lunedì 20 ottobre 2008

Sulla questione energetica ed ambientale

Il nostro paese nel contesto europeo è fra quelli che ha i requisiti maggiori per orientare il suo sistema produttivo su basi ambientali. Sviluppo delle fonti alternative, innovazione, ricerca: sono queste le risorse che l'Italia deve mettere da subito in campo per affrontare con orgoglio la questione energetica e la sfida dei mutamenti climatici. Peccato che il governo Berlusconi, invece, stia intraprendendo un pericoloso viaggio nel passato e il nostro premier, unico fra i leader dei grandi paesi europei anche di centro destra, continua ad inchiodare l'Italia in una posizione di retrovia rispetto al resto d'Europa.
Dai catastrofici scenari presentati strumentalmente per affossare il pacchetto Ue (con conti economici che considerano solo i costi e non i benefici che il sistema paese avrebbe dalle politiche di riduzione di emissioni di CO2 e che invece, come sottolinea Dimas, son per l'Italia assolutamente in linea a quelli di tutti gli altri paesi europei e si attestano intorno allo 0,66% del Pil) agli incredibili attacchi di oggi a Veltroni gli esponenti del centro destra reputano una colpa del PD aver capito la centralità della questione ambientale.
Salviamo l'Italia!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ma gli imprenditori italiani non si vergognano ?
Si sono messi sullo stesso piano dei paesi dell'est, giustificati (loro si) perchè appena usciti da guerre cruenti e devastanti dal punto di vista sociale ed anche economico.
Anche se, ora che ci penso, molte imprese dell'est sono imprese italiane che si sono trasferite nell'est europeo per risparmiare sulla manodopera.
Che coincidenza...
Comunque, a me risulta che invece le imprese italiane (in generale) godano di ottima salute e potrebbero e dovrebbero provvedere ad investire parte dei loro profitti a tutela dell'ambiente e della salute di tutti noi e dei loro lavoratori...
Ciao
Matilde