mercoledì 9 gennaio 2008

Differenziare per il futuro

Un’altra buona notizia di buongoverno regionale è stata trascurata dai media locali. Si tratta della raccolta differenziata; infatti questa politica ambientale nel giro di breve tempo ha iniziato a dare i suoi primi frutti. La regione Sardegna è passata dal 3,8% del 2003 (permettendole di posizionarsi come ultima nella graduatoria nazionale) all’attuale 27%, che la classifica tra le prime regioni del mezzogiorno. Tutto ciò è stato reso possibile anche grazie al contributo dei cittadini e finalmente si sono ottenuti concreti risultati. Al rinnovamento della politica (regionale nel nostro caso) si è associata la responsabilità collettiva. In tutti i comuni della Sardegna, Ussana compresa, inizialmente non sono mancati vari problemi legati al passaggio dal vecchio sistema di raccolta al nuovo. La raccolta porta a porta ha responsabilizzato tantissimo le persone, rendendole partecipi del rispetto dell’ambiente. Resistono, ancora oggi, molte persone che considerano una noia il fatto di dovere distribuire nei diversi bidoni in dotazione i rifiuti, poi dover metterli davanti al cancello della propria casa nel giorno di raccolta indicato nel calendario. Si possono infatti notare nelle campagne che circondano il paese cumuli di rifiuti solidi o indifferenziati sparsi qua e là, segno che l'inosservanza delle regole (vuoi anche per motivi politici) è insita nel DNA di molti. Per il futuro risulterà fondamentale il cambiamento di mentalità che potrò avvenire solo rinnovando dal profondo la società; ovviamente la politica assume un ruolo primario in questa fase (si veda la crisi napoletana). Entro il 2011 dovremmo raggiungere il 65% della raccolta differenziata; obiettivo interessante che riguarda tutta la società civile e chi ha la responsabilità di gestione e amministrazione.

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