Laura Boldrini, deputata del centrosinistra è stata eletta Presidente della Camera, con la maggioranza assoluta dei voti
Laura Boldrini è la nuova Presidente della Camera.
E’ stata eletta con 327 con voti, cioè la maggioranza assoluta. Roberto Fico del M5s si è fermato a 108 preferenze. Le schede bianche sono state 155, le nulle 10 e i voti dispersi 18. I votanti sono stati 618. è la terza donna nella storia della Repubblica ad essere eletta alla presidenza della Camera. Prima di lei solo Nilde Jotti, parlamentare del Pci e Irene Pivetti, eletta con la Lega.
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"Facciamo di questa Camera la casa della buona politica: rendiamo il Parlamento trasparente con una scelta di sobrietà che dobbiamo agli italiani. Sarò la presidente di tutti, a partire da chi non mi ha votato. Stiamo iniziando un viaggio e io con cura e umiltà accompagnerò la richiesta di cambiamento che arriva da tutti gli italiani, soprattutto dai nostri figli, da una generazione che ha smarrito se stessa". Lo ha detto in prima battuta la neo presidente, nel suo discorso di insediamento in Aula.
"La Camera sia il luogo di cittadinanza di chi ha più bisogno. Dovremo dar strumenti a chi ha perso il lavoro o non lo ha mai trovato, a chi rischia di smarrire persino l'ultimo sollievo della cassa integrazione, ai cosiddetti esodati che nessuno di noi ha dimenticato. Il mio pensiero va a chi ha perduto certezze e speranze - ha aggiunto - per questo dobbiamo ingaggiare una battaglia vera contro la povertà, non contro i poveri" .
E un pensiero ai "molti, troppi morti senza nome che il nostro Mediterraneo custodisce" è stato rivolto da Boldrini agli immigrati che hanno perso la vita nei viaggi della speranza sui gommoni e le carrette del mare.
Un passaggio del suo discorso di investitura, la Presidente della Camera - tra gli applausi dell'Aula in standing ovation - lo ha dedicato alle donne e alle brutalità che subiscono, "dovremmo farci carico dell'umiliazione contro le donne e della violenza, travestita da amore".
E ha ricordato "il sacrificio di chi è morto per queste istituzioni e per la democrazia", nell'anniversario della morte di Moro e della sua scorta, esprimendo la propria vicinanza a Don Ciotti, in occasione della Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime della mafia, promossa da Libera.
"In quest'Aula - ha ribadito ancora - sono stati scritti i diritti universali della nostra Costituzione, la più bella del mondo, ma questi diritti - ha sottolineato - sono stati costruiti fuori da qui, liberando l'Italia e gli italiani dal fascismo".
Boldrini ha rivolto un saluto "carico di speranza", al nuovo Pontefice. "Abbiamo accolto con gioia i gesti e le parole di Papa Francesco venuto emblematicamente dalla fine del mondo", ha detto ed ha concluso il suo discorso con un monito: "Sento forte il richiamo del Presidente della Repubblica sull'unità del Paese, la politica deve tornare ad essere una speranza, un servizio, una passione".
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"Il rinnovamento della politica e la questione sociale, sono i due tasti che ha toccato Laura Boldrini nel suo intervento alla Camera, con grandissima sensibilità e lasciatemi dire finalmente con uno sguardo sul mondo". Così Pier Luigi Bersani ha espresso grande soddisfazione per l'elezione della Presidente. "È la persona giusta, uno sguardo sul mondo che fa bene alla politica".
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Eletta nelle file di Sel, Laura Boldrini arriva a Montecitorio dopo essere stata per 14 anni portavoce dell'Alto commissariato Onu per i Rifugiati (Unhcr).
Nata a Macerata il 28 aprile 1961, si laurea in Giurisprudenza a Roma nel 1985 e dopo una breve esperienza in Rai, inizia nel 1989 la sua carriera all'Onu, lavorando per quattro anni alla Fao. Dal 1993 al 1998 si occupa del Programma alimentare mondiale (Pam) come portavoce per l'Italia. Dal 1998 al 2012 è portavoce dell'Unhcr, per il quale ha coordinato anche le attivià di informazione in Sud-Europa. Si è occupata in particolare dei flussi di migranti e rifugiati nel Mediterraneo, e ha svolto numerose missioni in aree di crisi, tra cui ex Jugoslavia, Afghanistan, Pakistan, Iraq, Iran, Sudan, Caucaso, Angola e Ruanda.
Ricoprire la terza carica dello Stato è finora l'incarico istituzionale più alto raggiunto in Italia da una donna.
E’ stata eletta con 327 con voti, cioè la maggioranza assoluta. Roberto Fico del M5s si è fermato a 108 preferenze. Le schede bianche sono state 155, le nulle 10 e i voti dispersi 18. I votanti sono stati 618. è la terza donna nella storia della Repubblica ad essere eletta alla presidenza della Camera. Prima di lei solo Nilde Jotti, parlamentare del Pci e Irene Pivetti, eletta con la Lega.
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"Facciamo di questa Camera la casa della buona politica: rendiamo il Parlamento trasparente con una scelta di sobrietà che dobbiamo agli italiani. Sarò la presidente di tutti, a partire da chi non mi ha votato. Stiamo iniziando un viaggio e io con cura e umiltà accompagnerò la richiesta di cambiamento che arriva da tutti gli italiani, soprattutto dai nostri figli, da una generazione che ha smarrito se stessa". Lo ha detto in prima battuta la neo presidente, nel suo discorso di insediamento in Aula.
"La Camera sia il luogo di cittadinanza di chi ha più bisogno. Dovremo dar strumenti a chi ha perso il lavoro o non lo ha mai trovato, a chi rischia di smarrire persino l'ultimo sollievo della cassa integrazione, ai cosiddetti esodati che nessuno di noi ha dimenticato. Il mio pensiero va a chi ha perduto certezze e speranze - ha aggiunto - per questo dobbiamo ingaggiare una battaglia vera contro la povertà, non contro i poveri" .
E un pensiero ai "molti, troppi morti senza nome che il nostro Mediterraneo custodisce" è stato rivolto da Boldrini agli immigrati che hanno perso la vita nei viaggi della speranza sui gommoni e le carrette del mare.
Un passaggio del suo discorso di investitura, la Presidente della Camera - tra gli applausi dell'Aula in standing ovation - lo ha dedicato alle donne e alle brutalità che subiscono, "dovremmo farci carico dell'umiliazione contro le donne e della violenza, travestita da amore".
E ha ricordato "il sacrificio di chi è morto per queste istituzioni e per la democrazia", nell'anniversario della morte di Moro e della sua scorta, esprimendo la propria vicinanza a Don Ciotti, in occasione della Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime della mafia, promossa da Libera.
"In quest'Aula - ha ribadito ancora - sono stati scritti i diritti universali della nostra Costituzione, la più bella del mondo, ma questi diritti - ha sottolineato - sono stati costruiti fuori da qui, liberando l'Italia e gli italiani dal fascismo".
Boldrini ha rivolto un saluto "carico di speranza", al nuovo Pontefice. "Abbiamo accolto con gioia i gesti e le parole di Papa Francesco venuto emblematicamente dalla fine del mondo", ha detto ed ha concluso il suo discorso con un monito: "Sento forte il richiamo del Presidente della Repubblica sull'unità del Paese, la politica deve tornare ad essere una speranza, un servizio, una passione".
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"Il rinnovamento della politica e la questione sociale, sono i due tasti che ha toccato Laura Boldrini nel suo intervento alla Camera, con grandissima sensibilità e lasciatemi dire finalmente con uno sguardo sul mondo". Così Pier Luigi Bersani ha espresso grande soddisfazione per l'elezione della Presidente. "È la persona giusta, uno sguardo sul mondo che fa bene alla politica".
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Eletta nelle file di Sel, Laura Boldrini arriva a Montecitorio dopo essere stata per 14 anni portavoce dell'Alto commissariato Onu per i Rifugiati (Unhcr).
Nata a Macerata il 28 aprile 1961, si laurea in Giurisprudenza a Roma nel 1985 e dopo una breve esperienza in Rai, inizia nel 1989 la sua carriera all'Onu, lavorando per quattro anni alla Fao. Dal 1993 al 1998 si occupa del Programma alimentare mondiale (Pam) come portavoce per l'Italia. Dal 1998 al 2012 è portavoce dell'Unhcr, per il quale ha coordinato anche le attivià di informazione in Sud-Europa. Si è occupata in particolare dei flussi di migranti e rifugiati nel Mediterraneo, e ha svolto numerose missioni in aree di crisi, tra cui ex Jugoslavia, Afghanistan, Pakistan, Iraq, Iran, Sudan, Caucaso, Angola e Ruanda.
Ricoprire la terza carica dello Stato è finora l'incarico istituzionale più alto raggiunto in Italia da una donna.
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