venerdì 26 aprile 2013

Convocazione Consiglio Comunale

Si comunica che il giorno 03/05/2013 alle ore 16.00 presso i locali del Monte Granatico è convocato il Consiglio comunale con il seguente ordine del giorno:

  1. Approvazione del rendiconto della gestione per l'esercizio 2012;
  2. Approvazione regolamento sui contratti.

Tutti i cittadini sono invitati a partecipare.
  Il Presidente del Consiglio comunale  
f.to      Gianluigi Fois

martedì 23 aprile 2013

Resoconto Consiglio Comunale Ussana del 19 Aprile 2013

Al consiglio comunale risultano presenti tutti i Consiglieri.

1° Oggetto: Comunicazione prelevamento fondo di riserva.
Così come previsto dal decreto legislativo  n. 267 del 2000 nel caso in cui si verifichino straordinarie esigenze di bilancio, ovvero le dotazioni degli interventi di spesa si rivelino insufficienti, l’organo esecutivo utilizza il fondo di riserva con deliberazione da comunicare al consiglio comunale. Infatti la Giunta Comunale di Ussana con la deliberazione n. 118 del 27 Dicembre 2012 ha disposto il prelievo dal fondo di riserva cap. 1821/1 (Intervento 1010811) per l’importo di € 7.380,00 per incrementare la dotazione dell’Intervento 1080203 Cap. 8214/9 denominato “Spese per utenze e canoni servizi diversi illuminazione pubblica.” Il Consiglio Comunale di Ussana ha così provveduto alla presa d’atto (senza necessità di voto palese) dell’avvenuta comunicazione da parte del Sindaco, in osservanza del decreto di legge n. 267 del 2000 e del regolamento comunale di contabilità.
 
2° Oggetto: Istituzione Zona Franca Sardegna.
La gravissima crisi che ha investito in maniera disastrosa tutti i settori produttivi della Sardegna richiede l’urgente adozione di adeguati ed efficaci provvedimenti che consentano una rapida ripresa economica o almeno il mantenimento delle attività esistenti; è necessario adottare strumenti che abbattano le negatività legate all'insularità e all’elevato costo dell'energia e dei trasporti. Inoltre occorre ridefinire condizioni di fiscalità adeguate alle necessità territoriali della Sardegna. La maggioranza in consiglio rappresentata dal gruppo La Nostra Ussana propone l'istituzione della Zona Franca in quanto strumento capace di creare le condizioni indispensabili per favorire e mantenere la produzione agricola, il commercio e l'esportazione di merci, consentendo anche di attrarre nuovi capitali, tecnologie e nuove competenze imprenditoriali, così come già avviene all'interno della Comunità Europea per le regioni periferiche e a scarsa densità demografica, per le isole e per le regioni con particolari Statuti di Autonomia. In particolare si richiamano l’art. 12 dello Statuto Speciale per la Regione Sardegna, approvato con legge costituzionale n. 3 del 1948, che recita: “Il regime doganale della Regione è di esclusiva competenza dello Stato. Saranno istituiti nella Regione punti franchi”. Il più recente decreto legislativo n. 75 del 1998 istituisce nella regione le zone franche, secondo le disposizioni di cui ai regolamenti CEE n. 2913/1992 (Consiglio) e n. 2454/1993 (Commissione), nei porti di Cagliari, Olbia, Oristano, Porto Torres, Portovesme, Arbatax ed in altri porti ed aree industriali ad essi funzionalmente collegate o collegabili. Sempre lo stesso decreto prevede che la delimitazione territoriale delle zone franche e la determinazione di ogni altra disposizione necessaria per la loro operatività debba essere effettuata, su proposta della regione, con separati decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri. Con la discussione in aula si è voluto creare un dialogo con i vari gruppi politici componenti il consiglio comunale al fine di ottenere un atto di indirizzo politico che inviti il Consiglio della Regione Sardegna a procedere entro 120 giorni dalla presente alla delimitazione territoriale e all’emanazione delle norme di operatività delle Zone Franche, così come prevede il Decreto Legislativo 10 marzo 1998 n. 75. L’oggetto è stato approvato con 14 voti favorevoli (il consigliere Lai si era allontanato dall’aula e si sono astenuti i consiglieri Littera e Asuni).
Con tale delibera si delega il Sindaco Loddo ad attuare qualsiasi azione politica e istituzionale in favore dell’istituzione della Zona Franca Fiscale nel territorio della Sardegna e si affida ad atto successivo di questo consiglio comunale l’approvazione della zona franca comunale.

 
3° Oggetto: Atto di indirizzo per istituzione di una Agenzia Sarda delle Entrate.
In Sardegna si è rivelata l’esigenza di poter gestire in modo certo, diretto e trasparente la ricchezza prodotta nella nostra stessa regione. Si è poi ulteriormente aggravata l’annosa e irrisolta “vertenza entrate” fra la Regione Sardegna e lo Stato che ha reso evidente la necessità per la nostra isola di dotarsi di strumenti efficaci per il governo delle proprie entrate fiscali. La necessità di attivare l’Agenzia Sarda delle Entrate, con funzioni di accertamento e riscossione dei tributi, è sollecitata inoltre dalla forte crisi economica e dalla necessità di superamento dei sistemi di riscossione adottati finora, particolarmente onerosi perché impongono tassi di interesse, penali di ritardato pagamento e agi di riscossione che aumentano a dismisura il debito capitale, fino a renderne impossibile il pagamento. Tale obiettivo si rende ora possibile attraverso la creazione di una disciplina per la riscossione dei tributi in Sardegna, in attuazione degli articoli 5, 6, 7, 8 e 9 dello Statuto Speciale della Regione Autonoma della Sardegna attraverso l’istituzione di una “Agenzia Sarda delle Entrate”. La sua costituzione sarà inoltre finalizzata all’attivazione di una società partecipata dalla R.A.S., con funzioni analoghe a quelle di Equitalia S.p.A.. Il comitato “Fiocco Verde”, formato da liberi cittadini, si è attivato e ha raccolto le firme nei comuni della Sardegna, e ha presentato una proposta di legge popolare al Consiglio Regionale della Sardegna il 5 Giugno 2012. L'esigenza per l'intera comunità sarda di passare ad una risoluzione della “vertenza entrate”, attraverso la creazione di un sistema di riscossione dei tributi rispondente alle esigenze del territorio sardo, è ormai arrivata alla condizione finale.
Inoltre dal 1 luglio 2013 Equitalia S.p.A. non effettuerà più l’attività di riscossione per i Comuni sardi, e poiché questi si troverebbero impreparati e in gravissima difficoltà nel gestire il servizio di riscossione, l’attivazione dell’Agenzia Sarda delle Entrate risulta ora notevolmente urgente. Anche  questo oggetto è un ulteriore atto di indirizzo politico, approvato all’unanimità dai consiglieri comunali (escluso il Consigliere Lai ancora assente per questo oggetto) e si delibera pertanto:
- di chiedere al Consiglio Regionale della Sardegna la discussione e l’approvazione di una legge per l’attivazione dell’Agenzia Sarda delle Entrate, volta a disciplinare la riscossione deitributi di competenza della Sardegna;
di chiedere al Governo di sospendere tutte le azioni esecutive, riguardanti il territorio della Sardegna, in atto ai sensi del d.p.r. 602 del 1973, articolo 19-bis “Sospensione della riscossione per situazioni eccezionali” che recita: “Se si verificano situazioni eccezionali, a carattere generale o relative ad un'area significativa del territorio, tali da alterare gravemente lo svolgimento di un corretto rapporto con i contribuenti, la riscossione può essere sospesa, per non più di dodici mesi, con decreto del Ministero delle Finanze;
- di chiedere al Governo di attuare con immediatezza una moratoria non onerosa dei debiti che le attività produttive operanti in Sardegna hanno maturato per le seguenti imposte - IRES, IRAP – e per contributi dovuti all’INPS;
- di chiedere al Governo di compensare parte dei crediti vantati dalla Sardegna nei confronti dello Stato con i debiti erariali che le imprese ed i cittadini operanti e abitanti nel territorio della Sardegna hanno maturato nei confronti dell’erario, operando un “trasferimento di crediti” alla costituenda Agenzia Sarda delle Entrate che a sua volta provvederà a riscuotere i crediti nelle modalità indicate nella proposta di legge popolare.
 
4° Oggetto: Approvazione definitiva Piano di Lottizzazione privata convenzionata "Is Argiolas".
Come esplicato dal Sindaco Loddo con Deliberazione del Consiglio Comunale n° 33 del 26 novembre 2012 è stato adottato, ai sensi e per gli effetti dell’art. 20 della Legge Regionale n. 45 del 1989, il Piano di Lottizzazione “Is Argiolas” di iniziativa privata presentato dai Sig.ri Marco Coghe, Gisella M. Spiga e Massimo A.G. Spiga, riguardante la sottozona di espansione edilizia C2, prospiciente alla Via Roma in località Is Argiolas, redatto dagli Ingegneri Arsaci Sabrina e Mura. Il Responsabile dell’Area Tecnica ha provveduto alla pubblicazione di apposito avviso con il quale ha reso noto che presso la segreteria comunale erano depositati gli atti relativi al Piano di Lottizzazione “Is Argiolas”; il suddetto avviso è stato pubblicato all’Albo Pretorio del Comune, come risulta dalla certificazione dell’addetto alla pubblicazione, dal giorno 06.12.2012 al giorno 05.01.2013 nonché sul quotidiano a diffusione regionale l’Unione Sarda, del giorno 05.12.2012 e affisso in vari punti dell’abitato. Preso atto inoltre che durante il periodo 06.12.2012 e fino al 11.04.2013 non sono pervenute al protocollo dell’Ente osservazioni in merito all’approvazione del Piano di Lottizzazione “Is Argiolas”, come risulta dalla certificazione del 17.04.2013 rilasciata dal Responsabile dell’Area Giuridica è ora possibile passare alla sua approvazione in via definitiva.
Questo oggetto è stato approvato all’unanimità con 17 voti favorevoli.


5° Oggetto: Bicentenario della Fondazione dell'Arma dei Carabinieri. Manifestazione di sostegno per la realizzazione di un monumento che celebri la ricorrenza.
Il 5 Giugno 2014 ricorrerà il Bicentenario della Fondazione dell’Arma dei Carabinieri, ricorrenza di profonda e significativa rilevanza storica per tutta la collettività nazionale che riconosce nell’Arma un sicuro punto di riferimento per la tutela della legalità, per la prevenzione ed il contrasto alle criminalità di ogni specie, per la lotta ad ogni forma di terrorismo e corruzione di ogni genere. Inoltre l’Arma dei Carabinieri, nei suoi quasi 200 anni di vita, ha accompagnato, con la sua presenza vigile e rassicurante, generazioni di italiani, vivendo da protagonista tutti gli eventi storici che hanno caratterizzato la vita del regno Sabaudo prima e del Regno d’Italia e della Repubblica Italiana successivamente. L’Arma dei Carabinieri è stata partecipe di tutti i mutamenti del Paese, quale insostituibile presidio della pubblica e privata sicurezza, affrontando nel corso dei due secoli di vita i momenti più difficili e talvolta drammatici, seguendo percorsi di fedeltà alle Istituzioni e di servizio alla collettività, ispirato a valori quali onestà, impegno sociale e civile, senso del dovere, disciplina e tenacia, senso di giustizia, scrivendo pagine di eroismo (per tutti, basti ricordare il sacrifico di Salvo D’Acquisto) e di incondizionata dedizione al bene comune. Questo percorso lungo 200 anni ha fatto nascere un profondo ed indissolubile legame fra le Stazioni dell’Arma dei Carabinieri e le città italiane, anche le più piccole, mantenuto saldo e vivo dallo svolgimento di funzioni di rassicurazione sociale e difesa ravvicinata dei cittadini, che per questo considerano i Carabinieri un vero e proprio patrimonio delle comunità in cui operano. Per testimoniare l’attaccamento tra le comunità italiane e l’Arma dei Carabinieri, in occasione del 1° centenario fu eretto un monumento al Carabiniere nei Giardini Reali di Torino, realizzata con l’entusiastico e plebiscitario contributo di quasi tutti i Comuni d’Italia, come attestato dalle delibere di adesione conservate nel Museo Storico dell’Arma; ora in vista della celebrazione del bicentenario della Fondazione, è intendimento dell’Arma realizzare un altro monumento (che riprodurrà quello ormai celebre del Maestro Berti “I Carabinieri nella tormenta”, un’opera che ha segnato la storia d’Italia della quale sono stati fedeli protagonisti i Carabinieri) da collocare nei Giardini di Via del Quirinale a Roma, significativamente intitolati al 150° dell’Unità d’Italia.L’iniziativa in parola, patrocinata pure dall’ANCI, ha un indiscusso valore morale ed è auspicabile che tutti i Comuni d’Italia, oggi come quelli di un secolo fa, accolgano l’invito dell’Associazione Nazionale dei Comuni d’Italia di attestare con un segno di riconoscenza l’attaccamento all’Istituzione Arma dei Carabinieri. E’ quindi intendimento unanime da parte dell’Amministrazione comunale aderire all’iniziativa sopra descritta riconoscendo un contributo straordinario di € 200.
L’oggetto è stato approvato con 15 voti favorevoli e 2 contrari (consiglieri Littera e Asuni).



6° Oggetto: Adesione al Patto dei Sindaci europei per l'energia (Covenant of Mayors).
Nel novembre 2005 la Commissione Europea ha lanciato la campagna “Energia sostenibile per l’Europa (SEE)” con l’obiettivo di promuovere un utilizzo migliore delle fonti energetiche e una crescita della qualità della vita nei territori europei.L’attuazione di tali misure contribuisce in maniera decisiva al raggiungimento degli obiettivi di Kyoto da parte dei paesi dell’Unione Europea e costituisce un efficace piano d’azione in vista della definizione dei nuovi obiettivi in materia di sostenibilità ambientale ed energetica. Pertanto gli Enti locali condividono, unitamente ai governi nazionali e regionali, la responsabilità della lotta al riscaldamento globale e devono quindi impegnarsi indipendentemente dalle altre Parti. L’Unione Europea ha adottato il 9 Marzo 2007 il documento “Energia per un mondo che cambia”, impegnandosi unilateralmente a ridurre le proprie emissioni di CO2 del 20% entro il 2020 aumentando nel contempo del 20% il livello di efficienza energetica e del 20% la quota di utilizzo delle fonti di energia rinnovabile sul totale del mix energetico; tali impegni sono stati riconfermati il 23 gennaio 2008 con l’approvazione del “Pacchetto Energia - Cambiamento climatico” a seguito del quale la Commissione europea ha lanciato il “Patto dei Sindaciper avallare e sostenere gli sforzi compiuti dagli enti locali nell’attuazione delle politiche nel campo dell’energia sostenibile. Per le sue singolari caratteristiche, essendo l’unico movimento di questo genere a mobilizzare gli attori locali e regionali ai fini del perseguimento degli obiettivi europei, il Patto dei Sindaci è considerato dalle istituzioni europee come un eccezionale modello di governance multilivello. 
La Commissione europea ritiene che anche i Comuni si debbano assumere la responsabilità per la lotta al cambiamento climatico, considerato che:
- l’ambito urbano è quello in cui si concentrano circa l’80% dei consumi energetici e conseguentemente le emissioni di CO2;
è la scala di intervento in cui risiedono le maggiori potenzialità di azione;
- molte delle azioni sulla domanda energetica e le fonti rinnovabili di energia necessarie per contrastare il cambiamento climatico ricadono nelle competenze dei governi locali e comunali in particolare, ovvero non sarebbero perseguibili senza il supporto politico dei governi locali.
Inoltre la sottoscrizione del Patto dei Sindaci impegna l’Amministrazione Comunale a:
- andare oltre gli obiettivi fissati per l’UE al 2020, riducendo le emissioni di CO2 nel territorio comunale di oltre il 20% attraverso l’attuazione di un Piano di Azione per l’Energia Sostenibile (PAES);
preparare un inventario base delle emissioni (baseline) come punto di partenza per il Piano di Azione per l’Energia Sostenibile;
- presentare il Piano di Azione per l’Energia Sostenibile (PAES) entro un anno dalla formale ratifica al Patto dei Sindaci;
- adattare le strutture della città, inclusa l’allocazione di adeguate risorse umane, al fine di perseguire le azioni necessarie;
- mobilitare la società civile del territorio al fine di sviluppare, insieme a loro, il Piano di Azione che indichi le politiche e misure da attuare per raggiungere gli obiettivi del Piano stesso;
- presentare il Piano di Azione al Segretariato del Patto dei Sindaci entro un anno dalla ratifica del Patto stesso;
- presentare, su base biennale, un Rapporto sull’attuazione ai fini di una valutazione, includendo le attività di monitoraggio e verifica;
- condividere l’esperienza e la conoscenza di ciascun Comune con le altre unità territoriali;
- organizzare, in cooperazione con la Commissione Europea ed altri attori interessati, eventi specifici (Giornate dell’Energia; Giornate dedicate alle città che hanno aderito al Patto) che permettano ai cittadini di entrare in contatto diretto con le opportunità e i vantaggi offerti da un uso più intelligente dell’energia e di informare regolarmente i media locali sugli sviluppi del Piano di Azione;
- partecipare attivamente alla Conferenza annuale UE dei Sindaci per un’Energia Sostenibile in Europa;
- diffondere il messaggio del Patto nelle sedi appropriate e, in particolare, ad incoraggiare gli altri Sindaci ad aderire al Patto.
Questo patto è stato quindi proposto all’assemblea per le sue specificità di alto livello ed è stato approvato all’unanimità.

 
Il Capogruppo de La Nostra Ussana
Pierangelo Meloni

lunedì 15 aprile 2013

Consiglio Comunale - 19 Aprile 2013



Consiglio Comunale
 Si comunica che il giorno 19/04/2013  
alle ore 16.00 presso i locali del Monte Granatico è convocato il Consiglio comunale con il seguente ordine del giorno:

  1. Comunicazione prelevamento fondo di riserva;
  2. Istituzione Zona Franca Sardegna;
  3. Istituzione Agenzia Sarda per le Entrate;
  4.  Approvazione definitiva Piano di Lottizzazione Is Argiolas;
  5. Bicentenario fondazione dell’Arma dei Carabinieri – Manifestazione di sostegno per la realizzazione di un monumento che celebri la ricorrenza;
  6. Adesione Patto dei Sindaci.


Tutti i cittadini sono invitati a partecipare.
 
                                      Il Presidente del Consiglio comunale
                        f.to                Gianluigi Fois