SAN SPERATE. Lavoro febbrile dietro le quinte per organizzare un summit tra Regione, azienda e sindacati di categoria per sbloccare la vertenza sull’ex Impredil. Lo stabilimento ai piedi della Carlo Felice - uno dei colossi isolani nella produzione di manufatti in cemento armato - ha riavviato gli impianti, ma una pattuglia di operai resta ancora nel limbo dell’incertezza. L’accordo per la stabilizzazione dei lavoratori, siglato dall’holding Laterizi Impredil di Cagliari e Servizi ambientali sardi di Sassari, è saltato. 44 dipendenti sono rientrati nello stabilimento, ma per gli altri 17 è stato l’inizio di un nuovo calvario. Ieri sera a Ussana si è tenuto un vertice, promosso dal sindaco Paolo Loddo, per esaminare la situazione per lo sblocco della cassa integrazione. Alla riunione hanno partecipato il deputato del Pd Amalia Schirru, l’assessore provinciale alle attività produttive Piero Comandini e Chicco Cordeddu (Fillea-Cgil). «È necessario - sottolinea la parlamentare - di individuare insieme quali strumenti mettere in campo per attivare la concessione della cassa integrazione per i 17».(lp)
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