giovedì 11 settembre 2008

Sette anni fa: 11/09/2001


















3 commenti:

desaparecido ha detto...

IMAGINE

Immagina che non ci sia alcun paradiso
è facile tentare
nessun inferno sotto di noi
sopra di noi soltanto il cielo.

Immagina tutta la gente
che vive solo per il presente...

Immagina che non ci siano nazioni
non è difficile farlo
nulla per cui uccidere o morire
e neppure nessuna religione.

Immagina tutta la gente
che vive la propria vita in pace...

Dirai che sono un sognatore
ma non sono l’unico
spero che un giorno ti unirai a noi
e il mondo diventerà unito.

Immagina che non esista la proprietà privata
mi chiedo se ci riesci
che non siano neccesarie l'avidità o la fame
una comunità di uomini.

Immagina tutta la gente
che vive la propria vita in pace...

Dirai che sono un sognatore
ma non sono l’unico
spero che un giorno ti unirai a noi
e il mondo diventerà unito.

(John Lennon)

Anonimo ha detto...

Mi ricordo quel giorno come fosse ieri, ero in un bar sulla 554 dove avevano il televisore acceso, ed ho visto in diretta lo schianto del secondo aereo.
Non ho capito subito...
Non credevo ai miei occhi!
Però ricordare serve se ci interroghiamo sul perchè una cosa del genere sia potuta accadere.
E sopratutto ci dobbiamo chiedere se quello che si sta facendo per evitare che accada ancora è la risposta giusta.

Desaparecido, mi unisco a te e a John Lennon...
sognare è il minimo che possiamo fare.
Immaginare un mondo migliore è il primo passo per costruirlo...
ciao
Matilde

Matt ha detto...

Conosco un ragazzo che lavorava al World Trade Center, il suo nome è Patrick. Quando è accaduto l'attentato lui si trovava al central park, durante la sua giornata di riposo con il suo donut, il suo caffè e il suo giornale e vide un boeing che volava a bassa quota, ma non ci fece caso. Poo dopo ricevette l'ultima chiamata al suo telefono cellulare: era la sua fidanzata, per l'ultimo saluto... Oltre lei ha perso molti colleghi di cui alcuni parenti e se non fosse per quel giorno libero sarebbe morto anche lui. Il destino ha voluto che lui potesse raccontarmi dal vivo questa toccante storia. Ha avuto il coraggio di rifarsi una vita, ora vive a Molokai (un piccolo paese sull'isola di Maui, Hawaii). Ricordo ancora quando ci incontrammo e nel raccontarmi l'accaduto si intristì e mi strinse forte. Dice che non tornerà più a New York, la città dei miei sogni e quella dei suoi incubi.