Vinta una battaglia contro il precariato, ma la guerra è ancora lunga. È ormai da tempo che è stato dato il via libera alle assunzioni lsu nei Comuni con meno di 5.000 abitanti. Ussana rientra tra questi. L’amministrazione Comunale avrebbe potuto regolarizzare in via definitiva gli addetti impegnati nei lavori socialmente utili, sfruttando gli incentivi regionali. Questo è quanto è stato
disposto dal Ministero del lavoro. Gli stipendi dei lavoratori sono coperti dai contributi regionali al 100% per i primi tre anni, al 75% per un ulteriore biennio. Uno stanziamento annuale di 23 mila euro sino al 2011 arriva dalla Regione per porre fine a questo stato di precarietà che dura da più di un decennio. Un passo in avanti notevole se si pensa che in Sardegna sono impiegati circa trecento addetti. L’Insar, la Regione e il sindacato sono giunti in soccorso ai lavoratori lsu impiegati in quei enti locali che non hanno voluto saperne dei provvedimenti emanati dal Ministero del lavoro. Il Comune di Ussana è uno di questi: dal primo luglio dovrà rinunciare a tre operai lsu che dal lontano giugno 1995 erano alle dipendenze dell’amministrazioni ussanese, perché la giunta Contini ha preferito rinunciare all’assunzione dei dipendenti ai lavori socialmente utili e perde così gli storici operai comunali. Sono tre su cinque gli impiegati lsu ussanesi che, avendo superato le prove, sono stati assunti come privati dall’azienda ospedaliera Brotzu. Da piazza Municipio si lasciano sfuggire un’occasione unica. Lucia Argiolas, Aurelia Farci e Efisio Lai sono riusciti a trovare una stabilità lavorativa autonomamente e quindi dal primo luglio sono fuori dalle dipendenze dell’amministrazione ussanese. Gianni Piras e Gianfranco Congiu sono ancora addetti lsu al Comune di Ussana, ma non ancora per molto. Tutti gli addetti lsu, infatti, dovranno essere stabilizzati entro quest’anno perché questa categoria di lavoratori non sarà più riconosciuta dalla normativa nazionale a partire dal 2009. Trovare la stabilità lavorativa nel proprio paese sarebbe stato un vantaggio non solo per gli operai, ma anche per l’amministrazione che avrebbe avuto alle sue dipendenze dei lavoratori senza sborsare alcuno stipendio dalle casse comunali. A posteriori questa rinuncia dell’amministrazione Contini potrebbe comportare un pentimento. Ancora sei mesi per sfruttare il finanziamento per le assunzioni lsu e poi l’occasione sarà persa del tutto. Sarebbe un errore lasciar scivolare questa opportunità irripetibile.
disposto dal Ministero del lavoro. Gli stipendi dei lavoratori sono coperti dai contributi regionali al 100% per i primi tre anni, al 75% per un ulteriore biennio. Uno stanziamento annuale di 23 mila euro sino al 2011 arriva dalla Regione per porre fine a questo stato di precarietà che dura da più di un decennio. Un passo in avanti notevole se si pensa che in Sardegna sono impiegati circa trecento addetti. L’Insar, la Regione e il sindacato sono giunti in soccorso ai lavoratori lsu impiegati in quei enti locali che non hanno voluto saperne dei provvedimenti emanati dal Ministero del lavoro. Il Comune di Ussana è uno di questi: dal primo luglio dovrà rinunciare a tre operai lsu che dal lontano giugno 1995 erano alle dipendenze dell’amministrazioni ussanese, perché la giunta Contini ha preferito rinunciare all’assunzione dei dipendenti ai lavori socialmente utili e perde così gli storici operai comunali. Sono tre su cinque gli impiegati lsu ussanesi che, avendo superato le prove, sono stati assunti come privati dall’azienda ospedaliera Brotzu. Da piazza Municipio si lasciano sfuggire un’occasione unica. Lucia Argiolas, Aurelia Farci e Efisio Lai sono riusciti a trovare una stabilità lavorativa autonomamente e quindi dal primo luglio sono fuori dalle dipendenze dell’amministrazione ussanese. Gianni Piras e Gianfranco Congiu sono ancora addetti lsu al Comune di Ussana, ma non ancora per molto. Tutti gli addetti lsu, infatti, dovranno essere stabilizzati entro quest’anno perché questa categoria di lavoratori non sarà più riconosciuta dalla normativa nazionale a partire dal 2009. Trovare la stabilità lavorativa nel proprio paese sarebbe stato un vantaggio non solo per gli operai, ma anche per l’amministrazione che avrebbe avuto alle sue dipendenze dei lavoratori senza sborsare alcuno stipendio dalle casse comunali. A posteriori questa rinuncia dell’amministrazione Contini potrebbe comportare un pentimento. Ancora sei mesi per sfruttare il finanziamento per le assunzioni lsu e poi l’occasione sarà persa del tutto. Sarebbe un errore lasciar scivolare questa opportunità irripetibile. Gruppo consiliare "USSANA DEMOCRATICA".











