Riscoprire ... tracce, segni, testimonianze del passato.
Riappropriarsi delle proprie tradizioni civili e religiose per rafforzare l'identità collettiva, il senso di appartenenza alla propria comunità, stimolare nelle giovani generazioni la conoscenza della propria storia.
Queste le motivazioni che hanno ispirato Monumenti Aperti, una Manifestazione nata nel 1997 a Cagliari per iniziativa dell'associazionismo civile e culturale e dell'Amministrazione Civica. Animata da gruppi, associazioni e scuole che accolgono i visitatori e guidano alla scoperta dei beni archeologici, storico - artistici e ambientali del proprio centro, Monumenti Aperti rappresenta uno straordinario appuntamento di civile e comunitario impegno per la salvaguardia del nostro patrimonio ambientale, culturale e artistico.
Riappropriarsi delle proprie tradizioni civili e religiose per rafforzare l'identità collettiva, il senso di appartenenza alla propria comunità, stimolare nelle giovani generazioni la conoscenza della propria storia.
Queste le motivazioni che hanno ispirato Monumenti Aperti, una Manifestazione nata nel 1997 a Cagliari per iniziativa dell'associazionismo civile e culturale e dell'Amministrazione Civica. Animata da gruppi, associazioni e scuole che accolgono i visitatori e guidano alla scoperta dei beni archeologici, storico - artistici e ambientali del proprio centro, Monumenti Aperti rappresenta uno straordinario appuntamento di civile e comunitario impegno per la salvaguardia del nostro patrimonio ambientale, culturale e artistico.
Chiesa di San Saturnino, Ussana
La chiesa di san Saturnino sebbene non si possiedano documenti che ne consentano una datazione certa, dopo i recenti restauri del 1972 si è in grado di ascriverla al primo quarto del XII secolo. Si presenta con un impianto a due navate absidate diseguali orientate a sud est, provviste di ingresso indipendente. La chiesa fu costruita con materiali poveri (pietrame e ciottoli di fiume legati con malta) ed in parte riutilizzando i ruderi, anche del periodo romano, trovati nella zona, come evidenziano i capitelli (ancora oggi visibili) databili al primo secolo d. C. e i fusti di colonne.
Per cause sconosciute, la chiesa fu abbandonata dai monaci vittorini qui insediati; la prolungata mancanza di manutenzione, causò già al principio del XIII secolo il crollo del tetto, del muro meridionale e dell’abside, imponendo un primo intervento di restauro che determinò la ricostruzione del muro di sud ovest, di una nuova copertura in pietra, con capriate in legno ed il
rinforzo del muro di nord est. Il rifacimento fece assumere alla chiesa le forme romaniche che si conoscono oggi.
Di questa fase permangono i due portali, due conci con alloggio per bacino di ceramica (uno nella facciata e uno nella luce di destra), l’orlo del catino leggermente parabolico poggiante su mensole di cui una conserva un meglio visibile motivo decorativo a foglia d’acqua.
Intorno al 1500 la chiesa fu dedicata al culto di San Saturnino. Nel XVI secolo la chiesa subì l’inversione liturgica, infatti nella facciata si chiusero gli ingressi, ricavandovi una nicchia d’altare; furono demolite le absidi, fu eretta una piccola sagrestia a ovest, a est fu realizzato un ingresso, una finestra e il campanile a vela ancora visibile. Interessante il suo interno per ivari reperti che conserva.
Chiesa di San Sebastiano martire, Ussana
Al centro del paese, in una piccola piazza si affacciano la chiesa di San Sebastiano martire e l’oratorio della Confraternita
del Rosario. La chiesa si presenta un’architettura complessa per la peculiare sintesi di gusto barocco, cultura locale, maestranze popolari ed istanze derivanti dai progettisti piemontesi. Atti d’archivio attestano l’esistenza della chiesa già nel 1569. La chiesa ha pianta rettangolare a navata unica con tre cappelle per lato, presbiterio rialzato e transetto. All’incrocio dei bracci si eleva la cupola a spicchi su alto tamburo ottagonale finestrato.
Di particolare interesse sono la facciata, in cui è inserito un portale sormontato da iscrizione coronata da due piccole volute, i fastigi a “fiamma”, e il campanile.
Nell’impianto la parrocchiale conferma una tipologia edilizia propria della fine del XVIII secolo e riprende lo schema della cattedrale di Cagliari.
Sei pilastri cruciformi ripartiscono lo spazio interno in tre campate creando un intenso gioco chiaro-scuro.
Le pareti sono stuccate bianche. L’aula di culto ospita al proprio interno nove mense sacre di cui sei nelle cappelle laterali due nel transetto ed una nel presbiterio (altare maggiore). Gli altari sono realizzati in marmo con intarsi policromi. L’altare maggiore è posizionato al centro del presbiterio e ne occupa quasi per intero lo spazio. Il paliotto in marmi policromi (rosso, bianco, nero) realizzato nel XVII secolo rappresenta i santi martiri Lussorio, Sebastiano e Saturnino. Alla parte sinistra è posizionato il pulpito (1771) e il suo paravoce. Numerose sono le sculture che si conservano negli ambienti della parrocchia.
Di un certo interesse sono alcuni materiali di riutilizzo provenienti da altri edifici civili e di culto: nel transetto una iscrizione latina del 1563, nell’ultima cappella laterale sinistra due mensoline gotiche con scene di caccia, nel basamento di un pilastro una iscrizione (funeraria bizantina). Il campanile trova riscontro nello stile barocco comune ad altre torri campanarie sarde.
La chiesa di san Saturnino sebbene non si possiedano documenti che ne consentano una datazione certa, dopo i recenti restauri del 1972 si è in grado di ascriverla al primo quarto del XII secolo. Si presenta con un impianto a due navate absidate diseguali orientate a sud est, provviste di ingresso indipendente. La chiesa fu costruita con materiali poveri (pietrame e ciottoli di fiume legati con malta) ed in parte riutilizzando i ruderi, anche del periodo romano, trovati nella zona, come evidenziano i capitelli (ancora oggi visibili) databili al primo secolo d. C. e i fusti di colonne.
Per cause sconosciute, la chiesa fu abbandonata dai monaci vittorini qui insediati; la prolungata mancanza di manutenzione, causò già al principio del XIII secolo il crollo del tetto, del muro meridionale e dell’abside, imponendo un primo intervento di restauro che determinò la ricostruzione del muro di sud ovest, di una nuova copertura in pietra, con capriate in legno ed il
rinforzo del muro di nord est. Il rifacimento fece assumere alla chiesa le forme romaniche che si conoscono oggi.
Di questa fase permangono i due portali, due conci con alloggio per bacino di ceramica (uno nella facciata e uno nella luce di destra), l’orlo del catino leggermente parabolico poggiante su mensole di cui una conserva un meglio visibile motivo decorativo a foglia d’acqua.
Intorno al 1500 la chiesa fu dedicata al culto di San Saturnino. Nel XVI secolo la chiesa subì l’inversione liturgica, infatti nella facciata si chiusero gli ingressi, ricavandovi una nicchia d’altare; furono demolite le absidi, fu eretta una piccola sagrestia a ovest, a est fu realizzato un ingresso, una finestra e il campanile a vela ancora visibile. Interessante il suo interno per ivari reperti che conserva.
Chiesa di San Sebastiano martire, Ussana
Al centro del paese, in una piccola piazza si affacciano la chiesa di San Sebastiano martire e l’oratorio della Confraternita
del Rosario. La chiesa si presenta un’architettura complessa per la peculiare sintesi di gusto barocco, cultura locale, maestranze popolari ed istanze derivanti dai progettisti piemontesi. Atti d’archivio attestano l’esistenza della chiesa già nel 1569. La chiesa ha pianta rettangolare a navata unica con tre cappelle per lato, presbiterio rialzato e transetto. All’incrocio dei bracci si eleva la cupola a spicchi su alto tamburo ottagonale finestrato.
Di particolare interesse sono la facciata, in cui è inserito un portale sormontato da iscrizione coronata da due piccole volute, i fastigi a “fiamma”, e il campanile.
Nell’impianto la parrocchiale conferma una tipologia edilizia propria della fine del XVIII secolo e riprende lo schema della cattedrale di Cagliari.
Sei pilastri cruciformi ripartiscono lo spazio interno in tre campate creando un intenso gioco chiaro-scuro.
Le pareti sono stuccate bianche. L’aula di culto ospita al proprio interno nove mense sacre di cui sei nelle cappelle laterali due nel transetto ed una nel presbiterio (altare maggiore). Gli altari sono realizzati in marmo con intarsi policromi. L’altare maggiore è posizionato al centro del presbiterio e ne occupa quasi per intero lo spazio. Il paliotto in marmi policromi (rosso, bianco, nero) realizzato nel XVII secolo rappresenta i santi martiri Lussorio, Sebastiano e Saturnino. Alla parte sinistra è posizionato il pulpito (1771) e il suo paravoce. Numerose sono le sculture che si conservano negli ambienti della parrocchia.
Di un certo interesse sono alcuni materiali di riutilizzo provenienti da altri edifici civili e di culto: nel transetto una iscrizione latina del 1563, nell’ultima cappella laterale sinistra due mensoline gotiche con scene di caccia, nel basamento di un pilastro una iscrizione (funeraria bizantina). Il campanile trova riscontro nello stile barocco comune ad altre torri campanarie sarde.
Terme Romane di San Lorenzo, Ussana
Nell’agro di Ussana in località San Lorenzo, a pochi minuti dal centro abitato sorge un edificio termale romano riconducibile al IV secolo d.C.
Le indagini condotto da alcuni studiosi nel 1994 , ne hanno messo in luce la struttura, consentendo di ricostruire l’articolazione degli ambienti.
L’edificio appare modesto ma provvisto di tutte le comodità essenziali. Non tutti gli ambienti sono riconoscibili perché durante gli scavi si è preferito non intaccare le strutture medioevali sovrastanti. Si ipotizza che il percorso all’interno delle terme si articolasse secondo un andamento circolare classico in uso in tutte le terme romane, e cioè con il Tepidarium, Calidarium e Frigidarium.
Nell’agro di Ussana in località San Lorenzo, a pochi minuti dal centro abitato sorge un edificio termale romano riconducibile al IV secolo d.C.
Le indagini condotto da alcuni studiosi nel 1994 , ne hanno messo in luce la struttura, consentendo di ricostruire l’articolazione degli ambienti.
L’edificio appare modesto ma provvisto di tutte le comodità essenziali. Non tutti gli ambienti sono riconoscibili perché durante gli scavi si è preferito non intaccare le strutture medioevali sovrastanti. Si ipotizza che il percorso all’interno delle terme si articolasse secondo un andamento circolare classico in uso in tutte le terme romane, e cioè con il Tepidarium, Calidarium e Frigidarium.
Per avere informazioni sulla manifestazione negli altri comuni clicca: monumentiaperti.
8 commenti:
..."ne cade l'orologio del campanile e l'intonaco sull'altare di san sebastiano,san saturnino ha molte crepe sulle facciate,le tarme romane poi.."
..a san sperate e monastir monumenti aperti, mentre a ussana monumenti a pezzi!!!
ussanesusu scidaisindi tottusu
ma ke attento osservatore mandingosardo!!!! però, caro mio, se ben ti ricordi san saturnino era in condizioni pietose ormai da decenni forse non è stata più manuntenzionata seriamente dall'ultimo restauro del dott. Lilliu negli anni '70....solo ora si sta cercando di recuperarla... ma, dal tuo disprezzo per la manifestazione,deduco che tu nn abbia partecipato e di conseguenza nn ti sia reso conto dei lavori ke son stati fatti all'interno della chiesetta.....
Infine per quanto riguarda le terme romane idem... negli ultimi 7-8 anni son state ripulite dalle erbacce ke da più di 20 anni le
avevano totalmente sommerse....
(come si può notare anke dalla foto del post).......
altro ke monumenti a pezzi!!!! prima informati poi al limite potrai esprimere le tue opinioni...
poi un'altra cosa: " un'attru pagu funti scidusu is ussanesusu!!! faimmì su presceri scidadindi tui bellisceddu!!!!
P.S. invito i redattori del blog a pubblicarlo... non ho scritto per criticare ma per informare...
grazie
Caro/a mio/a, secondo me tu guardi troppi cartoni animati.... come si fa a pensare ma soprattutto a dire idiozie del genere... ci vuole coraggio!!! davvero... ti stimo per questo(ma solo per questo!!).. anche se non ho capito cosa tu intenda per "spostarla" e per "sbancato"....ma se intendi quello che penso di aver capito, ti consiglio davvero di spegnere la televisione o almeno di concentrarti su qualcosa di più realistico come un documentario...
comunque, qualsiasi cosa tu intenda, sicuramente, e di questo ce n'è prova scritta, è stato fatto tutto nel pieno rispetto delle norme... Non è abitudine di questi amministratori fare le cose di nascosto.... a differenza di altre persone, loro, documenti come il PUC, non li approvano nella sede di un partito come è già stato fatto in passato...(vedi Piano di risanamento in via di risoluzione)..
ma per fortuna i nostri concittadini, dopo 30 anni di comunismo, che non ha fatto altro che farli regredire, si son potuti svegliare e sembra vogliano restare svegli, seguendo la scia che già è stata lasciata dalle recenti elezioni politiche e dalle ancor più recenti elezioni comunali appena svoltesi nei paesi della Sardegna....
Sperando che manteniate la promessa di pubblicarlo vi porgo cordiali saluti....
La Verità
P.S. il mio primo intervento mirava ad un argomento diverso ed era una semplice puntualizzazione... comunque spero di avervi delucidato anche sull'ultimo che voi stessi avete tirato in ballo... è stato per me un piacere e vi invito, se avete ancora dei dubbi, a renderli noti sul blog in modo tale che io possa darvi risposta....
vi rammento ancora una volta la promessa che avete fatto!!!!
Lo scorso anno un bando regionale permetteva di finanziare i restauri dei luoghi di culto; il Comune di Ussana avrebbe potuto racimolare svariate decine di migliaia di euro per sistemare la parrocchia di San Sebastiano se solo avesse chiesto tale finaziamento.
Non dite che non è vero...e non dite che la regione ha bocciato eventuali richieste pervenute da Ussana...anzi ditelo..tanto che "ce frega"...niente ce frega
SCUSATE I TAGLI, CERCATE DI EVITARE VOLGARITA'
Non avete tagliato "la verità" che dà risposte, così così, alla Vera Verità, priva di volgarità, comincio a sentirmi solo.
a.m.
Quesito per "La verità":
- Di quale promessa parli nel tuo commento del 15 giugno?
No non era del 15 era del 19 se non sbaglio.... alludevo nuovamente al fatto che, non mi ricordo chi, mi sembra democratico, in un suo commento precedente aveva detto, con tono di sfida, di continuare a scrivere che tanto avreste sempre pubblicato miei commenti, e allora io volevo solo ricordarvi di farlo per darmi modo di rispondergli.... tutto qui
Un saluto
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