giovedì 11 dicembre 2008

Altro morto all'Ilva di Taranto: domani sciopero Cgil con il lutto

L'Ilva di Taranto si conferma fabbrica di morte. Un operaio polacco, Paurovic Zigmontian, di 54 anni, dipendente di una ditta specializzata in montaggi, la Pirson Montaggio (del Gruppo belga Pirson International), è morto in un incidente sul lavoro avvenuto mercoledì notte nello stabilimento siderurgico.
Si è trattato del terzo morto all'interno dello stabilimento siderurgico dall'inizio dell'anno e anche in questa occasione la vittima è un lavoratore dell'appalto.
L'uomo stava smontando alcune parti dell'altoforno 4, un impianto fermo dal mese di luglio per lavori di rifacimento, quando è stato colpito dal braccio di una gru ed precipitato da un'altezza di 14 metri. L'operaio è morto sul colpo. Il personale sanitario del 118 non ha potuto fare altro che constatarne la morte. Indagini sono state avviate dagli ispettori del lavoro e dai carabinieri.
La procura di Taranto ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo e ha disposto il sequestro dell'impianto in cui è morto l'operaio polacco. La crisi internazionale avrà il «rischio di allentare» il controllo per la sicurezza sui luoghi di lavoro. È quanto sostenuto dalsegretario della Cgil, Guglielmo Epifani. «Il testo unico che il Governo punta a cambiare prevede norme più severe per le aziende. Se non si applica -ha aggiunto- questa legge si allenterà la responsabilità delle imprese. Soprattutto in questo momento di crisi il ricatto sull'occupazione porterà ad allentare il controllo di sicurezza», ha aggiunto il segretario della Cgil.
E venerdì lo sciopero generale della Cgil avrà le bandiere listate a lutto proprio per i morti sul lavoro. Almeno un milione in piazza per lo sciopero generale del 12 dicembre proclamato dalla Cgil. È la stima «prudenziale» avanzata dal segretario confederale del sindacato di Corso Italia, Enrico Panini, sulla base delle prenotazioni di pulman e treni a due giorni dallo stop. Solo per Bologna sono già stati prenotati 500 autobus che saliranno entro il 12 a circa 600, oltre i due treni speciali. Le manifestazioni saranno almeno 108 a carattere prevalentemente provinciale, 5 saranno regionali, tra cui quella in Emilia Romagna dove il comizio conclusivo (in diretta sul sito della Cgil) sarà affidato al segretario generale, Gugliemo Epifani.
Nelle città colpite recentemente da morti sul lavoro le bandiere saranno "abbrunate", mentre in tutte le piazza si osserverà un minuto di silenzio. Sarà ricordato anche Vito Scafidi, il ragazzo di 17 anni morto lo scorso 22 novembre in un liceo di Rivoli per la caduta di un parte di tetto dell'edificio. Lo sciopero avrà una durata di quattro ore, anche se molte categorie prolungheranno a otto ore la durata della protesta, con articolazione su base provinciale.
In cinque regioni, la protesta sarà organizzata a livello regionale con manifestazioni promosse nelle città capoluogo: Emilia Romagna, Veneto, Puglia, Molise e Sardegna. Alle 108 manifestazioni in programma la Cgil arriva dopo 38.452 assemblee di lavoratori durante l'orario di lavoro.
«Un dato -ha sottolineato Panini- molto rilevante, calcolato per difetto, che non ha precedenti per quanto riguarda la quantità di assemblee organizzate da un solo sindacato e che registra un sostegno verso le nostre proposte e le nostre critiche, che va ben oltre la nostra stessa organizzazione».
Le trattenute effettuate il giorno dello sciopero, a quanti operano nel sistema Cgil di tutto il paese, verranno destinate al progetto «Educazione di base e formazione sindacale per giovani donne lavoratrici nello stato del Gujarat (India)». Un progetto organizzato con Sewa, la più grande organizzazione sindacale di donne lavoratrici indiane che è «una testimonianza di solidarietà della Cgil per rimarcare, oggi più che mai, un valore di fratellanza», ha spiegato il segretario organizzativo.

2 commenti:

desaparecido ha detto...

le morti bianche sono parte di una ruota che gira...che gira e non passerà mai per le poltrone dei nostri palazzi politici..loro si che stanno al sicuro

Anonimo ha detto...

Avrei voluto commentare questo post con un video, ma non credo di poterlo inserire quì. Andate a vedere su you tube "La classe operaia và in paradiso" , è tutto lì...