Ebbene sì, avete capito bene, ieri sera in piazza Garibaldi a Cagliari, c'erano 7000 persone per assistere all'ultima delle tappe sarde di Walter Veltroni. Mentre in piazza del Carmine solo 3000 persone hanno ascoltato il vice del principale esponente dello schieramento a noi avverso. Questi dati non sono affatto propagandistici, perchè è stato un giornale come L'Unione Sarda, notoriamente e faziosamente schierato a destra, a proporli oggi. Quindi c'è la possibilità, molto realistica, che i numeri diano ragione ancora più ampiamente al nostro Valter, e considerando che Cagliari è una città di destra, c'è da stare molto allegri!Anche la questura conferma sostanzialmente il distacco: 6000 a 2500. Ma chi c'era ha potuto riferire che i fan di Veltroni erano 10000. Comunque sia, è stata una vittoria schiacciante!
Veltroni nel suo discorso, in apertura, ha chiamato in causa Antonello Cabras e Renato Soru. E quando si rivolge al presidente della Regione, la piazza grida "Renato, Renato”, insieme ad uno scrosciante applauso. Dopo di che Veltroni affronta i temi della campagna elettorale del PD, e in particolare parla di semplicità e tempo. Proseguendo dice: «C'è chi ha detto che si rassegnerà a portare la croce di Palazzo Chigi. Ma quale croce, quale sacrificio: governare l'Italia è un onore, la cosa più bella che possa capitare» riferendosi al suo principale competitor. E ancora: «Vorrei un paese dove non serve conoscere nessuno per vedere riconosciuti i propri diritti» riguardo le raccomandazioni per un posto di lavoro. Molto importante, sul precariato: «Il più grande e inaccettabile problema del nostro paese [...] Nella prima seduta del Consiglio dei ministri via al compenso minimo legale: 1100 euro al mese». Il paese attuale: «Un paese dove a breve qualcuno riceverà 500mila euro per stare dentro una casa dimostrando di non sapere fare niente, se non di stare sotto le telecamere». Il tutto contornato da varie interruzioni per gli applausi. E infine tutti insieme a cantare l'inno di Mameli.
SI PUO' FARE: LO STIAMO FACENDO!
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