martedì 19 febbraio 2008

San Sebastiano nella vita e nell’arte

Ussana permette ai suoi visitatori di apprezzare la bella parrocchia di San Sebastiano Martire. Un santo la cui raffigurazione è stata fatta dai più grandi artisti dell’arte rinascimentale.
Premesso che questo post non ha la presunzione di entrare nell’argomento legato alla spiritualità dei Santi ed ai tanti eventi che ne hanno accompagnato l’esistenza, si vuole raccontare, in poco spazio, una storia, spesso lontana nel tempo, che, come quella di San Sebastiano, non è semplice; questo post perciò non è un trattato, ma semplicemente un promemoria fruibile facilmente da tutti.
Per il supplizio delle frecce San Sebastiano è patrono d’arcieri, archibugieri, e di tutti quelli che hanno a che fare con attrezzi acuminati: sarti, tappezzieri, ecc. Ciò che contraddistingue il Santo, oltre alla palma dei martiri, è la freccia, che a volte tiene in mano, come unico ed equilibrato simbolo. Tuttavia la rappresentazione del corpo nudo legato ad una colonna o ad un tronco è stata per secoli, soprattutto nel Rinascimento e nel Barocco, tema pittorico prediletto di moltissimi artisti.
La festività di San Sebastiano cade il 20 Gennaio come tutti gli ussanesi sapranno. Il culto del santo è molto diffuso in Europa. Sono molti i paesi, oltre Ussana, in cui il santo è patrono; tra queste ci sono Pest in Ungheria, Caserta, Gallipoli (LE), Galatone (LE), Racale (LE), Avella (AV), Accadia (FG), Fidenza (Pr), San Sebastiano al Vesuvio (NA), Spinazzola (BA), Ponzano (TV), Marmirolo (MN), Albagiara (OR), Arnara (FR), Bracciano (Roma), Barumini (CA), Quadri (CH), Marigliano (NA), Cellara (CS), Altilia (CS), Bosaro (Rovigo), e molti paesi della Sicilia orientale: Acireale, Ferla, Avola, Ristretta, Mililli, Graniti e tanti altri ancora.
San Sebastiano è stato proclamato Santo Patrono dei Vigili Urbani con un Breve Pontificio del 13 Maggio 1957, da Papa Pio XII. Le notizie storiche su S. Sebastiano sono davvero poche e non sono molto attendibili, come del resto per tutti i santi del periodo che va dal Primo al Terzo secolo d.C. a Roma. Le fonti storiche certe della vita del santo sono principalmente quella romana e quella Ambrosiana. Nella prima attraverso il più antico calendario della Chiesa romana, la Depositio martyrum del 354, e con il primo catalogo liturgico dei martiri romani “XIII Kal. Feb. Fagiani in Callisti et Sebastiani in Catacumbas” (Martirologio). Con la Fonte Ambrosiana il “Commento al salmo 118” di S. Ambrogio afferma che Sebastiano nacque a Milano, “hic mediolanensis oriundus est”. Le poche notizie storiche sono state poi elaborate, dalla successiva “Passio Sancti Sebastiani”, nel V secolo, dal monaco Arnobio il Giovane, durante il Pontificato di Sisto III. Ecco come viene descritto il martirio di San Sebastiano: “L’imperatore Diocleziano comandò di drizzare un palo nella piazza e comandò agli arcieri di saettarlo. Dopo credendolo morto, tutti andarono via, ma una donna di nome Irene, che si era recata, di notte, per seppellirlo, lo trovò ancora vivo e lo fece portare, in segreto, nella sua casa per curarlo. Guarito Sebastiano si presentò, nuovamente da Diocleziano per proclamare la sua fede e per cercare di convertirlo. Secondo Arnobio il Giovane l’imperatore comandò che Sebastiano fosse frustato sino alla morte e buttato nella cloaca Massima”.
Numerose opere d’arte raffigurano San Sebastiano: i quadri di Josse Lieferinxe (San Sebastiano frustato a morte) e di Ludovico Carracci (San Sebastiano buttato nella cloaca); Andrea Mantegna nel 1459-60 raffigura il santo giovane statuario su un bellissimo cavaliere con le mani dietro la schiena, appoggiato alla colonna, e trafitto dalle frecce. Da questo periodo in poi il santo diventò nell’arte l’equivalente degli dei e degli eroi greci, celebrati per la loro bellezza come Apollo e Adone. Molte opere sono conservate nei musei di tutto il mondo.
Artisti quali Botticelli, Antonello da Messina, Perugino, Tiziano, Antonio e Piero Pollaiolo, Cima da Conegliano, Francesco Bonsignori, G.A. Bazzi detto il Sodoma, Lorenzo Costa, Van Dyck, El Greco, Rubens, Piero della Francesca, Vittore Carpaccio, Raffaello Sanzio, Giovanni Bellini e tutta una serie di pittori Caravaggeschi sono solo alcuni di quelli che hanno attualizzato il martirio del santo.

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