Il più romantico e tarantolato della canzone d’autore italiana che parla di Sardegna proprio davanti a quel sardo dall’aria seria in corsa per continuare a governarla altri cinque anni. Vinicio Capossela, cappello di lana dalla grande visiera e barbetta alla Fidel, che rievoca colossali bevute di Cannonau o recenti incontri un po’ troppo ravvicinati con la polizia municipale di Sassari e nel contempo guarda con un sorriso beffardo il sobrio Renato Soru, spalle strette dentro una giacca di velluto. Due personalità assai diverse che tuttavia ieri mattina, nel corso di un incontro tra il cantautore e gli studenti al cineteatro Nanni Loi di Cagliari, sono apparse in perfetta sintonia politica. Tanto che quando il presidente dimissionario ha fatto improvvisamente capolino nella sala gremita di fan, l’artista aveva già lanciato parecchie frecciatine all’indirizzo di Silvio Berlusconi. Roba tipo: "Amo quest’isola e trovo adorabili tutti quei magazzini disseminati qua e là nelle campagne". E ancora (a beneficio di quei pochi ai quali poteva essere sfuggito il riferimento alla gaffe del Cavaliere sui nuraghi): "Questa è una terra di conquista: sono arrivati dalla Spagna e persino da Arcore, ma io non vorrei mai essere oggetto di un Piano Marshall elaborato da chi ti dà una tessera da spendere nei supermercati". Più chiaro di così. Che quello di ieri mattina non sarebbe stato il solito incontro tra il "bravo musicista" e i giovanotti a caccia di autografi lo si era dunque capito dall’inizio. O almeno da quando Vinicio Capossela - presentato dallo scrittore Flavio Soriga, uno dei fedelissimi di Soru - tra un racconto e l’altro sulle sue svariate incursioni in Barbagia e su quanto per lui sia misteriosa ed evocativa la maschera dei mamuthones, sfiorava abilmente e con sarcasmo i temi elettorali. Esempio: "Stasera (ieri, per chi legge - ndr) farò un concerto Nuoro in quello stesso teatro in cui ha parlato Renato Soru...". Poi, ben più esplicito sul sostegno che Berlusconi sta dando al candidato Ugo Cappellacci: "Io francamente non comprendo: uno si candida da solo e allora perché devono venire a fare la convention in due? Insomma, non si capisce bene chi davvero voglia essere eletto, anche perché se un tipo così impegnato decide di passare il pomeriggio a Nuoro...". Tra il pubblico tante risate, applausi ma anche qualche naso storto. All’una del pomeriggio tra la folla si è fatto largo Renato Soru, che è andato a sedersi proprio accanto a Capossela. E se in sala si è udito un coro di stupore, l’artista non sembrava affatto sorpreso. Una visita non proprio concordata nei dettagli, ma ampiamente annunciata, si saprà poi da fonti molto ben informate. A dare spiegazioni sul suo improvviso arrivo è stato lo stesso candidato presidente: "Sono venuto qui soltanto per salutarla e ringraziarla", ha detto. E per tutta risposta il cantautore gli ha chiesto lumi sulla legge che regola in Sardegna i finanziamenti per lo spettacolo. Risposta di Soru: "Occorreva mettere delle regole affinché i soldi non andassero sempre alle stesse persone, ma dove abbiamo sbagliato correggeremo". E Capossela: "Di lei stimo il fatto di prendere decisioni che possono anche dividere gli animi, mentre c’è chi ha voglia di piacere per forza a tutti". Il resto pare se lo siano detti in una famosa trattoria del centro storico.
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