giovedì 5 febbraio 2009

Prima infanzia: un contributo ai genitori che lavorano

La Giunta regionale ha deciso di destinare 9 milioni di euro per assicurare alle famiglie, nelle quali almeno un genitore è occupato, contributi per l’uso di servizi socio-educativi per la prima infanzia (nidi d’infanzia, micronidi e nidi aziendali, sezioni primavera). L’importo massimo mensile dei contributi è di € 250 per un massimo di 11 mesi all’anno per ciascun figlio.
Il contributo è erogato prioritariamente nella misura di 250 € mensili, indipendentemente dalla soglia Isee, alle famiglie nelle quali almeno un genitore è occupato e il bambino interessato ha una disabilità grave, appartiene a una famiglia monoparentale o a una famiglia in cui uno dei genitori o uno dei fratelli del bambino presenta una disabilità grave.
Gli interventi per la conciliazione, denominati voucher o titoli di accesso a servizi di cura per l’infanzia, sono stati introdotti dalla programmazione FSE 2000-2006 e sperimentati in alcune regioni italiane quali il Friuli Venezia Giulia, l’Emilia Romagna, la Valle d’Aosta, la Toscana e la Provincia di Trento. Il presente programma d’interventi si pone in continuità e prosecuzione con gli interventi della Regione Sardegna già avviati a sostegno della famiglia e della genitorialità, fra i quali in particolare si ricordano: l’avvio nel novembre 2006, del programma per la realizzazione di asili nido aziendali nei Comuni e nelle Aziende Sanitarie Locali con un investimento di € 8.757.308,98; l’istituzione di 85 "Sezioni primavera" con un impegno di € 1.970.000, attraverso la partecipazione della Regione al programma per l’ampliamento qualificato dell’offerta dei servizi socio-educativi per i bambini dai ventiquattro ai trentasei mesi, avviata dal Dipartimento per le Politiche per la Famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri in collaborazione con il Ministero della Pubblica Istruzione, per l’anno scolastico '07-'08; l’avvio del piano triennale dei servizi socio-educativi per la prima infanzia con un investimento di € 7.865.756 per la realizzazione di strutture e di € 1.362.185 per l’avvio di servizi innovativi e sperimentali.
Il programma è attuato in via sperimentale a partire dal primo marzo 2009 a seguito della pubblicazione di un Avviso. Un secondo Avviso, riferito all'anno educativo 2009-2010, sarà pubblicato a conclusione della prima fase sperimentale.
Possono usufruire del contributo le famiglie residenti in Sardegna, in cui almeno uno dei genitori sia occupato al momento della fruizione del servizio, con figli di età compresa fra i 3 e i 36 mesi che usufruiscano di servizi socio-educativi per la prima infanzia di cui agli articoli 21 (nidi d’infanzia), 22 (micronidi e nidi aziendali), 23 (sezioni primavera), scelti liberamente dalla famiglia anche in comuni differenti da quello di residenza.
Per lavoratori occupati si intendono i titolari di contratti di lavoro subordinato (a tempo determinato, indeterminato, pieno, parziale), i lavoratori non subordinati titolari di regolare contratto di lavoro, i lavoratori autonomi a condizione che esercitino un'attività autorizzata e in regola con le norme fiscali e previdenziali. Il genitore che intende beneficiare del contributo deve presentare domanda direttamente all’amministrazione comunale di residenza (oppure, ove i Comuni lo prevedano con accordo formale, all’ente gestore dell’ambito Plus); il Comune effettua la verifica del possesso dei requisiti e attribuisce il punteggio secondo i criteri previsti dal presente provvedimento. L'assegnazione dei contributi è effettuata dalla Regione a seguito della trasmissione delle domande da parte dei Comuni di residenza.
La Direzione generale delle Politiche sociali fornirà ai Comuni un software operativo per la trasmissione delle domande con le modalità già sperimentate per la trasmissione dei piani personalizzati di cui alla legge 162/98. In via transitoria la Regione può individuare, unicamente per questo primo programma sperimentale, modalità di trasmissione differenti.

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