Festarch non si farà. Non perchè la Regione abbia deciso di cancellare la terza edizione del festival mondiale di architettura: semplicemente, perchè la Giunta non ha deciso di organizzarla.
E ormai non c'è più il margine: i due precedenti edizioni, nel 2007 e nel 2008, si svolsero in giugno. Insomma, fuori tempo massimo per la vetrina della creatività fortemente voluta da Renato Soru. A confermare che l'appuntamento è praticamente saltato è Stefano Boeri, la grande firma dell'architettura chiamato alla direzione artistica insieme a Gianluigi Ricuperati.
Ma allora che fine ha fatto Festarch? «Bella domanda - commenta Boeri al telefono - vorrei saperlo anch'io. Abbiamo già mandato una proposta per la nuova edizione, speriamo che la Regione risponda». Il direttore artistico spiega quindi di aver inviato «una proposta già alla Giunta precedente, quella di Soru». Poi però c'è stato il cambio e Boeri racconta di aver «scritto una lettera al presidente Cappellacci un mese e mezzo fa, chiedendogli interesse e disponibilità a rifare Festarch: ma a quella lettera non ho avuto nessun riscontro. Avranno avuto altro da fare - aggiunge Boeri, quasi a scansare eventuali polemiche - sono tempi difficili per tutti». Certamente, il centrodestra non ha mai amato la rassegna ideata da Soru e che ha portato a Cagliari e Alghero le star dell'architettura mondiale. Dunque non viene difficile capire come mai Festarch non sia stata inserita nella programmazione del governo di Ugo Cappellacci. «Costosissima festicciola», la definì lo scorso anno l'assessore alla Cultura di Cagliari Giorgio Pellegrini. Il festival si teneva in giugno, ma a questo punto Boeri esclude la data possa essere conservata che se anche la Regione dovesse decidere per il si: «Ormai è difficile - spiega il direttore artistico - ma Festarch potrebbe tenersi in settembre o in ottobre. Aspettiamo», è il commento finale del direttore artistico. Sede delle prime due edizioni del festival fu la ex Manifattura tabacchi. Proprio nei giorni scorsi, nel complesso - secondo il Comune - ci sarebbe stato un crollo di calcinacci che ne ha impedito la visita in occasione di Monumenti aperti, con conseguente delusione dei tanti cittadini che si sono presentati al cancello di viale Regina Margherita. Per due anni, lo stabile è stato al centro di forti polemiche attorno all'utilizzo tra la giunta regionale di Soru e quella comunale di Emilio Floris. Ora anche in viale Trento il clima politico è cambiato e Festarch pare proprio al tramonto. E tira brutta aria anche per la Manifattura, che lentamente sta tornando nell'abbandono di un tempo.
E ormai non c'è più il margine: i due precedenti edizioni, nel 2007 e nel 2008, si svolsero in giugno. Insomma, fuori tempo massimo per la vetrina della creatività fortemente voluta da Renato Soru. A confermare che l'appuntamento è praticamente saltato è Stefano Boeri, la grande firma dell'architettura chiamato alla direzione artistica insieme a Gianluigi Ricuperati.
Ma allora che fine ha fatto Festarch? «Bella domanda - commenta Boeri al telefono - vorrei saperlo anch'io. Abbiamo già mandato una proposta per la nuova edizione, speriamo che la Regione risponda». Il direttore artistico spiega quindi di aver inviato «una proposta già alla Giunta precedente, quella di Soru». Poi però c'è stato il cambio e Boeri racconta di aver «scritto una lettera al presidente Cappellacci un mese e mezzo fa, chiedendogli interesse e disponibilità a rifare Festarch: ma a quella lettera non ho avuto nessun riscontro. Avranno avuto altro da fare - aggiunge Boeri, quasi a scansare eventuali polemiche - sono tempi difficili per tutti». Certamente, il centrodestra non ha mai amato la rassegna ideata da Soru e che ha portato a Cagliari e Alghero le star dell'architettura mondiale. Dunque non viene difficile capire come mai Festarch non sia stata inserita nella programmazione del governo di Ugo Cappellacci. «Costosissima festicciola», la definì lo scorso anno l'assessore alla Cultura di Cagliari Giorgio Pellegrini. Il festival si teneva in giugno, ma a questo punto Boeri esclude la data possa essere conservata che se anche la Regione dovesse decidere per il si: «Ormai è difficile - spiega il direttore artistico - ma Festarch potrebbe tenersi in settembre o in ottobre. Aspettiamo», è il commento finale del direttore artistico. Sede delle prime due edizioni del festival fu la ex Manifattura tabacchi. Proprio nei giorni scorsi, nel complesso - secondo il Comune - ci sarebbe stato un crollo di calcinacci che ne ha impedito la visita in occasione di Monumenti aperti, con conseguente delusione dei tanti cittadini che si sono presentati al cancello di viale Regina Margherita. Per due anni, lo stabile è stato al centro di forti polemiche attorno all'utilizzo tra la giunta regionale di Soru e quella comunale di Emilio Floris. Ora anche in viale Trento il clima politico è cambiato e Festarch pare proprio al tramonto. E tira brutta aria anche per la Manifattura, che lentamente sta tornando nell'abbandono di un tempo.
1 commento:
zero investimenti => zero cultura
zero cultura => tanta ignoranza da sfruttare
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