domenica 31 maggio 2009

Mobilitazione per l'ex miniera di Furtei

La (ex?) miniera d’oro SGM di Furtei e i suoi 42 dipendenti, abbandonati dai proprietari canadesi, attendono di conoscere il suo destino. Nei giorni scorsi abbiamo dato spazio alle richieste di mobilitazione per scongiurare un disastro ambientale imminente in seguito alla mancanza di presidio e interventi urgenti per la messa in sicurezza dell’impianto e dei residui di lavorazione (per lo più acque acide ricche di cianuro e metalli pesanti). Il Sindaco di Serrenti Luca Becciu si è recentemente rivolto a tutte le istituzioni competenti per chiedere la disponibilità di mezzi e risorse affinché il personale della SGM, oggi a casa in cassa integrazione, possa tornare nella miniera per mettere in sicurezza, bonificare e ripristinare lo stato originario dei luoghi. L’Unione Sarda e la Nuova Sardegna hanno riportato brevemente, nelle pagine interne, la notizia di una situazione che potrebbe generare gravi rischi di inquinamento ambientale in tutto il Campidano, sino a Cagliari. TUTTO QUESTO CI SEMBRA TROPPO POCO RISPETTO ALLA GRAVITA’ DELLA SITUAZIONE. SuBarralliccu rivolge un appello ai lavoratori della SGM, a tutti i sardi che hanno a cuore la propria terra, ai cittadini di Furtei, Serrenti, Segariu, Guasila, agli amministratori comunali, ai politici, al Presidente della Regione Ugo Cappellacci (già Presidente del Consiglio di Amministrazione della SGM): incontriamoci sabato 13 giugno, alle ore 12, presso il bacino degli sterili (!) della Miniera d’oro SGM di Furtei. Insieme vogliamo vedere, capire, conoscere la situazione della miniera e dei residui inquinanti ancora presenti. Crediamo che una manifestazione di questo tipo possa attirare non solo l’attenzione dell’opinione pubblica, ma anche e soprattutto di coloro che dovrebbero, per mandato istituzionale, farsi carico di dare risposte urgenti ed efficaci al problema.

Come puoi aiutare la nostra iniziativa?
1. essere presente sabato 13 giugno dalle 11.30 in miniera;
2. inoltrare questo messaggio via mail, facebook, sms;
3. sensibilizzare stampa e giornalisti a partecipare all’iniziativa, pacifica, di conoscenza.


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