
PARTITO DEMOCRATICO di Ussana - Circolo "A. Gramsci" - Cagliari - Sardinia - Italy.
mercoledì 27 febbraio 2008
Lotta alla pedofilia

venerdì 22 febbraio 2008
Il gruppo consiliare "Ussana democratica" informa sul Consiglio comunale

Per quanto riguarda invece il maggior numero di opere pubbliche elencate che sono senza copertura finanziaria, abbiamo sollevato l’obiezione sulla probabilità di indicare delle opere, ormai da diversi anni, per le quali ci sono scarse o nulle possibilità di riuscita, quali: la previsione di nuovo palazzo comunale (1° lotto: 861.000 euro), ripristino delle cave "is serras", tra l’altro proprietà di privati (1.000.000 di euro), ampliamento asse di collegamento viario urbano (?) (400.000 euro). Tutte opere da finanziare con un mutuo di due milioni di euro che impegneranno il comune per i prossimi trent’anni. Sul piano di risanamento Munserra ½ e Salomea sono previsti interventi per 1.045.000 di euro, finanziati con la cessione di aree non meglio identificate, neppure a domanda specifica, e con modalità ancora da definire. Su questo punto si è aperto un lungo e concitato dibattito in consiglio comunale. Come gruppo “Ussana Democratica”, in riferimento a questo annoso problema, abbiamo dato ampia disponibilità per trovare una soluzione equa e non onerosa per le centinaia di ussanesi che stanno da trent’anni nel fango e nella polvere come in un girone dantesco, pur pagando le tasse e i tributi regolarmente. Riteniamo si tratti della priorità massima per l’amministrazione comunale, ma in effetti, da ormai due legislature i lavori del piano di risanamento sono fermi al palo. Inoltre abbiamo sollecitato gli interventi previsti sugli edifici scolastici sia per la messa in sicurezza delle pertinenze scolastiche, compresi i cortili e gli ingressi inagibili, sia per la costruzione di nuove aule e mensa per la scuola materna; anche quest’ultimi sono senza copertura finanziaria e per le quali si prevede l’urgente disponibilità già a settembre di quest’anno. Poiché abbiamo ritenuto carente un documento di programmazione con l’80% di mancata copertura finanziaria, come gruppo consiliare abbiamo dichiarato voto contrario, tuttavia per il bene del paese ci siamo dati disponibili per votare le eventuali future variazioni di bilancio in entrata per le somme destinate a tali opere, se e quando arriveranno. Disponibilità che abbiamo dato anche l’anno scorso per la verità, ma purtroppo per tutti i cittadini non è arrivato niente e niente è stato costruito per la collettività. Restano ancora due anni sino al 2010, ma visti i precedenti c’è poco da stare allegri.
martedì 19 febbraio 2008
San Sebastiano nella vita e nell’arte

Premesso che questo post non ha la presunzione di entrare nell’argomento legato alla spiritualità dei Santi ed ai tanti eventi che ne hanno accompagnato l’esistenza, si vuole raccontare, in poco spazio, una storia, spesso lontana nel tempo, che, come quella di San Sebastiano, non è semplice; questo post perciò non è un trattato, ma semplicemente un promemoria fruibile facilmente da tutti.
Per il supplizio delle frecce San Sebastiano è patrono d’arcieri, archibugieri, e di tutti quelli che hanno a che fare con attrezzi acuminati: sarti, tappezzieri, ecc. Ciò che contraddistingue il Santo, oltre alla palma dei martiri, è la freccia, che a volte tiene in mano, come unico ed equilibrato simbolo. Tuttavia la rappresentazione del corpo nudo legato ad una colonna o ad un tronco è stata per secoli, soprattutto nel Rinascimento e nel Barocco, tema pittorico prediletto di moltissimi artisti.
La festività di San Sebastiano cade il 20 Gennaio come tutti gli ussanesi sapranno. Il culto del santo è molto diffuso in Europa. Sono molti i paesi, oltre Ussana, in cui il santo è patrono; tra queste ci sono Pest in Ungheria, Caserta, Gallipoli (LE), Galatone (LE), Racale (LE), Avella (AV), Accadia (FG), Fidenza (Pr), San Sebastiano al Vesuvio (NA), Spinazzola (BA), Ponzano (TV), Marmirolo (MN), Albagiara (OR), Arnara (FR), Bracciano (Roma), Barumini (CA), Quadri (CH), Marigliano (NA), Cellara (CS), Altilia (CS), Bosaro (Rovigo), e molti paesi della Sicilia orientale: Acireale, Ferla, Avola, Ristretta, Mililli, Graniti e tanti altri ancora.
San Sebastiano è stato proclamato Santo Patrono dei Vigili Urbani con un Breve Pontificio del 13 Maggio 1957, da Papa Pio XII. Le notizie storiche su S. Sebastiano sono davvero poche e non sono molto attendibili, come del resto per tutti i santi del periodo che va dal Primo al Terzo secolo d.C. a Roma. Le fonti storiche certe della vita del santo sono principalmente quella romana e quella Ambrosiana. Nella prima attraverso il più antico calendario della Chiesa romana, la Depositio martyrum del 354, e con il primo catalogo liturgico dei martiri romani “XIII Kal. Feb. Fagiani in Callisti et Sebastiani in Catacumbas” (Martirologio). Con la Fonte Ambrosiana il “Commento al salmo 118” di S. Ambrogio afferma che Sebastiano nacque a Milano, “hic mediolanensis oriundus est”. Le poche notizie storiche sono state poi elaborate, dalla successiva “Passio Sancti Sebastiani”, nel V secolo, dal monaco Arnobio il Giovane, durante il Pontificato di Sisto III. Ecco come viene descritto il martirio di San Sebastiano: “L’imperatore Diocleziano comandò di drizzare un palo nella piazza e comandò agli arcieri di saettarlo. Dopo credendolo morto, tutti andarono via, ma una donna di nome Irene, che si era recata, di notte, per seppellirlo, lo trovò ancora vivo e lo fece portare, in segreto, nella sua casa per curarlo.
Numerose opere d’arte raffigurano San Sebastiano: i quadri di Josse Lieferinxe (San Sebastiano frustato a morte) e di Ludovico Carracci (San Sebastiano buttato nella cloaca); Andrea Mantegna nel 1459-60 raffigura il santo giovane statuario su un bellissimo cavaliere con le mani dietro la schiena, appoggiato alla colonna, e trafitto dalle frecce. Da questo periodo in poi il santo diventò nell’arte l’equivalente degli dei e degli eroi greci, celebrati per la loro bellezza come Apollo e Adone. Molte opere sono conservate nei musei di tutto il mondo.
Artisti quali Botticelli, Antonello da Messina, Perugino, Tiziano, Antonio e Piero Pollaiolo, Cima da Conegliano, Francesco Bonsignori, G.A. Bazzi detto il Sodoma, Lorenzo Costa, Van Dyck, El Greco, Rubens, Piero della Francesca, Vittore Carpaccio, Raffaello Sanzio, Giovanni Bellini e tutta una serie di pittori Caravaggeschi sono solo alcuni di quelli che hanno attualizzato il martirio del santo.
domenica 17 febbraio 2008
Adesso un'Italia nuova. SI PUO' FARE

Grande obiettivo programmatico del Partito Democratico è quello di invertire l’attuale trend demografico, aiutando in modo significativo le famiglie con figli, mediante l’istituzione della Dote fiscale per il figlio, proposta dalla Conferenza governativa di Firenze sulla famiglia. La Dote sostituisce gli attuali Assegni per il nucleo familiare e le detrazioni Irpef per figli a carico, assicura trattamenti significativamente superiori a quelli attuali, si rivolge anche ai lavoratori autonomi.
L'asilo nido deve diventare un servizio universale, disponibile per chiunque ne abbia bisogno. Il nostro obiettivo, in collaborazione con le Regioni e gli enti locali, è quello di raddoppiare il numero dei posti entro cinque anni, in modo da assicurare il servizio ad almeno il 20 per cento dei bambini da 0 a 3 anni.
E’ anche con questi strumenti che si sostiene la famiglia, che la si aiuta a svolgere la sua importante funzione sociale. Dobbiamo fare della nostra una società a misura di bambino, riservando all’infanzia i tempi e gli spazi di cui ha bisogno.
Ottavo: Scuola, Università e Ricerca.
Abbiamo bisogno di “campus” scolastici e universitari. Abbiamo bisogno che per i ragazzi i luoghi di formazione non siano come una fabbrica o un ufficio, ma dei centri di vita e di formazione permanente.
Cento “campus”, universitari e scolastici, dovranno essere pronti per il 2010. Questi saranno a tutti gli effetti delle centrali di sapere per le comunità locali, dei luoghi di formazione e di “internazionalizzazione” per i nostri ragazzi. Tutti gli studenti delle scuole italiane saranno periodicamente sottoposti a test oggettivi, che serviranno alle famiglie per valutare la qualità dell’apprendimento dei ragazzi e della scuola che frequentano.
Importante sarà l’investimento destinato alla professionalità dei docenti. Ciò significa ad esempio prevedere per gli insegnanti periodi sabbatici di aggiornamento intensivo, così come avviene per i professori universitari. Quanto alla ricerca, dobbiamo spingere le imprese a investire più risorse, concentrando solo sugli investimenti in ricerca e sviluppo i contributi a fondo perduto.
Nono: lotta alla precarietà, miglior qualità del lavoro e più sicurezza, un diritto fondamentale della persona umana.
In questo senso si tratta di difendere e promuovere standard minimi di civiltà. Ma anche di far avanzare un’idea alta della competizione e della produttività. Per questo bisogna creare un'unica Agenzia Nazionale per la sicurezza sul lavoro, grazie alla quale potrà essere realizzato un sistema di forti premi per le imprese che investono in sicurezza, agendo sul livello della contribuzione; bisogna, inoltre, avviare la sperimentazione di un compenso minimo legale, concertato tra le parti sociali e il governo, per i collaboratori economicamente dipendenti, con l'obiettivo di raggiungere 1.000 euro mensili. Troppi giovani sono ora “intrappolati” troppo a lungo, spesso per anni, in rapporti di lavoro precari. Noi contrasteremo questa situazione, facendo costare di più i lavori atipici e favorendo un percorso graduale verso il lavoro stabile e garantito. Un percorso che preveda un allungamento del periodo di prova e una incentivazione e modulazione del contratto di apprendistato come strumento principale di formazione e di ingresso dei giovani nel lavoro.
Decimo: garantire la Sicurezza.
Far sentire sicuri i cittadini, aumentando la presenza di agenti per strada e anche utilizzando nuove tecnologie è uno dei principali obiettivi programmatici del Partito Democratico. Per questo, trasferiremo ai comuni funzioni amministrative e vareremo un piano di mobilità interna alla Pubblica Amministrazione di personale civile oggi sottoutilizzato, per impiegarlo nelle attività amministrative di supporto alle attività di polizia. La sicurezza dipende anche dalla certezza della pena. Troppo frequenti sono i casi di condannati per reati di particolare allarme sociale che vengono ammessi a rilevanti benefici di legge senza avere mai scontato un giorno di carcere. Il “pacchetto sicurezza” approvato dal Consiglio dei Ministri il 30 ottobre scorso aveva ampliato il numero dei reati particolarmente odiosi, fra questi la rapina, il furto in appartamento, lo scippo, l’incendio boschivo e la violenza sessuale aggravata. E in tutti questi casi prevedeva l’obbligo della custodia cautelare in carcere, il giudizio immediato, l’applicazione d’ufficio della custodia cautelare in carcere già con la sentenza di primo grado e l’immediata esecuzione della sentenza di condanna definitiva senza meccanismi di sospensioni. Su questa linea noi proseguiremo.
Undicesimo: giustizia e legalità
Di innovazione ha bisogno un’altra sfera decisiva nella vita di un Paese e di ogni suo cittadino: quella della giustizia, della legalità. Il Partito Democratico, sia attraverso il codice etico, sia attraverso norme statutarie relative ai comportamenti di suoi iscritti eletti nelle istituzioni, stabilisce indicazioni rigorose in particolare sulla qualità delle nomine di cui i suoi rappresentanti dispongono. Proporremo, inoltre, norme innovative per la trasparenza delle nomine di competenza della politica. Per ognuna di esse, dovranno essere predeterminati e resi pubblici criteri di scelta fondati sulle competenze; attivate procedure di sollecitazione pubblica delle candidature; infine, pubblicato lo stato e gli esiti delle procedure di selezione. Noi proporremo anche di introdurre nel nostro ordinamento il principio della non candidabilità al Parlamento dei cittadini condannati per reati gravissimi come quelli connessi alla mafia e alla camorra, alle varie forme di criminalità organizzata, o per corruzione o concussione. Il nostro undicesimo grande obiettivo programmatico comprende anche il motivo principale dell’emergenza giustizia: i tempi del processo, sia penale che civile.
Noi porteremo a compimento le riforme avviate negli scorsi anni, come la razionalizzazione e l’accelerazione del processo civile e di quello penale. Ma adotteremo anche provvedimenti amministrativi che possono essere presi immediatamente, per accrescere l’efficienza del sistema giudiziario italiano. C’è poi il nodo delle intercettazioni telefoniche, informatiche e telematiche. E’ uno strumento essenziale al fine di contrastare la criminalità organizzata e assicurare alla giustizia chi compie i delitti di maggiore allarme sociale, quali la pedofilia e la corruzione. Si tratta di conciliare queste finalità con i diritti fondamentali, come quello all’informazione e quelli alla riservatezza e alla tutela della persona.
Dodicesimo: banda larga in tutti Italia e TV di qualità.
L’effettiva possibilità di accesso alla rete a banda larga deve diventare un diritto riconosciuto a tutti i cittadini e a tutte le imprese, su tutto il territorio nazionale, esattamente come avviene per il servizio idrico o per l’energia elettrica. Noi realizzeremo, a partire dalle grandi città, reti senza fili a banda larga per creare un ambiente disponibile alla gestione di nuovi servizi collettivi. Più libertà significa superamento del duopolio, oggi reso possibile dall'aumento di canali garantito dalla TV digitale. Per andare oltre il duopolio occorre correggere gli eccessi di concentrazione delle risorse economiche, accrescendo così il grado di pluralismo e di libertà del sistema. La libertà di informazione è un cardine della democrazia, come ci ha insegnato un grande giornalista, che resta nel cuore di tutti gli italiani, Enzo Biagi. Più concorrenza significa ricondurre il regime di assegnazione delle frequenze ai principi della normativa europea e della giurisprudenza della Corte costituzionale. Più qualità: noi proponiamo di istituire un fondo, finanziato da una aliquota sui ricavi pubblicitari, che finanzi le produzioni di qualità. Dire qualità e dire Italia è la stessa cosa. Più autonomia della televisione dalla politica significa, subito, nuove regole per il governo della RAI. La nostra idea è quella di una Fondazione titolare delle azioni, che nomina un amministratore unico del servizio pubblico responsabile della gestione.
Queste sono alcune delle nostre idee per cambiare il Paese. Questo è il cammino di innovazione che attende l’Italia.
Adesso un'Italia nuova. SI PUO' FARE
I 12 PUNTI DEL PROGRAMMA
Primo: modernizzare l’Italia.
Pensare ad un’Italia moderna significa scegliere come priorità le infrastrutture e la qualità ambientale. Il Paese ha bisogno di infrastrutture e servizi che oggi sono ostacolati più da incapacità di decisione che da carenza di risorse finanziarie.Noi riformeremo la normativa di valutazione ambientale delle opere, con l'eliminazione dei tre passaggi attuali e la concentrazione in un’unica procedura di autorizzazione, da concludere in tre mesi. La priorità va data agli impianti per produrre energia pulita, ai rigassificatori indispensabili per liberalizzare e diversificare l'approvvigionamento di metano, ai termovalorizzatori e agli altri impianti per il trattamento dei rifiuti, alla manutenzione ordinaria e straordinaria della rete idrica. L’Alta Velocità è il più grande investimento infrastrutturale in corso nel nostro Paese: va completato e utilizzato appieno. Il completamento della TAV metterà a disposizione del trasporto regionale un aumento del 50 per cento delle tratte ferroviarie. Noi le useremo per ridurre il traffico attorno alle grandi città e per dare ai pendolari un servizio finalmente decente.
Secondo: crescita del Mezzogiorno, crescita dell’Italia.
La priorità in materia è quella di portare entro il 2013 la rete delle infrastrutture, a cominciare dal sistema dei trasporti – strade, ferrovie, porti, aeroporti e autostrade del mare – su un livello quantitativo e qualitativo confrontabile con l’Europa sviluppata. E lo stesso vale per servizi essenziali come quelli idrici e ambientali. La Sicilia ha bisogno di una rete infrastrutturale che le consenta di diventare davvero, con le altre regioni del nostro Mezzogiorno, la naturale piattaforma logistica per gli scambi di servizi, di beni, di persone, di culture in un’area cruciale del mondo.
Terzo: controllo della spesa pubblica.
Proprio l’esperienza di questi due anni ci consente di dire credibilmente ai cittadini italiani che nella prossima legislatura, il banco di prova decisivo per il Governo del Partito Democratico è quello di riqualificare e ridurre la spesa pubblica. Senza ridurre, anzi facendo gradualmente crescere in rapporto al PIL, la spesa sociale aumentandone la produttività e rendendola finalmente quel fattore di sviluppo e di uguaglianza che oggi ancora non è. Mezzo punto di PIL di spesa corrente primaria in meno nel primo anno, un punto nel secondo e un punto nel terzo: il conseguimento di questo risultato è condizione irrinunciabile per onorare l'altro impegno che assumiamo con i contribuenti italiani, famiglie e imprese: restituire loro, con riduzioni di aliquota e detrazioni, ogni Euro di gettito aggiuntivo, derivante dalla lotta all'evasione fiscale. Obbiettivo del Partito Democratico è quello di semplificare il nostro barocco sistema amministrativo, ridurre le sovrapposizioni fra uffici, livelli istituzionali, organismi ed enti pubblici, accorpare in un’unica sede provinciale tutti gli uffici periferici dello Stato. Cominceremo da subito abolendo le Province nei grandi Comuni metropolitani, ai quali andranno dati poteri reali in settori importanti come la mobilità. Utilizzeremo in modo produttivo il grande patrimonio demaniale, con l’accordo di Stato e Comuni, in modo da abbattere contestualmente di qualche punto il debito pubblico, che potrà così scendere più rapidamente al di sotto della soglia del 100 per cento sul PIL. Libereremo così risorse per almeno un punto di PIL all’anno.
Quarto: Pagare meno, pagare tutti.
Oggi è possibile ridurre davvero le tasse ai contribuenti leali, che sono tanti, lavoratori dipendenti e autonomi, e che pagano davvero troppo. Il risanamento della finanza pubblica realizzato negli ultimi due anni, combinato con questo credibile e concreto programma di riduzione e riqualificazione della spesa e con la prosecuzione della lotta all’evasione, permette per il futuro, anche per quello immediato, di programmare una riduzione del carico fiscale. Un obiettivo che si traduce, subito, in un incremento della detrazione IRPEF a favore dei lavoratori dipendenti. E dunque in un aumento di salari e stipendi.
Quinto: investire sul lavoro delle donne.
Il modello sociale italiano è oggi afflitto da tre gravi patologie: bassi tassi di occupazione femminile, bassa natalità e alti tassi di povertà minorile. Per questo noi vogliamo trasformare l’enorme capitale umano femminile inattivo in un “asso” da giocare nella partita dello sviluppo, della competitività, del benessere sociale. Vogliamo rovesciare il circolo vizioso in un circolo virtuoso. Più donne occupate significa infatti più crescita, più nascite (come dimostra l’esperienza degli altri paesi europei), famiglie più sicure economicamente e più dinamiche e meno minori in povertà.
Sesto: aumentare il numero di case in affitto.
La scarsa disponibilità di case in affitto blocca la mobilità, specie dei giovani e delle giovani coppie. Il terzo delle famiglie che non possiede abitazioni è esposto al rischio di aumenti dei costi degli affitti e alle difficoltà di poter acquistare una casa senza venderne un'altra. Tra le misure che proporremo per aumentare l’offerta di case in affitto, un grande progetto di social housing realizzato da fondi immobiliari di tipo etico a controllo pubblico, con ruolo centrale della Cassa Depositi e Prestiti, che può mobilitare risorse per 50 miliardi di euro, senza intervento di spesa pubblica, per la costruzione e gestione di 700 mila unità abitative da mettere sul mercato a canoni compresi fra i 300 e i 500 euro. E una coraggiosa riforma del regime fiscale degli affitti: tassare il reddito da affitto ad aliquota fissa, ferma restando l’opzione per la condizione di miglior favore; e consentire la detraibilità di una quota fissa dell’affitto pagato fino a 250 euro mensili.
http://www.partitodemocratico.it/
P.S: domani gli altri sei punti
venerdì 15 febbraio 2008
Inaugurato un nuovo tratto della S.S. 131 nel territorio di Sanluri



lunedì 11 febbraio 2008
YES, WE CAN!


venerdì 8 febbraio 2008
Italia in bianco e nero
Una fotografia in bianco e nero quella scattata dalla Banca d’Italia. Come i ritratti d’altri tempi, frutto di tecnologie poco avanzate. Così vediamo da una parte famiglie che arrancano. Una su quattro è indebitata, una su due deve cavarsela con meno di 26.000 euro all’anno. Questo è il nero. Poi c’è il bianco: esiste un ristretto gruppo di italiani, il dieci per cento, che, tra case e titoli finanziari possiede il 45% della ricchezza di tutti gli italiani. È l’elite di quelli che

Un ritratto che fa rabbrividire. Soprattutto pensando che queste stesse famiglie, quelle dei 26 mila euro all’anno, magari avevano coltivato di recente una speranza. Il governo di Romano Prodi, stava per affrontare una piattaforma dei sindacati che parlava appunto di redditi, fisco, prezzi, tariffe. Forse era la volta buona, anche se in ritardo. Per ridare dignità a tanti dopo aver cominciato a risanare i conti del Paese. Era l’inizio di un’inversione di rotta. È stata bloccata, spenta. Ed ecco che in queste stesse ore della crisi politica che non mostra sbocchi tranquillizzanti, irrompe una questione sociale scandalosa. Più scandalosa di tante bruttezze di cui ci cibiamo tutti i giorni, poiché spesso passa inosservata o nell’indifferenza generale.
Le cifre sopra riportate sono ancora più eloquenti se si considera la fonte. Non provengono da uno dei tanti istituti di ricerca magari accusati di scarsa credibilità. La fonte è la Banca d’Italia, una specie di riconosciuto massimo tribunale del sapere economico. Che ha pronunciato, con le sue cifre asettiche, una requisitoria. Ma chi sono i responsabili di questa Italia così iniquamente diseguale? Perché i redditi delle famiglie dei lavoratori (non di altre categorie sociali) sono cresciuti in sei anni, dal 2000 al 2006, dello 0,96%? Una cifra infima. Corrisponde ad un blocco quasi totale dei salari, dovuto al fatto che gli aumenti in busta paga erano spazzati via dagli aumenti nei negozi e nei servizi. Perché i giovani che lavorano sotto i 30 anni dispongono di un reddito di meno di 22.500 euro l’anno?
Per dare una risposta compiuta bisognerebbe rifare il cammino di questi anni tra governi scialacquoni che abbassavano certo le tasse di quel 10 per cento al vertice della piramide,

E poi c’è stata spesso per milioni di lavoratori italiani la fatica di strappare il rinnovo dei contratti di lavoro, nella loro battaglia continua per ottenere modeste “mercedi” e diritti insopprimibili. Nei confronti di imprenditori che spesso, come dimostrano le recenti sortite di chi pure intende assume vesti moderne. Uomini d’industria che preferiscono alla dialettica sindacale, al riconoscimento di ruoli diversi, l’elargizione unilaterale, apparentemente appariscente.
Ed ora? Ora ci penserà la pimpante coalizione di Berlusconi, Mastella, Fini, e quant’altri? È anche di fronte a questi dati sociali assordanti che bisogna riflettere. La “crisi” è anche questa. Non si può, così, non sperare nei tentativi, in primo luogo quello del Capo dello Stato, di rendere meno pesanti non solo le vicende di oggi ma anche quelle di domani. Per impedire che si prosegua nel ricorso a impianti elettorali che producono governi poco produttivi per questa Italia. E soprattutto per quelle famiglie in attesa descritte dal rapporto della Banca d'Italia.
martedì 5 febbraio 2008
Piscina coperta o campo da pallavolo e basket? Ai posteri l'ardua sentenza

A prima vista sembrava una piscina coperta, invece dopo uno studio dettagliato compiuto dagli archeologi e da una equipe di sub ci si è trovati di fronte ad una scoperta sensazionale!
Stiamo parlando del complesso archeologico denominato “PALAZZETTO DELLO SPORT” che si trova ubicato al lato dello stadio comunale di Ussana e che i ricercatori hanno riportato alla luce soltanto nell’anno 2047.
In questi ultimi 3 anni tutti i più grandi archeologi della Sardegna pensavano che questa struttura (di cui potete vedere una foto risalente al 2008) non fosse altro che una piscina comunale; le prime indagini portarono a questa conclusione visti i tassi di umidità che furono riscontrati nelle pareti, nei solai e sulle pavimentazioni e che non lasciavano margine di incertezza.
Tuttavia le scoperte migliori sono quelle più inattese e la sovrintendenza ai beni archeologici di
Un nuovo scenario socio-culturale si apre ora per la comunità ussanese!
Tante persone vorrebbero ora riconvertire all’uso originale di progetto (anni 1998-1999 circa) la struttura del palazzetto!
L’unico dubbio da sbrogliare riguarda il ritrovamento di uno stetoscopio e di decine di aghi ipodermici...
…a cosa potevano mai servire in una struttura del genere questi strumenti medici?
sabato 2 febbraio 2008
Lo sport è futuro per i giovani ussanesi

Questo nuovo gruppo sportivo è stato plasmato da decine di appassionati, tra cui tanti ex calciatori che portarono in passato l'Ussana Calcio nel campionato di Promozione, e che ora cercano di coinvolgere in un nuovo progetto sociale tanti bambini e ragazzi, provenienti anche dai comuni limitrofi ad Ussana.
Abbiamo così contattato e posto delle brevi domande ad un genitore di uno dei tanti baby calciatori ussanesi iscritti con la giovane squadra.
"Cosa chiedono i dirigenti e i simpatizzanti della San Sebastiano?"
"Chiedono e rivendicano un diritto semplice e insindacabile: potere usufruire di tutti gli impianti sportivi locali".
"Perchè nasce questo problema?"
"Il problema nasce e si intensifica col passare del tempo perché alla A.S.D. San Sebastiano non viene concesso l'utilizzo del campo da calcio in erba, completato nel 2005 ed ovviamente realizzato con i soldi di tutti noi ussanesi."
"Allora chi gioca nel nostro piccolo e giovane Stadio comunale erboso?"
"Di sicuro l'altra società di calcio, l'Ussana calcio, che si occupa, tra l’altro, anche di settore giovanile."
"E voi per quale campo pagate l'affitto al comune di Ussana?"
"I nostri bambini dobbiamo portarli esclusivamente al campo in terra battuta che si trova al Club House e che possiamo assicurare non sia il massimo della comodità ed efficienza per i nostri figli."
In relazione a questo argomento è spuntato anche un messaggio di protesta su l'Unione Sarda; nella pagina dedicata agli SMS del 1° febbraio si chiedeva infatti all'assessore allo Sport di Ussana se fosse al corrente dello stato di degrado e abbandono della zona Is Osterias in cui si recano i bambini della società San Sebastiano.
A giudicare dal livello di critica e di attenzione rivolti questo argomento non sembra trascurabile; in realtà bambini e giovani rappresentano il futuro: perciò bisogna prepararlo giorno per giorno e nel modo migliore possibile.
venerdì 1 febbraio 2008
Pd Sardo: la crisi di governo interrompe processo costituente. Primarie Provinciali sospese.
