiatra e soprattutto l’amica della moglie di Giorgio Oppi.
E gli altri? Lasciano l’indagato eolico Asunis, Uras (non pervenuto) e Sandro Angioni (che adesso che si è tolto lo sfizio di fare l’assessore tornerà a fare il suo vero lavoro, speriamo in fretta perché la tv sarda ha bisogno di lui, veramente).
Altra curiosità: la giunta è nata ufficialmente ieri, non oggi. Perché ieri il presidente si è preso una strizza pazzesca quando ha saputo della lettera, fondatissima, del senatore del Pd Francesco Sanna a Napolitano. Così, senza dire niente a nessuno ha fatto i decreti di nomina (e chissà chi aveva fatto assessore!), poi oggi ha rettificato il tiro.
Il corteo intanto si sposta nel Transatlantico, poi dopo venti minuti migra nuovamente nella sala del gruppo Pdl. Mario Diana più che livido è proprio incazzato nero. La conferenza stampa ha inizio. Il presidente Cappellacci sorride. Ma anche l’assessore Franco Manca nel salotto di casa sua sorride. Appena due settimane fa giorni fa aveva organizzato un rinfresco di addio negli uffici dell’assessorato al Lavoro. Invece è ancora lì. Che culo.
Il gruppo del Pdl è spaccato più di prima. Gli ex An sono inferociti. Mario Diana dovrà lasciare la carica di capogruppo (un altro oristanese è entrato in giunta, Oscar Cherchi, e due oristanesi sono troppi per qualunque istituzione, evidentemente) e la sostituzione provocherà nuove tensioni. Di Artizzu abbiamo già detto. Il gallurese Matteo Sanna presidente della commissione Urbanistica, aveva già minacciato di mollare Cappellacci qualche settimana fa, figuriamoci ora.
Insomma, tira aria brutta nel Pdl.
Poi è evidente che l’obiettivo presidenziale di spaccare l’asse Riformatori-Sardisti è fallito. Cappellacci ha tentato fino all’ultimo di convincere Giacomo Sanna ad accettare l’assessorato ai Trasporti e addirittura la vicepresidenza della Giunta. In questo caso, Cappellacci avrebbe avuto buon gioco a dimostrare che i sardisti avevano provocato la crisi solo perché volevano solo più potere. Ma Sanna ha detto un sonoro no e il piano presidenziale è fallito. I sardisti però sono stati puniti: lasciano i Lavori Pubblici (che contano molto) per i Trasporti (che non contano nulla). Risultato: vedete adesso che cosa faranno i sardisti! Di tutto! Abolizione delle province, riduzione dei consiglieri regionali e delle loro indennità, vere bombe atomiche buttate tra i banchi del Consiglio. Da lunedì sui vostri schermi.
I Riformatori dal canto loro sono furibondi. Lo spostamento di Sannitu da Turismo ai Lavori Pubblici è uno schiaffo che non accetteranno. Infatti hanno bloccato la nomina di Luigi Crisponi al Turismo. Poi adesso torneranno alla carica. Azzardiamo una previsione: volete vedere che entro lunedì Carta e Sannitu torneranno ai loro assessorati originari?
E al Turismo? Qualcuno del Pdl, of course. Perché il partito di maggioranza esce veramente squassato e Cappellacci qualcosa dovrà ancora concedere. Magari anche l’assessorato all’Agricoltura, concesso a Prato per altri sessanta giorni, in scadenza come uno yogurt.
E l’Udc? Vogliamo tornare sulle dichiarazioni di Capelli e del presidente paragonato a Papa Luciani? Meglio di no.
Insomma, ma alla fine questa Giunta chi soddisfa? Mario Floris e Giorgio Oppi. Dovevate vederli i due grandi vecchi ex democristiani seduti affianco a Cappellacci, come lo guardavano, pregustando la preda! Oppi che poi torna per la seconda volta in diciotto mesi a guidare l’assessorato all’Ambiente (facendo rimangiare pubblicamente al Presidente la frase detta in conferenza stampa mesi fa: “La giunta non è un hotel con porte girevoli”) è veramente un’icona del potere che non tramonta mai. Cappellacci pensa che con i due grandi vecchi al suo fianco potrà tenere buono il Consiglio, ma il prezzo che pagherà all’opinione pubblica sarà altissimo perché l’immagine che dà è di una giunta dominata dai due grandi vecchi che ne hanno visto di cotte e di crude e che sono pronti a tutto.
Infine le curiosità: in questa giunta non ci sono donne. Che fine faranno le defenestrate? Per l’assesuora Baire monsignor Mani ha chiesto una candidatura a sindaco di Cagliari ma Delogu ha preso a urla il prelato. La zuncheddiana Ketty Corona verrà risarcita andando a dirigere Sardegna Ricerche. La Lorettu tornerà a fare la psichiatra e soprattutto l’amica della moglie di Giorgio Oppi.
E gli altri? Lasciano l’indagato eolico Asunis, Uras (non pervenuto) e Sandro Angioni (che adesso che si è tolto lo sfizio di fare l’assessore tornerà a fare il suo vero lavoro, speriamo in fretta perché la tv sarda ha bisogno di lui, veramente).
Altra curiosità: la giunta è nata ufficialmente ieri, non oggi. Perché ieri il presidente si è preso una strizza pazzesca quando ha saputo della lettera, fondatissima, del senatore del Pd Francesco Sanna a Napolitano. Così, senza dire niente a nessuno ha fatto i decreti di nomina (e chissà chi aveva fatto assessore!), poi oggi ha rettificato il tiro.
Il corteo intanto si sposta nel Transatlantico, poi dopo venti minuti migra nuovamente nella sala del gruppo Pdl. Mario Diana più che livido è proprio incazzato nero. La conferenza stampa ha inizio. Il presidente Cappellacci sorride. Ma anche l’assessore Franco Manca nel salotto di casa sua sorride. Appena due settimane fa giorni fa aveva organizzato un rinfresco di addio negli uffici dell’assessorato al Lavoro. Invece è ancora lì. Che culo.
Ecco la nuova Giunta regionale:
Presidente: Ugo Cappellacci (Pdl)
Affari generali, personale e riforma della Regione: Mario Floris (Uds)
Agricoltura e riforma agro-pastorale: Andrea Prato (tecnico)
Difesa dell’ambiente: Giorgio Oppi (Udc)
Enti locali, finanze e urbanistica: Nicola Rassu (Pdl)
Sanità e dell’assistenza sociale: Antonello Liori (Pdl)
Industria: Oscar Cherchi (Pdl)
Lavori pubblici: Sebastiano Sannitu (Riformatori)
Lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale: Francesco Manca (tecnico)
Programmazione e bilancio: Giorgio La Spisa (Pdl)
Pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport: Sergio Milia (Udc)
Trasporti: Angelo Carta (Psdaz)
Turismo, artigianato e commercio: il Presidente mantiene l’interim.
Presidente: Ugo Cappellacci (Pdl)
Affari generali, personale e riforma della Regione: Mario Floris (Uds)
Agricoltura e riforma agro-pastorale: Andrea Prato (tecnico)
Difesa dell’ambiente: Giorgio Oppi (Udc)
Enti locali, finanze e urbanistica: Nicola Rassu (Pdl)
Sanità e dell’assistenza sociale: Antonello Liori (Pdl)
Industria: Oscar Cherchi (Pdl)
Lavori pubblici: Sebastiano Sannitu (Riformatori)
Lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale: Francesco Manca (tecnico)
Programmazione e bilancio: Giorgio La Spisa (Pdl)
Pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport: Sergio Milia (Udc)
Trasporti: Angelo Carta (Psdaz)
Turismo, artigianato e commercio: il Presidente mantiene l’interim.
fonte: [http://vitobiolchini.wordpress.com/2010/10/05/regione-old-style-con-cappellacci-ritorna-la-giunta-del-bigliettino/ ]
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