lunedì 23 giugno 2008

...è tornato Silvio-Sartana. La legge sono io, morte a toghe e Veltroni...

Come il titolo di un vecchio spaghetti-western: “È tornato Sartana, hai chiuso”. Silvio-Sartana, come il pistolero-bounty killer di quei film, sparacchia a raffica su tutto e tutti: crede d'essere il Clint Eastwood che stendeva due nemici per colpo. Ha buon gioco in Italia. Ci prova ma rimedia figuracce in Europa. “Ora che sono tornato io, la musica cambia”, proclama a Bruxelles. Angela Merkel, Sarkozy e Zapatero sono stati colti dal panico, pallidi e sgomenti: festa finita, contano più nulla col Cavaliere dell'Apocalisse in campo. [...]
Ci ha messo neanche un mese a gettare la maschera e rimettersi quella del Caimano, più aggressivo, determinato, impudente di prima: non c'è da scherzare. Con i suoi avvocati-deputati si è fatto un decreto legge che ha mostrato a Napolitano in versione purgata, aggiungendovi poi le norme ad personam: un'auto-amnistia vergognosa. Ingannato il Presidente: questa è la Repubblica dei pomodori in faccia, se il premier rag
gira il Capo dello Stato. Non bastava. Berlusconi ha in corso da diversi anni un processo, accusato di aver corrotto con 600 mila dollari il suo avvocato inglese, Mills, perché lo scagionasse mentendo da gravissime accuse. Sarebbe passato tutto in cavalleria se Mills, attraverso il suo commercialista, non avesse ammesso di aver ricevuto quei soldi: di cui nessuno sapeva niente. Lo ha dovuto rivelare lui stesso al fisco inglese, che ne ha informato la magistratura italiana. Di qui il processo, innescato esclusivamente da carte provenienti da Sua Maestà britannica, senza che la giustizia italiana abbia avuto all'inizio un ruolo attivo.
Processo con escamotages ammazzaudienze pazzeschi ma ormai arrivato quasi all'epilogo. Dopo tre anni tre, arriva il colpo delle cento pistole: Berlusconi ricusa il presidente del tribunale. L'accusa di aver manifestato “grave inimicizia” nei suoi confronti per aver firmato cinque anni fa appelli contro le leggi ad personam: insieme a decine di altri magistrati. [...]
Che importa, è da ricusare. Pretesa talmente ridicola (perché non è stata avanzata quando il processo è iniziato e proseguito?) da dover essere per forza respinta. Scandalo. È la prova che c'è pregiudizio e inimicizia verso Berlusconi, tuonano i suoi avvocati. Tutto evidente: un altro complotto. A questo punto il Cavaliere deve svelare e denunciare l'intrigo: quello di sempre. “Ci sono Pm sovversivi che si infiltrano nella giustizia per destabilizzare”, per vanificare l'esito delle votazioni. Sovversivi, eversori, nemici della democrazia: come Enzo Biagi e Santoro erano “criminali” per le trasmissioni in tv. Per questo epurati col famoso editto bulgaro, al bando dal 2001 al 2006. Ci sarebbe qualche salto logico. I magistrati di Mani Pulite sono tutti pensionati o in Corte d'appello o in Cassazione: gli anni passano. Simonetta Gandus si sarebbe infiltrata nella giustizia più di trent'anni fa, quindici prima che Berlusconi entrasse in politica: forse era preveggente. Non è un Pm ma presidente di Tribunale. Cambia niente: razza sov-eversiva che ha fatto carriera.[...]
Il tutto condito con la requisitoria contro Veltroni, fino a dieci giorni fa un amicone, il miglior avversario possibile: ora un fallito, incapace, si ritiri. Fine della puntata: altre seguiranno.
Che dire, cascano le braccia perché, lo giuriamo (solo sulla nostra testa), avevamo disperatamente sperato e pensato che davvero molto fosse cambiato. Che non dovessimo sentire ancora gli stessi discorsi, insulti e vedere i soliti fatti scandalosi registrati dal 1994 in poi. Perché, lo rigiuriamo, non ne potevamo e non ne possiamo più di dover parlare delle solite berlusconate. Ripetitive, noiose, scazzanti oltre ogni misura. Avremmo perfino pagato per non doverlo fare più. E dedicare tempo e attenzione ai problemi drammatici di un Paese allo stremo: non alla cazzate berlusconiane che, ovvio, saranno prese come verità a 24 carati da metà abbondante degli italiani. Sappiamo di non avere scampo, che sarà esattamente così. Siamo rassegnati: anche disperati per questo Paese. Arriviamo a compiangerci e imbarazzarci ogni volta che leggiamo i giornali stranieri di ogni tendenza e parliamo con amici di altri Paesi. Berlusconi è al top della popolarità interna ma tremiamo per l'Italia. Temiamo che lassù qualcuno abbia smesso di amarla e proteggerla. Nonostante il Cavaliere goda della speciale considerazione e benedizione del Papa, che le ha estese ai suoi amici come Briatore Gregoraci, consentendo a un suo cardinale di celebrarne le nozze come fossero regali devoti, beniamini di Santa Romana Chiesa.[...]

Il Caimano resta uguale a se stesso. Anzi, squalo che azzanna con brutalità e determinazione allarmanti: molto peggio e pericoloso che in passato. Altro che buonismo veltroniano. Il cattivismo berlusconiano stavolta non lo dice ma realizza il primo Previti: “Non faremo prigionieri”. Sono prove tecniche di prefascismo e nessuna delle anime belle cerchiobottiste stavolta si provi a negarlo mentre si imbavagliano magistratura e informazione, si decreta un'auto-amnistia per il Cavaliere, prologo a un autoritarismo senza freni che sta già portando l'Italia oltre lo Stato di diritto, della democrazia con i suoi contrappesi e le sue regole, fuori dell'Europa. Nelle altre capitali, si ricorda che a Roma è nato il padre e il primo di tutti i successivi fascismi europei. Non ci sono manganelli, carri armati e olio di ricino: non servono, è un regime con altri mezzi, i risultati saranno gli stessi.[...]
porta il taglio fittizio dell'Ici che mette i Comuni in mutande, sforbicerà le finanze delle Regione, riporta i ticket: in compenso le priorità sono il ponte sullo Stretto di Messina, il blocco delle intercettazioni, la follia criminale di bloccare centomila processi per azzerare quello a Berlusconi.
Tira davvero un'ariaccia. Peggio del 1994, quando però c'erano in campo le forze dell'opposizione democratica e una coscienza civile non ancora arresasi al berlusconismo: autobiografia recente della nazione, come lo era stato il fascismo negli anni venti, secondo l'immortale definizione del martire liberale Piero Gobetti. Forse l'Italia è definitivamente diventato un Paese a larga maggioranza di destra, spinta alla caccia all'uomo nero, l'immigrato e il diverso: anche per oscurare il dato che l'85% dei crimini, specie degli omicidi e dei fatti di sangue, è opera di italiani e avviene nell'ambito familiare e sociale. [...]
Si potrebbero eventualmente richiamare i carabinieri dall'Iraq e dall'Afghanistan, dove Bush ha trascinato l'America e mezzo in mondo (Italia inclusa grazie a Berlusconi) in una sporca guerra senza speranza. Non se ne parla neanche: servono a placare Bush, ricevuto (dopo Berlusconi) in Vaticano come un grande statista e protagonista della democrazia: benché ne sia stato un vero flagello ormai un peso immane per gli americani. Va bene che il cardinale Poupard abbia sentito la necessità irresistibile e l'onore di sposare Briatore e la Gregoraci (nel Billionaire manca solo la cappella). Ma qualcuno avverta Ratzinger, sempre tonante contro il relativismo morale, che il relativismo papale ed ecclesiale verso personaggi e politiche inaccettabili non è solo una contraddizione della sua linea ma anche una negazione del Vangelo e di Gesù Cristo.[...]
Tira un'ariaccia da tante parti. Anche in Sardegna, dove pure entro meno di un anno le cose andranno molto meglio. Già lo conferma il fatto che i traffici aerei e il turismo, dati dalle prefiche come prossimi all'estinzione, tirano come non mai, al contrario della media italiana. Non aiuta Soru la botta della Consulta che ha bocciato la norma con cui aveva messo in bilancio entrate statali future e sicure. Obbiettivo giusto. Scelta tecnica errata ma senza alcun effetto. Comunque era un tentativo di non fare altri debiti, per risanare la voragine di quelli ereditati. Non ci saranno contraccolpi perché quei soldi non sono stati impegnati. Comunque era un'operazione virtuosa. Ma c'è chi ha l'impudenza di equipararla a un falso: detto da Pili, potrebbe apparire perfino credibile, per la sua indubbia competenza in merito e i precedenti. Le Giunte di destra - Floris, Pili e Masala - dal 1999 al 2004 avevano fatto lievitare di quasi otto volte (da 400 milioni a oltre tre miliardi) il buco delle finanze, con le casse sfondate.[...]
Lo scandalo vero è che i responsabili del dissesto, tutto il centrodestra, accusino Soru e ne chiedano le dimissioni. I carnefici che si atteggiano ad accusatori, giudici e boia: una faccia di bronzo di questa portata è possibile solo da noi.
Specie con un'informazione squadrista come quella dello Zunk-group. Nel sito dell'Unone Sarda, c'erano cinque articoli e centinaia di righe dell'opposizione, tutto contro Soru. Al quale sono state riservate le tre diconsi tre righe finali. E nel quotidiano di ieri, nessuno spazio alla replica di Soru alla Consulta. Si strillava a caratteri cubitali che la Sardegna è in debito di lavoro. Per caso, come tutta l'Italia dove la disoccupazione ha ripreso a crescere, ma molto meno del Mezzogiorno. [...]
Anche queste sono prove tecniche di prefascismo informativo squadristico. Al quale occorre opporsi con tutte le forze. Nel nostro piccolo, che però cresce molto di risonanza e influenza, lo stiamo facendo e lo faremo. Abbiamo chiesto aiuto a tutti per resistere. Mai come oggi, nel dopoguerra, ci sembra in pericolo la libertà d'informazione, la verità negata ai lettori, la stessa democrazia sostanziale oltre l'apparenza formale.

[tratto da: www.altravoce.net - scritto da Giorgio Melis sabato 21 giugno 2008]

4 commenti:

Unknown ha detto...

La testolina di Mister B. è occupata per il 70% dai suoi problemi con la giustizia, per il 29% dall’andamento delle sue aziende, e l’1% dai problemi dell’Italia di cui si deve ancora occupare, “dopotutto mi hanno votato, o così almeno ho fatto loro credere”. Quindi cerca le soluzioni più immediate (che sempre sono le più improduttive precarie e tragiche) a tutti i tipi di spinosità delle intricate situazioni italiche, passando il resto del tempo a pensare e a far pensare i suoi seguaci a risolvergli le bravate che ha fatto in passato, e che ha fermissima intenzione di continuare a fare. Come si può vagamente pensare che un tale del genere possa avere la benché minima intelligenza per risolvere la attuale complessità italiana? Non ne ha le capacità nè soprattutto la voglia e il tempo.
Per questo non solo è la persona meno adatta a ricoprire il ruolo più importante in Italia, ma anche il più pericoloso.
Sarebbe come affidare la gestione dell’Alitalia all’ex patron della Parmalat Calisto Tanzi.
E questo è il più grave sbaglio di Veltroni, che non so fino a che punto sia uno sbaglio o una incapacità di vedere, valutare e rileggere l’esperienza di questo soggetto al potere. Mi auguro che si cambi rotta, altrimenti sarà responsabile negli anni a venire.`
Mister B. con tutto il grosso carro che si porta dietro di mafie e connivenze e misteri e poteri ombra il vero fardello che blocca la ripresa italiana.
Finchè non sparirà lui e tutto il suo bagaglio di leggi ad personam, di interessi privati che diventano pubblici, di evasioni fiscali corruzioni tangenti e chi più ne ha più ne metta, l’Italia non si riprenderà mai.
E quanto prima Veltroni lo capirà, meglio sarà per lui. E forse per tutti noi.
Un saluto.
a.m.

desaparecido ha detto...

Bellino Craxi che fa il bagno (presumibilmente in Sardegna) con la compagnia del piduista Berlusconi!
W Berlusconi!

Anonimo ha detto...

Si, d'accordo, ma berlusconi senza l'appoggio di chi condivide con lui interessi economici, politici e personali (come quello di limitare i poteri della magistratura, di far pagare più tasse ai poveri anzichè ai ricchi, di appaltare lavoro pubblico alle sue imprese etc. etc.)non potrebbe niente.
E siccome non credo che in Italia i ricchi e i truffatori siano più numerosi dei poveri e degli onesti, sorge spontaneo chiedersi chi altro appoggia questi personaggi... chi gli ha dato il potere di decidere della vita di tutti noi... i cittadini ovviamente, con il loro voto... Ma la gente che interessi ha in comune con quei soggetti? Nessuno, (apparte il fatto che vorrebbero essere al loro posto)solo che siccome siamo tutti presi dal cercare di sbarcare il lunario, non tutti teniamo gli occhi ben aperti su ciò che avviene intorno a noi, e molti non si rendono conto delle ripercussioni che possono avere sulla nostra vita quotidiana certe scelte politiche (economiche sociali etc.) perchè sembrano non riguardarci direttamente.
Il fatto stesso che alle amministrative abbiano prevalso le liste civiche significa che la gente sta mettendo in secondo piano le ideologie rispetto al pragmatismo, e a quanto pare l'essere pragmatico è una qualità che riconoscono a berlusconi ed ai suoi... quando sono andati a votare hanno messo da parte le convinzioni politiche( quelli che ne avevano) ed hanno pensato, ormai presi un pò dal panico, vista la gravità della situazione,a chi potesse sbloccarla. E siccome non hanno visto risultati immediati con il governo prodi sono di nuovo passati alla destra. Il loro sbaglio è stato di non aspettare di vedere i frutti del lavoro che stava svolgendo il governo precedente, e credo che questo succederà anche in sardegna (soru sta seminando ma per il raccolto c'è bisogno ancora di tempo...).
E quì un ruolo importante lo gioca l'informazione, basta vedere come si cerca di politicizzare giornali (che hanno sovvenzioni statali) e televisioni (sopratutto quella di stato).
Con ciò non voglio assolutamente dire che il governo prodi abbia sempre operato bene, anzi...
gaia

desaparecido ha detto...

Gli italiani spendono e spandano...e sprecano; i Sardi forse un pò meno. Resta cmq il fatto che siamo tutti distratti dalla pubblicità e infelici perchè vorremmo avere più euri a disposizione, perchè tanto con le finanziare si può avere tutto.