venerdì 20 febbraio 2009

La minoranza come PD. Prove generali di una società italiana in minoranza.

Ci sono tanti e mille motivi per diventare partiti di minoranza e di opposizione; possono starci le colpe dei segretari di partito, possono essere influenti le divisioni fra tutti i partiti della sinistra; tutti i più grandi giornalisti italiani hanno ragione quando nei loro editoriali analizzano le ultime sconfitte del PD e della sinistra italiana.
Possiamo stare ore, giorni, settimane e anni a parlare di Berlusconi e dei suoi modi anomali nel governare e nel dirigere il suo partito; siamo tutti d'accordo sul fatto che lui comanda da solo e se ha un qualche consigliere (nel partito?!) quest'ultimo è molto bravo, non solo a dispensar consigli ma anche a restare invisibile.
Le tecniche di Berlusconi per evitare il contraddittorio le conosciamo tutte (come la storia con Schulz al parlamento europeo), sappiamo anche che comanda tante TV e svariati giornali con cui riesce ad essere presente nelle case degli italiani. A questa disparità di esposizione mediatica si deve aggiungere il suo Pensiero. La sua arma vincente è l'accoppiata TV-Pensiero.
La sola e massiccia presenza sugli schermi televisivi non bastano se non si hanno dei progetti sociali ben precisi come i suoi.
Infatti Berlusconi rappresenta quella parte dell'elettorato che sfugge ora ai partiti di sinistra; basti pensare ad esempio che rifondazione comunista è un partito extra-parlamentare.
E il PD?
Il PD è formato da tanti intellettuali, gente colta, impiegati, studenti, precari diplomati, precari laureati, universitari, pensionati, ricercatori universitari, maestre, professori ecc. ecc. che in questi ultimi tempi sono scesi in piazza per protestare sulle riforme per la scuola e l'Università; in tutto questo contesto mancano tante altre radici nella società italiana. Qui si è formata l'insofferenza dei tanti disoccupati e precari italiani, di quelli che però non hanno una cultura elevata, ma dei semplici operai, metalmeccanici o edili che siano, dei semplici braccianti agricoli e delle semplici collaboratrici domestiche.
Tutte queste persone non hanno la possibilità (o semplicemente non hanno voglia dopo una intensa giornata lavorativa) di andare a farsi le ricerche su internet, di leggersi 10 diversi quotidiani italiani, non hanno l'input della ricerca su internet di quelle notizie che la TV non ci dà; questi nostri connazionali non hanno un account su Facebook; eppure essi sono sicuramente dei nostri bravi vicini di casa, dei compagni di viaggio sui pullman, delle persone che fanno la fila in banca o alle poste...
...e il PD pensava di convincerle al voto solo con delle e-mail o dei gruppi creati su Facebook.
Provando a dare un'occhiata ai vari iscritti su Facebook si nota che tutte queste categorie di persone non ci sono, non sono rappresentate.
Gran parte di queste persone si informa solo con la TV, è risaputo; non essere andati a cercarle a casa loro, non avere suonato i loro campanelli, non averle scollate dalla loro poltrona, almeno per dire "ehi, guarda che il PD è dalla tua parte", ha prodotto l'ennesimo KO del PD e della sinistra in generale.
La sinistra lascia il passo non solo perché Berlusconi ha un elevato potere mediatico; bisogna aggiungerci la scarsa penetrazione sociale di questo partito democratico e di questa nostra sinistra logora. La comodità di mandare una e-mail per fare campagna elettorale è straordinaria; ma è una goccia inconsistente nel mare agitato della società italiana.
Il Berlusconi che parla dunque in TV è un Berlusconi spiritoso, lontano dall'odio, che parla un linguaggio semplice; non importa se dice bugie perché non è necessario un alto livello di istruzione scolastica per comprenderlo; le persone capiscono le sue parole, le sue frasi dirette che provengono dal gergo comune.
L'Italia non è fatta al 100% di laureati ed intellettuali e nemmeno tutti i 50 milioni di italiani lo potranno mai essere; Berlusconi lo sa bene, il PD non ancora e merita la minoranza.
GIOVANI DEMOCRATICI USSANESI

3 commenti:

sbirulino ha detto...

salve,se posso vorrei fare una piccola battuta :abbiamo perso con la politica in sardegna ,ma in compenso abbiamo vinto con la musica in italia .anche questo ci rende orgogliosi di avere un sardo in prima linea ,non che a me piace marco carta, ma un pizzico di contentezza c'è !ciao e forza SORU .

paololloddo ha detto...

e per far vincere un festival di sanremo al parrucchiere di pirri dovevamo consegnare la sardegna al cappellaio magico?
...mi verrebbe da fare un parallelo ma sto zitto...zitto zitto ah ah ah

sbirulino ha detto...

salve,caro paolo la mia era solo una battuta ,avrei preferito soru a capo della sardegna e marco carta a fare i bigodini a berlusconi .............ciao.