lunedì 29 settembre 2008

Contro la dispersione scolastica, gli interventi della Giunta regionale

Il Progetto Scuola della Regione Sardegna, in un momento in cui i tagli voluti dal governo nazionale rischiano di dequalificare la potenzialità della didattica, conferma l'impegno di ulteriori 30 milioni di euro stanziati sul bilancio ordinario per proseguire il programma che, attraverso la valorizzazione delle Autonomie scolastiche, mira ad innalzare la qualità dell'insegnamento, favorire il diritto allo studio degli studenti disabili, incrementare le competenze degli studenti ed elevare il successo scolastico, in coerenza con i protocolli europei.
"Il maggiore successo scolastico e l'incremento nelle eccellenze nei maturati di quest'anno sono dati più che positivi, che ci convincono a proseguire nella strada individuata per migliorare la scuola sarda che vogliamo diventi luogo di educazione alla cittadinanza e di valorizzazione delle capacità individuali di tutti, in coerenza con un basilare principio di pari opportunità", afferma l'assessore regionale della Pubblica istruzione, Maria Antonietta Mongiu. Gli interventi di supporto che la Regione Sardegna propone partono dalla definizione degli ambiti fondanti della competenza matematica, di lettura, scientifica e di problem solving secondo i protocolli Ocse–Pisa.
In particolare sulla competenza scientifica la Sardegna presenta un altissimo numero di studenti sotto il livello base, non solo negli Istituti professionali ma anche negli Istituti tecnici. Percentuali altissime di studenti - in questo tipo di scuole tra il 70 e il 40% - non sono in grado di accedere ad un livello di literacy scientifica che li metta in grado di leggere i giornali e di prendere decisioni consapevoli sugli argomenti di tipo scientifico-tecnologico che riguardano la vita quotidiana.
Anche le percentuali di studenti ai livelli più alti della scala di difficoltà non sono soddisfacenti: se è vero che i Licei, in genere, ottengono risultati migliori, le percentuali di studenti sardi a questi livelli, per tutte le competenze, sono più bassi sia della media Ocse complessiva sia della media nazionale dei Licei. Non si tratta di disponibilità di laboratori, di attrezzature informatiche o tecnologiche, in genere più presenti proprio nei tipi di scuole nei quali otteniamo peggiori risultati, ma di stile di insegnamento, più nozionistico che operativo o interdisciplinare.
Rafforzare le competenze e i saperi di base in ambito linguistico, logico, scientifico nella loro trasversalità e renderli utilizzabili nei contesti di vita e di lavoro; migliorare le relazioni con il contesto sociale e riconoscere il diritto alla formazione continua e ricorrente a ciascun individuo sono dunque gli obiettivi prefissi dall'intervento regionale che si definisce nel dettaglio sulla base dell'esperienza dell'anno precedente, attentamente monitorata dagli uffici preposti.
Fino ad oggi ben 414 Autonomie scolastiche su 426 hanno programmato le risorse loro destinate, attivando un numero di laboratori ben superiore alle aspettative: i dati relativi all'82% delle Autonomie scolastiche, indicano la conclusione di 6232 laboratori, di cui 3482 didattici e 2756 extracurricolari a cui hanno partecipato 86.239 studenti e 6272 esterni. L'intervento 2008–2009 prevede l'attivazione di laboratori linguistici, matematici, scientifici e di problem solving, rivolti all'intera popolazione scolastica.
Prevede inoltre l'attuazione di laboratori di lingua sarda, musica e arti applicate al di fuori del normale orario scolastico rivolti agli studenti ed aperti al territorio. I laboratori, che sperimentano metodologie e modalità didattiche innovative, sono tesi a motivare e favorire la partecipazione degli allievi, con un allargamento di prospettiva rispetto agli obiettivi dell'anno precedente, che tiene anche in considerazione le nuove istanze che convergono da più parti nel mondo della scuola e prevede strumenti di monitoraggio e valutazione. Un'attenzione particolare è riservata agli studenti portatori di handicap per i quali sono previste risorse tali da garantire la piena integrazione e la partecipazione ai laboratori.

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