mercoledì 17 settembre 2008

Veltroni aveva ragione: il lupo perde il pelo ma non il vizio!

Pochi giorni fa proprio in questo blog, avevamo inserito un post riguardante la polemica sulle frasi sul fascismo dette da La Russa e Alemanno, con le conseguenti precisazioni fatte da Fini. Evidentemente la base "se ne frega" di quello che dice il suo leader, proprio come aveva fatto intendere Veltroni nell'intervento alla summer school del PD. Vi proponiamo per questo un articolo de L'Unità che riprende una lettera di Federico Iadicicco presidente di Azione Giovani Roma.

I giovani di An non possono che essere fascisti.

È in sostanza questo il messaggio che Federico Iadicicco presidente di Azione Giovani Roma, ha scritto in una lettera pubblicata sul sito http://www.azionegiovaniroma.org/. Il rappresentante dell'organizzazione giovanile di An prende così le distanze dalle ultime dichiarazioni del Presidente della Camera Gianfranco Fini che, dopo le polemiche scatenate dalle dichiarazioni di La Russa e Alemanno, aveva chiaramente invitato gli esponenti di Alleanza Nazionale a riconoscersi nei valori dell'antifascismo. Ma evidentemente, il suo messaggio non ha fatto breccia. Iadicicco parte da una constatazione: «Circa due anni fa, non nel 1943, il più importante sito della rete antifascista italiana, Indymedia, pubblicò un articolo di commento a una iniziativa di Azione Giovani di Roma e ritenne utile mettere vicino al mio nome anche il mio indirizzo di casa, con l'evidente intento di puntare l'indice contro di me e di indicarmi come bersaglio da colpire». Da questa constatazione il presidente di Azione Giovani Roma arriva a questa ironica domanda: «Come potrei dichiararmi antifascista?». Insomma, la sua è una questione personale. Ma non solo: «Sono andato un pò indietro nel tempo fra gli anni Settanta e Ottanta, comunque non nel 1943, e mi è venuto alla mente che alcune decine di ragazzi come me, che facevano quello che faccio io oggi, sono stati uccisi dall'odio degli antifascisti e francamente a quel punto sono crollato» continua la lettera. Iadicicco arriva a questo punto alla sua conclusione: «Ce l'ho messa tutta per trovare un motivo valido per essere antifascista ma non l'ho proprio trovato anzi ne ho trovati molti per non esserlo». Ma quella di Iadicicco non è solo la lettera di un giovane nostalgico. È la lettera di chi parla a nome dei giovani di An, per i quali chiede a tutti comprensione: «Ti prego di capirmi - dice ai lettori - e con me tutti i ragazzi di Azione Giovani» perchè «noi non possiamo essere, non vogliamo essere e non saremo mai antifascisti». Pina Picierno, ministro ombra delle Politiche giovanili, dopo aver definito «preoccupante» il documento di Iadicicco afferma: «Non è che l'ennesima testimonianza del fatto che, purtroppo, le coraggiose affermazioni di Fini alla festa dei giovani di An non sono condivise dalla stragrande maggioranza del partito». Soprattutto da quella parte giovane, quella chiamata a costruire il futuro. Evidentemente ancora ancorata al passato.

fonte: [www.unita.it]

7 commenti:

Unknown ha detto...

27 gennaio, Giorno della Memoria «Cara Lucia, affido questo mio scritto alla bontà di qualcuno che vorrà imbucare. È il secondo giorno che mi trovo chiuso in un vagone bestiame con i miei e con altre 200 persone verso il campo di concentramento. Ho il presentimento che questo viaggio sarà senza ritorno. Lucia, goditi la vita fin che puoi e più intensamente che puoi».

Abramo Segre, in viaggio verso Auschwitz dove morirà, 7 dicembre 1943 (tratto da «Gli ebrei nell´Italia fascista» di Michele Sarfatti, Einaudi)

Unknown ha detto...

«Mia sorella era in attesa di un bambino, all’ottavo mese. La ritrovai con il ventre squarciato. Accanto al suo corpo senza vita, colpito dalla mitragliatrice, c’era il feto. L’avevano aperta con la baionetta, avevano preso fuori la creatura, buttata a terra e trafitta con i proiettili»

Testimonianza di Pietro Zebri, 86 anni al processo per la strage di Marzabotto

Unknown ha detto...

«Si comunica l’apertura della caccia per la seguente selvaggina migratoria: rumeni, albanesi, kosovari, zingari, talebani, afgani ed extracomunitari in genere. È consentito l’uso di fucili, carabine e pistole di grosso calibro. Si consiglia l’abbattimento di capi giovani per estinguere più rapidamente le razze. In premio ogni mille capi abbattuti un viaggio offerto da Jorge Haider e, al raggiungimento dei 2000 capi abbattuti, la cittadinanza onoraria austriaca»
Volantino affisso nella bacheca di un’azienda di Pieve di Soligo.


«Il razzismo ha da essere cibo di tutti e per tutti, se veramente vogliamo che in Italia ci sia, e sia viva in tutti, la coscienza della razza. Il razzismo nostro deve essere quello del sangue, che scorre nelle mie vene, che io sento rifluire in me, e posso vedere, analizzare e confrontare col sangue degli altri. Non c’è che un attestato col quale si possa imporre l’altolà al meticciato e all’ebraismo: l’attestato del sangue»
Giorgio Almirante, da «La difesa della razza», 5 maggio 1942 (il testo a pagina 4)


«Fini ha detto che il 13 aprile sarebbe il giorno della liberazione dalla sinistra. Non credo che sia una frase innocente. Vorrei ricordare all’onorevole Fini che l’Italia l’ha già avuta la Liberazione, il 25 aprile del ’45, dal fascismo. E grazie a quella liberazione oggi siamo una Repubblica fondata sulla Costituzione e lo saremo anche dopo il 13 aprile»
Fausto Bertinotti, presidente della Camera dei Deputati, Ansa 9 marzo

Chiudo con Carlo Levi

«Non potremo dirci veramente liberati dall’ombra funesta del fascismo fino a che non avremo spazzato dalle nostre anime e dai nostri costumi fin l’ultimo ricordo della distinzione razziale. Il problema coinvolge tutta la nostra civiltà e non deve oggi essere taciuto né ridotto a una semplice questione di giustizia e di rivendicazione»
Carlo Levi, «Il dovere dei tempi», Donzelli

a.m.

desaparecido ha detto...

Gli esponenti della Maggioranza di Governo hanno sempre ripetuto e sempre ripeteranno che per loro la COSTITUZIONE ITALIANA è CARTA STRACCIA....
(vedi lega nord e AN)
il problema non è il ritorno al Fascismo perchè il Fascismo può cambiar nome in qualsiasi momento..potrebbe anche farsi chiamare in qualsiasi altro modo...ma sempre incostituzionale sarebbe...
non mi pare che Mussolini abbia vinto alcun tipo di ELEZIONEEEEE

Anonimo ha detto...

Le citazioni di Democratico mi fanno venire i brividi... ma non possiamo fingere di non sapere o mettere una pietra sopra a certe cose...
Purtroppo la maggiorparte delle persone sottovaluta quei segnali che la società in generale, manda attraverso l'accettazione passiva delle scelte politiche del governo.
Ha ragione Desaparecido, dobbiamo guardarci da chi cerca di confondersi tra noi subdolamente, adattandosi ai tempi e utilizzando una forma di dittatura moderna, fatta di leggi ad personam, monopolio dell'informazione etc. Da quì alla perdita delle nostre libertà fondamentali il passo è breve.
Matilde

Unknown ha detto...

Il nostro Presidente del Consiglio (non antifascista), che giustamente alla domanda: Lei cosa pensa del Fascismo, risponde: io penso a lavorare e non ho tempo da perdere con queste baggianate.
Negli altri Paesi europei il fascismo non esiste se non come affezione marginale, roba da squilibrati, da demoniaci, da pitturare di giallo e incarcerare all’istante.
In Italia abbiamo dovuto aspettare Silvietto per scoprire che siamo l' unico paese europeo non antifascista. In fondo il merito e suo: ecco la vera verità.
(La vedova di almirante teneramente ringrazia)

Salviamoci.

desaparecido ha detto...

MILANO - Confessione shock del portiere del Milan Christian Abbiati in un'intervista pubblicata da Sportweek, in edicola sabato con la Gazzetta dello Sport. "Non mi vergogno a manifestare la mia fede politica - ha spiegato il giocatore rossonero - del fascismo condivido ideali come la Patria e i valori della religione cattolica". Abbiati pero' ha anche precisato di rifiutare del fascismo le leggi razziali, l'alleanza con Hitler e l'entrata in guerra. (Agr)

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