Un Papa solo al comando. Solo contro migliaia di scienziati, contro migliaia di campagne civili, contro migliaia di testimonial, contro l’impegno di milioni di persone, contro milioni di persone frastornate da messaggi contraddittori, contro migliaia di missionari.
Benedetto XVI non perde occasione di salire alla ribalta delle cronache. Suscitando spesso sconcerto. E’ successo con la vicenda del vescovo negazionista Williamson, succede ora.
Proprio mentre è in aereo in viaggio verso l’Africa, il suo primo viaggio nel continente nero, lancia un messaggio che più terrificante non potrebbe essere: “Distribuire i preservativi non è la soluzione per combattere l’Aids”.
“L’Aids -ha detto ancora- è una tragedia che non può essere risolta solo col denaro né attraverso la distribuzione di preservativi che persino aggravano il problema”. Indicando in conclusione come unica strada efficace nella lotta alla malattia quella di un rinnovo spirituale e umano nella sessualità. Parole che lasciano interdetti.
Ma come? Tutto il mondo, dagli anni ’80 in poi, si è mobilitato contro questo flagello con campagne informative nelle quali si sosteneva che uno dei rimedi più efficaci per prevenire il contagio è l’uso del preservativo.
Migliaia di scienziati si sono impegnati anche in questo campo dell’informazione, decine e decine di governi si sono impegnati su questo fronte. Un’infinità di studi hanno indicato nell’uso del preservativo il metodo più efficace per prevenire la malattia, soprattutto in Africa dove il contagio da Hiv miete milioni di persone all’anno, dove nascono milioni di bambini già sieropositivi.
E ora il Papa, proprio mentre è diretto in questo continente martoriato da guerre senza fine, da corruzioni senza limite, da lotte tribali che si perpetuano nei decenni, da una miseria angosciante, da un’aspettativa di vita che è quasi la metà di quella dei paesi occidentali e dove vengono spesi migliaia di miliardi in armi; ecco in questa occasione il Papa non trova niente di meglio da dire se non ribadire il no della Chiesa cattolica all’uso dei preservativi.
Chissà che effetto potranno avere queste parole su popolazioni non ancora pronte a fare di testa propria, chissà che effetto potranno avere su migliaia di missionari anche cattolici che in Africa distribuiscono preservativi (e il Vaticano fa finta di non saperlo) e cercano di convincere uomini e donne a usarli se vogliono evitare di morire ancora giovani.
Un Papa solo al comando. Solo con se stesso.
[Pubblicato da Sandro Bugialli; fonte: http://club.quotidianonet.ilsole24ore.com/]
Benedetto XVI non perde occasione di salire alla ribalta delle cronache. Suscitando spesso sconcerto. E’ successo con la vicenda del vescovo negazionista Williamson, succede ora.
Proprio mentre è in aereo in viaggio verso l’Africa, il suo primo viaggio nel continente nero, lancia un messaggio che più terrificante non potrebbe essere: “Distribuire i preservativi non è la soluzione per combattere l’Aids”.
“L’Aids -ha detto ancora- è una tragedia che non può essere risolta solo col denaro né attraverso la distribuzione di preservativi che persino aggravano il problema”. Indicando in conclusione come unica strada efficace nella lotta alla malattia quella di un rinnovo spirituale e umano nella sessualità. Parole che lasciano interdetti.
Ma come? Tutto il mondo, dagli anni ’80 in poi, si è mobilitato contro questo flagello con campagne informative nelle quali si sosteneva che uno dei rimedi più efficaci per prevenire il contagio è l’uso del preservativo.
Migliaia di scienziati si sono impegnati anche in questo campo dell’informazione, decine e decine di governi si sono impegnati su questo fronte. Un’infinità di studi hanno indicato nell’uso del preservativo il metodo più efficace per prevenire la malattia, soprattutto in Africa dove il contagio da Hiv miete milioni di persone all’anno, dove nascono milioni di bambini già sieropositivi.
E ora il Papa, proprio mentre è diretto in questo continente martoriato da guerre senza fine, da corruzioni senza limite, da lotte tribali che si perpetuano nei decenni, da una miseria angosciante, da un’aspettativa di vita che è quasi la metà di quella dei paesi occidentali e dove vengono spesi migliaia di miliardi in armi; ecco in questa occasione il Papa non trova niente di meglio da dire se non ribadire il no della Chiesa cattolica all’uso dei preservativi.
Chissà che effetto potranno avere queste parole su popolazioni non ancora pronte a fare di testa propria, chissà che effetto potranno avere su migliaia di missionari anche cattolici che in Africa distribuiscono preservativi (e il Vaticano fa finta di non saperlo) e cercano di convincere uomini e donne a usarli se vogliono evitare di morire ancora giovani.
Un Papa solo al comando. Solo con se stesso.
[Pubblicato da Sandro Bugialli; fonte: http://club.quotidianonet.ilsole24ore.com/]
4 commenti:
Ai ai, come siamo messi male in Italia, siamo due volte lo zimbello d'Europa. E cosa dice Berlusconi di tutto ciò? Il Papa gli fa concorrenza, è una gara a chi dice più cretinate.
Chissà chi vincerà...
Berlusconi smentisce le sue baggianate...Ratzinger no; ecco cosa li contraddistingue
Posta un commento