venerdì 6 marzo 2009

Usiamo i soldi del referendum per le forze dell'ordine

No alle ronde e più risorse per la sicurezza. È quanto hanno chiesto i rappresentanti dei principali sindacati di polizia nel corso di una riunione con il leader Pd Dario Franceschini e alcuni rappresentanti del Partito Democratico presso la Sala Berlinguer di Montecitorio.
Tutti hanno puntato l'indice contro la circolare del ministero dell'Interno che di fatto «impedisce la riparazione delle autovetture in dotazione». Il 30-40% delle macchine sono ferme, hanno denunciato, ma l'accusa più pesante nei confronti del governo è per l'istituzione delle ronde. «Sono controproducenti. Si è trattato di una sanatoria per qualche drappello verde», ha detto Antonio Scolletta, coordinatore nazionale della Federazione Sindacale di Polizia dell'Ugl. Il segretario nazionale dell'Anfp, Enzo Marco Letizia, sottolinea che «le ronde sono permeabili ad infiltrazioni mafiose, soprattutto al Sud, ed ancora va chiarito che non possono portare né armi né cani».
Duro l'atto d'accusa di Silvio Iannotta del Siap di Caserta: «Dopo l'allarme criminalità dello scorso anni, ci avevano promesso militari e risorse. Non ci hanno dato nulla. A Caserta, se le ronde ci chiamano, non abbiamo neanche le automobili per andare a controllare». Franco Maccari del Coisp, Graziano Candeo del Siulp Veneto, Giuseppe Tiani segretario generale del Siap sottolineano che in molte regioni, soprattutto al Nord, stanno nascendo «scuole per prepararsi alle ronde» e «accedere ai fondi europei Pon per la sicurezza»: «Una c'è già a Crocetta del Montello», ha detto Candeo.
«Il governo ha deciso che a giugno si voterà in tre domeniche diverse con lo scopo di non far passare il referendum a cui la Lega è ostile. Noi lanciamo una proposta al governo: si voti il 7 giugno, abbinando il referendum alle elezioni, e i 400 milioni di euro che così verranno risparmiati, vengano destinati alla sicurezza: per la benzina, per riparare le auto, per assumere 5000 agenti».
Dario Franceschini lancia la proposta durante un'assemblea organizzata dal Pd con i sindacati delle forze dell'ordine. Questo, spiega il segretario del Pd, a dimostrazione di quanto sia falsa l'accusa al Partito democratico di saper dire solo dei “no”.
Franceschini qualche “no” lo pronuncia, ma contro le «scelte sbagliate fatte dal governo» quella «inutile di inviare i militari nelle città» e quella «pericolosa delle ronde». «No alla demagogia e alle ronde, sì alle risorse per la sicurezza», scandisce il segretario del Pd.
Ma intanto nel trevigiano, la patria dello sceriffo Gentilini, è partita la prima scuola a prima scuola di formazione per i volontari della sicurezza. I corsi saranno presentati ufficialmente al Prefetto, al Questore, e ai sindaci del territorio trevigiano sabato 7 marzo nella «Country House» messa a disposizione dal capogruppo di Forza Italia della Regione Veneto, Remo Sernagiotto. La formazione dei volontari sarà affidata ad Antonio Romeo, ex carabiniere a servizio del generale Dalla Chiesa, ora investigatore privato. Nel comunicato si legge che "lla fine del percorso formativo i volontari -che riceveranno un giubbetto blu (stile K-way) catarifrangente con la scritta Art. 46 DDL sicurezza- potranno essere messi a disposizione dei sindaci, dei Prefetti e dei Questori per dare vita a gruppi da impegnare sul territorio.

3 commenti:

paololloddo ha detto...

le forze dell'ordine dello Stato Italiano a piedi senza benzina;
Alitalia ci costa 300 milioni all'anno, con un accordo svendita AirFrance;
Stiamo regalando denaro pubblico alle banche(nessuno dice quanto!!),dopo aver regalato le banche ai privati negli anni 90(era il libero mercato....);
molti quest'anno perderanno il posto di lavoro;
però abbiamo le ronde;

Anonimo ha detto...

E'immaginabile che anche delle ronde Berlusconi farà un business, come con la Protezione civile, non so se qualcuno aveva visto l'inchiesta a Report...

desaparecido ha detto...

viva le belle ronde..che sono le colonne della società........