Ieri si è svolto un Consiglio Comunale fondamentale per le sorti del nostro territorio comunale e tanto più per ciò che interessa ambiente e agricoltura locale; vediamo le motivazioni già tra i punti all’ordine del giorno:
I) Scioglimento della convenzione di segreteria tra i Comuni di San Sperate e Ussana.
II) Approvazione
schema di convenzione tra i Comuni di Quartucciu e Ussana per il
servizio in forma associata della segreteria comunale.
III) Proposta per la realizzazione di un impianto per la produzione di energia da biogas sito in Comune di Ussana di potenza pari a 720kWe presentata dalla Agrigamin società agricola a r.l. - Discussione.
Il Consiglio Comunale è iniziato alle ore 19:00 con l’assenza di due consiglieri (Murtas C. per il gruppo di Maggioranza de La Nostra Ussana e Littera M. per il gruppo di Minoranza Concordia per Ussana).
Con
il primo e secondo punto si è discussa una formalità per ciò che
riguarda la segreteria comunale, della quale ne è stata infatti sciolta
la convenzione per il servizio associato tra i Comuni di Ussana e San Sperate.
D’ora
in avanti la Dottoressa Antonella Marcello, Segretaria Comunale,
passerà in capo al Comune di Quartucciu che, attraverso la nuova
convenzione con Ussana, ne sosterrà il 70% delle spese economiche;
invece per il nostro comune si prospetta una spesa del 30% con un 10% di risparmio per le casse ussanesi rispetto alla convenzione precedente con San Sperate, come ha spiegato il Sindaco Loddo.
La votazione dei primi due oggetti ha avuto esito favorevole con un totale di 15 voti e cioè all’unanimità.
Passiamo ora al terzo ed ultimo punto con il quale tutta la Maggioranza de La Nostra Ussana ha voluto rendere consapevole la popolazione su un argomento rilevante e delicato come quello della realizzazione di un impianto a biogas nel nostro territorio.
Su richiamo del Regolamento Comunale da parte del Presidente del consiglio ha dovuto abbandonare i banchi del Consiglio il consigliere Asuni G. poiché direttamente interessato nel progetto della Società Agrigamin,
essendo infatti in tale azienda un componente del consiglio di
amministrazione. Il presidente del Consiglio Fois ha tuttavia concesso
al Consigliere Asuni di poter stare fra il pubblico nonostante per regolamento avesse dovuto farlo uscire dall’aula del Consiglio Comunale.
Ha introdotto l’argomento il Sindaco e Assessore all’Ambiente P. Loddo spiegando
in sintesi ciò che fondamentalmente accade nel processo di un impianto
a biogas, dove vi è un miscuglio di vari tipi di gas prodotto dalla fermentazione batterica in anaerobiosi (cioè
in assenza di ossigeno) dei residui organici provenienti da rifiuti,
dai vegetali in decomposizione, dalle carcasse in putrescenza, dai
liquami zootecnici o dai fanghi di depurazione e infine dagli scarti
dell'agro-industria.
E’ stato proiettato un video,
estratto dalla puntata di Report del 10/04/2011 “A tutto Biogas”
[
http://www.youtube.com/watch?v=SGsdUY0iQVw], che in 15 minuti spiega
facilmente cosa comporta per il sociale un impianto di questa tipologia.
Si è entrati quindi nel vivo della materia sentendo parlare di digestori e di ingenti finanziamenti pubblici.
Il video, ha poi sottolineato il Sindaco Loddo, rispecchia le perplessità del gruppo di maggioranza riguardo gli impianti che producono Energia dal Biogas così come quello presentato a Luglio nel Comune di Ussana.
Le motivazioni che fanno nascere dubbi sulla bontà di
questo tipo di progetti sono diverse; già da più di un mese si sta
cercando di approfondire questa materia dal punto di vista tecnico e
soprattutto dal lato normativo; pare infatti che i Comuni possano venire
scavalcati in sede di approvazione del progetto perché l’iter
progettuale e il relativo consenso interesserebbe solamente l’Assessorato Regionale all’Industria/Servizio Energia.
Tecnicamente non si sono voluti discutere i punti salienti dell’impianto
da 720kWe ma è inevitabile il riscontro reale con lo stato di fatto
della zona agricola interessata: si parla di un territorio prezioso
racchiuso fra il Rio Mannu, il complesso delle Terme Romane e le colline dell’azienda sperimentale regionale AGRIS.
Il
nostro territorio, nella fattispecie la porzione florida del Basso
Campidano a ridosso con il Parteolla, cerca ogni giorno di smerciare i
prodotti locali, i vini, le verdure e la frutta dai suoi orti e
nell’intervento esplicito dell’Assessore all’Agricoltura Dario Murtas è stato evidenziato che tali impianti sono solamente un attacco alla nostra tradizione sociale ed economica.
Altro aspetto a sfavore di questi impianti, come rimarcato nel mio intervento, è che pagano sempre i cittadini perché nel sostegno “drogato” al biogas ci
sono i contributi europei della PAC (Politica Agricola Comune), che
gli imprenditori agricoli (spesso fasulli) incassano. La PAC, che
dovrebbe garantire la sicurezza alimentare e sorreggere l'economia
agricola basata sull'agricoltura a conduzione familiare, riversa
centinaia di euro per ettaro per alimentare i digestori, sottraendo però terre per la produzione di foraggi o alimenti per l'uomo e ciò non ci sembra eticamente tollerabile.
Non
è giustificabile questo sistema che attraverso gli incentivi, 5 volte
più del costo del kWh ottenuto con i carburanti fossili, sostiene un
mercato che alla fine dei conti non ha nulla a che vedere con le Energie rinnovabili vere e proprie quali il Sole e il vento.
Questa
concezione economica e speculativa è stata rallentata nel Nord Italia e
ha fatto qualche esempio il Consigliere Fois riguardo l’Emilia Romagna
dove l’installazione di digestori anaerobici per la produzione di
biogas nel comprensorio del Parmigiano-Reggiano è stata particolarmente
criticata. Le questioni che legano biogas e formaggio Dop sono dovute
al timore della contaminazione con “spore di
clostridi” degli ambienti di produzione del latte, a seguito della
produzione e utilizzazione di insilati negli impianti di biogas in
associazione a “effluenti zootecnici” e al relativo spandimento dei digestati sui terreni a foraggere destinate all’alimentazione delle bovine da latte con il risultato di un latte di scarsa qualità.
Per
tutti motivi visti ed elencati l’amministrazione ussanese ha pertanto
espresso il parere di ritenere inopportuno un digestore a pochi chilometri dalle nostre case, perché si ritiene inutile avere reflui che possano inquinare le falde, perché non si vogliono odori nauseanti che costringano gli ussanesi a mantenere chiuse le finestre, perché non vi sarà alcuna consistente ricaduta occupazionale, perché non si desidera che il mercato immobiliare già in deflessione subisca un ulteriore regresso e
tantomeno che i terreni agricoli vengano sottratti alla produzione
alimentare e soprattutto perché non si vuole nel nostro territorio una
speculazione basata sul criterio dei finanziamenti pubblici che fuoriescono dalle tasche dei comuni cittadini e che vanno a finire nelle tasche di pochi privati.
Nella discussione il consigliere Sedda M. (appartenente al gruppo di maggioranza de La Nostra Ussana) ha messo in evidenza la totale insensibilità espressa dal gruppo di minoranza Prima Ussana
facente capo a Contini E. e Zonnedda G. che con le loro parole hanno
manifestato di voler attendere l’iter del progetto in discussione prima
di esprimere un parere sull’eventuale bontà dell’impianto a biogas.
Il Vicesindaco e Assessore ai Lavori Pubblici Marras A.
ha infine ribadito il concetto negativo in merito al biogas che
accomuna il gruppo di Maggioranza e che ogni consigliere porterà pure al
di fuori dell’aula di Consiglio.
Come è accaduto in Veneto, dove alcuni comuni sono riusciti a bloccare un impianto a biogas promovendo una “lega” di Comuni, così tenterà di fare il Comune di Ussana,
tant’è che in consiglio era presente tra il pubblico una folta
delegazione del Consiglio del Comune di Donori; questo è un segno di
come già nei dintorni ussanesi la preoccupazione cresca e nei confronti di tali amministratori il Sindaco Loddo ha espresso parole di riconoscenza per il loro forte interesse.
Nota
dolente ma durata pochissimo tempo è stato l’intervento fuori
luogo dal pubblico del Consigliere Asuni che, trascurando di aver
ricevuto il piacere per non essere stato allontanato dai locali del
consiglio, non è riuscito a separare il suo ruolo politico da quello di
persona con compiti amministrativi nell’azienda proponente l’impianto a
biogas; gli è stato quindi ricordato che le persone direttamente interessate agli oggetti all’ordine del giorno non possono prendere parte alla loro discussione ed è stato reclamato a non disturbare il dibattito del consiglio.
Dalla discussione ne è scaturita quindi una rinnovata volontà a salvaguardia del nostro territorio che ha bisogno esclusivamente di una serie di interventi, come quelli già posti in essere dall’amministrazione comunale negli ultimi anni, che valorizzino la nostra cultura e la nostra agricoltura e si cercherà d’ora in poi (con tutti i mezzi disponibili) di tutelare il nostro ambiente e i nostri concittadini.
Il Capogruppo de La Nostra Ussana
Pierangelo Meloni