sabato 7 giugno 2008

La banda larga si accorcia...

Avviso ai naviganti: il Governo Berlusconi taglia lo sviluppo della banda larga. Ovvero: il sistema che garantisce una connessione più veloce di quella garantita da un normale modem, grazie a quella assicurata dalla connessione a fibre ottiche. Un freno sottoscritto con il taglio di 50 milioni di euro già previsti a tal scopo. Deciso con il decreto legge n. 93 del 27 maggio: per tagliare l'Ici e salvare la facciata propagandistica pre-elettorale, il decreto ha recuperato fondi qua e la.
Compreso il settore Itc (information technology and communication): sviluppo della banda larga (-50 milioni); passaggio al digitale terrestre (-20 milioni); potenziamento dell'informatizzazione pubblica (-31,5 milioni fino al 2010).
Per la l'Isola, potrebbe essere un brutto colpo: «Gli effetti per la Sardegna potrebbero essere particolarmente gravi», sottolinea l'assessore alle riforme Massimo Dadea. «Infatti, verrebbe cancellato l'accordo di programma stipulato l'11 aprile 2008 tra il Ministro Gentiloni e il Presidente Soru che destinava 22 milioni di euro per completare l'infrastrutturazione in fibra ottica dell'intero territorio regionale e quindi dotare i cittadini e le imprese sarde dei servizi a banda larga ad alta velocità (Adsl full)».
Un rischio che per la Regione sa di beffa: «Questa decisione del Governo nazionale rischia di vanificare gli sforzi della Giunta regionale di fare della Sardegna la prima Regione italiana interamente “digitalizzata”», spiega Dadea, «con ripercussioni negative sulla possibilità di un nuovo sviluppo incentrato sui processi di modernizzazione e sul pieno utilizzo delle nuove tecnologie dell'era digitale».
In ballo c'è anche la possibilità di ridurre progressivamente il cosiddetto “digital divide”: espressione che definisce il divario, tra coloro che possono utilizzare i nuovi mezzi di comunicazione e coloro che, per varie ragioni, non possono. Un distacco che segna anche una linea di demarcazione tra coloro che sono in grado di accedere a determinate informazioni e coloro che non sono in grado di farlo.
Tutto questo a fronte di grandi progressi fatti in questo campo negli ultimi anni: risale a poco più di un anno fa, infatti, l'accordo sottoscritto tra il Ministero delle comunicazioni e la Regione Sardegna, per lo sviluppo della banda larga, e in modo particolare per l'estensione delle iniziative per il superamento del divario digitale e l'interconnessione della pubblica amministrazione.
Un accordo da 36 milioni di euro, di cui 22 milioni resi disponibili dallo Stato e 14 milioni dalla Regione: la realizzazione di tutti gli interventi previsti da questo accordo di programma si sarebbe completato entro il 30 giugno 2008. Innovativo nel suo genere: la titolarità dell'infrastruttura realizzata, incluso l'indirizzo e il monitoraggio dell'intervento, viene affidata dal Ministero a una regione, mentre l'attuazione è affidata alla società Infratel che opera direttamente per conto del Ministero delle comunicazioni.
Cosa cambierà, è presto per dirlo. Ma il rischio è concreto: il cambio di rotta del Cavaliere, il taglio delle risorse per la diffusione della banda larga e delle tecnologie digitali, potrebbe frenare la corsa dell'Isola lanciata in rete.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

E sì, il taglio dell’ici, indiscriminato perché ne traggono beneficio non solo i proprietari di case che hanno un basso reddito, ma anche chi ha un reddito molto alto, la detassazione degli straordinari anch’essa indiscriminata, gli aiuti ad Alitalia, hanno comportato una serie di tagli ai fondi già stanziati dal governo Prodi per una serie di interventi in diversi settori, come quello dell'occupazione,delle infrastrutture, destinati al grande capitolo opere pubbliche urgenti per il Sud, trasporto locale pubblico e su ferrovia, recupero dei centri stori'; per le isole minori e per le biotecnologie e per le filiere Ogm free; eliminato anche il fondo per la demolizione degli ecomostri, che deturpano coste e zone di pregio; aboliti i fondi per l'ammodernamento delle rete idrica nazionale e per le forestazione e riforestazione; il fondo ordinario delle Università e alla formazione artistica e culturale ; spariti anche i soldi per lo sviluppo della banda larga e il passaggio al digitale terrestre e per il potenziamento dell'informatizzazione pubblica per la semplificazione burocratica; c’è poi la cancellazione del fondo per l'inclusione sociale degli immigrati;e sicuramente sto omettendo qualcos’altro.Ma la cosa più vergognosa, (almeno per me che sto sempre dalla parte del più debole) è che hanno fatto scomparire il fondo antiviolenza per le donne, destinato ai centri antiviolenza che in Italia si occupano di dare protezione e un tetto a donne sole, ragazze-madri maltrattante, italiane e straniere, con bambini piccoli.
Ma non finisce qui, visto che il governo Berlusconi ci ha promesso che il ponte sullo Stretto di Messina sarà presto una realtà…
Gaia

Unknown ha detto...

gaia, caspita che intervento deciso e pieno di particolari che non conoscevo neppure io..se ti candidi alle comunali ti voto ..

desaparecido ha detto...

Gli ussanesi ormai sognano l'adsl ogni notte!! Che siano studenti, impiegati, operai, imprenditori, commercianti, banconieri e quant'altro tutti hanno bisogno dell'adsl!! La 56 K si è innamorata del nostro paesello!! La Valle Incantata del Rio Mannu aspetta ancora che Il Principe Azzurro vada a risvegliare la sua amata Principessa addormentata nel rimboschimento di Eucalipti!! A quanto pare con il nuovo taglio finanziario del "grande uomo pelato" non potremo usufruire dell'ammodernamento digitale proposto dalla Giunta Soru!! Eh vah beh!! Pazienza!! Meno tasse significa meno investimenti!! Meno tasse implica meno Cultura e meno Istruzione (cioè le scuole, l'internet accessibile a prezzi convenienti, i musei..ecc)!! Ma a noi "che ce frega"?? In Italia abbiamo la RAI COMUNISTA! Abbiamo le TV libere! Abbiamo la convinzione che la TV sia un nuovo DIO e che coloro che parlano dall'interno della TV siano i messaggeri di questo DIO!! Ok Ok sto dicendo stupidaggini, mi fermo qua; solotanto un ultima cosa: viva la P2!

Anonimo ha detto...

r.soru, mi sembra di cogliere una certa ironia nel tuo commento... ma non voglio essere polemica quindi lo prendo per un complimento, dimmi se sbaglio...
Come giustamente dice desaparecido l'informazione di Stato è affidata dalle istituzioni a giornali e telegiornali controllati dai potenti di turno, politici e no.
Ed internet è appunto uno strumento indispensabile per ampliare le nostre conoscenze, in campo culturale, economico, politico, lavorativo, etc. e gli ussanesi hanno di che infuriarsi nel vedersi privare di questo servizio che li renderebbe più 'liberi'.
gaia

Anonimo ha detto...

Sono molto, molto contenta di aver frainteso...e non sono un militare! Metterei sempre in discussione gli ordini e non potrei fare carriera per poterli poi dare io...
Un saluto
gaia